UN PO' DI STORIA DELLA LETTERATURA PER L'INFANZIA

L'IMPORTANZA DI CREDERE NEI SOGNI di Daniela Sabato

C'era una volta... la letteratura per l'infanzia, una narrativa improntata sul racconto fantastico con lo scopo di educare il bambino a un linguaggio appropriato, ai valori morali, alla capacità di esprimersi correttamente. Per comprendere l'indiscutibile rilevanza dell'estroso genere letterario è necessario fare un salto nel passato. La fiaba, così come la favola, nascono dall'esigenza di stimolare il bambino alla lettura, evitando l'aumento dell'analfabetismo. La produzione letteraria per l'infanzia affonda le sue radici tra il 1634 e il 1636, anni in cui è stata scritta e pubblicata la prima raccolta di fiabe popolari in Europa. Si tratta di Lo cunto de li Canti nata dal pensiero creativo dello scrittore napoletano Giambattista Basile. Questa raccolta è il punto di partenza di tutti i racconti dedicati ai bambini. Tuttavia, in Italia, l'indiscussa efficacia della letteratura per i piccoli riscontra un discreto successo anni dopo, nel periodo del Risorgimento e i temi toccati sono, quasi tutti, appoggiati su un solido filo educativo ma di stampo patriottico. A spezzare questo filo ci pensa una donna, la scrittrice Ida Baccini (1850-1911) con il suo racconto Memorie di un pulcino. Per la prima volta s'invita il bambino a entrare in empatia con l'altro, a immedesimarsi nel protagonista per provare a comprendere i propri stati d'animo, accoglierli, accettarli e dunque crescere. Altri racconti sono stati, in seguito, scritti e pubblicati seguendo la scia della Baccini, ad esempio Le avventure di Pinocchio (Carlo Lorenzini conosciuto meglio con il nome di Carlo Collodi), nato come un racconto a puntate pubblicate su un giornalino per i giovani e poi divenuto un vero e proprio romanzo. Un altro esempio da non dimenticare è il libro Cuore, di Edmondo De Amicis, i cui temi trattano di rapporti umani; amore, amicizia, altruismo... Con il trascorrere degli anni gli eventi storico-politici alimentano la fantasia di svariati scrittori e di conseguenza anche i contenuti delle loro storie diventano più stimolanti, oserei dire avvincenti, storie impreziosite da immagini colorate atte a catturare l'attenzione dei bambini. Fino ai giorni nostri la letteratura dedicata ai piccoli ha sempre avuto un ruolo fondamentale sia individuale che sociale. Un bambino dai sani principi e con una spiccata creatività può compiere grandi cose da grande e non soltanto per sé stesso. Le sue azioni si rifletteranno sugli altri coetanei influenzandone le coscienze e divenendo, così, un esempio per tutti. La lettura di libri sani, dai contenuti profondi, arricchisce la base formativa del bambino accompagnandolo in una più saggia ed evoluta crescita interiore. Diversi autori di libri per l'infanzia si cimentano sulla fiaba e sulla favola regalando avventure appassionanti destinate a essere ricordate e apprezzate anche dopo diverso tempo, poiché custodite gelosamente dal bambino ormai adulto. Ma perché questi autori, spesso in collaborazione con illustratori professionisti, scelgono come percorso letterario proprio la letteratura per l'infanzia? Per chi non è totalmente addentrato nella scrittura la risposta potrebbe sembrare ovvia: la fiaba e la favola sono racconti semplici da mettere su carta. Non è così! Per un pubblico di giovani lettori bisogna, necessariamente, essere concisi pur mantenendo un tema significativo raccomandandosi di aver raccontato la morale della storia in modo comprensibile. Un linguaggio esplicito, di pochi vocaboli lo si ottiene selezionando accuratamente ogni parola. Gli autori di libri per l'infanzia possiedono un talento innato per questo genere letterario e siccome manifestano una sensibilità marcata tengono molto al benessere emotivo e psicologico dei bambini e lo dimostrano attraverso l'uso di una penna. Un mondo senza fiabe, o favole, è come un campo senza fiori. Per far nascere e crescere i fiori in quel campo bisogna seminare e annaffiare il terreno. Ecco a cosa serve la letteratura dei piccoli, a seminare e ad annaffiare la mente e il cuore del bambino sviluppando creatività, bontà e amore. È consigliata esclusivamente a un pubblico di giovani? No! I libri insegnano e quelli per i bambini lo fanno con una dolcezza quasi commovente. Nessuno smette mai d'imparare, ogni avvenimento accaduto, per quanto inaspettato o preventivato che sia, ci lascia dentro una lezione indispensabile per il nostro mutamento interiore. Lezione dopo lezione tracciamo strade nuove sulla via della vita e segniamo il nostro destino futuro con percorsi migliori di quelli lasciati in passato. Le fiabe e le favole ci ricordano chi siamo oggi, il numero delle volte in cui abbiamo sognato di compiere cose impossibili per la nostra piccola età, e ci spingono ad ascoltare quel bambino che portiamo dentro e che insiste su quella domanda a cui, ancora, non sappiamo dare una risposta: “Lo hai realizzato il nostro grande sogno?” Crederci, come nelle fiabe, aiuta a concretizzare tutto quello che, dentro di noi, è rimasto in sospeso. Gilbert Keith Chesterton, uno scrittore britannico, disse: “Ho lasciato le favole in una stanza della scuola materna e, da allora, non ho trovato nessun libro così sensato.” Aveva ragione!