MISTRAL di Laura Clerici 

Il vento mistico della rinascita

a cura di Manila Tosto

Ti rendi conto che quello che hai tra le mani è un libro eccellente quando la lettura non solo scorre fluida e veloce, ma riesce anche a farti immergere al punto tale che tornare alla realtà diventa un sacrificio. E ancora, quando cominci a sentire stretta affinità coi personaggi che via via si susseguono, perfettamente integrati al contesto, e al contempo capaci di entrare nel tuo stesso quotidiano, perché fatti di emozioni reali, ben riconoscibili. E infine, quando riesci a vedere tutti i luoghi descritti, come fossero davvero davanti ai tuoi stessi occhi, e ne percepissi persino i profumi e i colori nel susseguirsi vivido e incessante del tempo del racconto. Questo, e infinitamente altro, è esattamente ciò che mi è successo quando ho letto Mistral (Edizioni CreateSpace Independent Publishing Platform 2015, € 14,68), il secondo libro di Laura Clerici, scrittrice appassionata, consapevole, intuitiva, intensa. Mistral, ha l’eleganza atavica del vento di cui porta il nome, e possiede la densità sanguigna della terra di Camargue, nel sud della Francia. Porta con sé la creatività dell’aria e del cielo, ma non dimentica le radici del suolo. E al centro, in un centro fatto di cuori pulsanti protagonisti del racconto, c’è l’intensità emozionale dell’acqua del mare e del fiume; elementi questi che scorrono, bagnano, avvolgono nelle passioni. Mistral è un vento che avvampa il fuoco del tormento fisico ed emotivo, ma è anche il respiro curioso di una ragazza che vuole vivere con tutta sé stessa in groppa al cavallo della libertà, e scoprire l’arcano della sua eredità segreta. Celeste così conosce il rosso; il rosso delle strane rose che incontra sul cammino, il rosso del flamenco che batte il ritmo della sua anima inquieta, il rosso del desiderio misto al patimento del comprendere l’amore. La scrittrice ci mostra come leggende e profezie dalle tinte noir possano sposarsi con la reale vita nei campi, dove bisogna darsi da fare e continuare a lavorare. Ci fa vivere il tempo cadenzato del giorno e quello onirico della notte, alla scoperta di stanze segrete e antichi cimeli. Ci fa leggere lettere di un passato lontano e celato al mondo, ci fa conoscere la figura di una nonna che si rivela potente e fragile, saggia ed emotiva, e che sa vestire tutte le età della donna e i volti della luna: la fanciulla, la madre e l’anziana. Nonché l’ultimo, il più nascosto, quello della sacerdotessa-maga. A un tratto le figure di nonna e nipote paiono quasi combaciare, a dimostrazione che la vita, nel dipanarsi delle esistenze familiari, trova sempre il suo modo di comprendersi, di risolversi, di acquietarsi. Siamo in un vero e proprio viaggio di morte e rinascita, dove Celeste diventa finalmente protagonista della sua stessa vita. Dove le esperienze del passato servono alla comprensione di cose più grandi, dove gli errori diventano solo possibilità di conoscere la propria strada, anche se è quella che mai avremmo pensato. Nelle pagine del libro è rappresentato il miracolo dell’esistenza, in un bambino che arriva da un utero che non si credeva fecondo, ma solo sofferente; nello scoprire che l’amore non è infatuazione, ma accudimento, e che il vero amore non può e non vuole far male. Mistral è un vento mistico, che dona la forza di vivere tutta l’intensità di una vita difficile ma vera. È un vento che non ti abbandona, anche se spesso sembra farlo; perché, ovunque tu sarai, soffierà per te, a ricordarti la via di casa. Un plauso a Laura Clerici che meriterebbe di essere annoverata tra le scrittrici contemporanee di valore, anche per la sua meravigliosa capacità immaginifica.

INTERVISTA ALL'AUTRICE

Come nasce questo romanzo?

Nasce da un viaggio nel bellissimo sud della Francia. Panorami fatti di acqua e aria, stagni e campagne, graziosi paesi densi di case bianche e cortili assolati, ovunque il vento leggero che porta il profumo del mare. Ero in viaggio in moto con mio marito, e i miei sensi erano ancora più amplificati. Trovo sia impossibile per chi coltiva dentro una vena artistica non esprimersi sulla Camargue, una terra ricca di tradizioni, misteri e una natura davvero dipinta ad acquerello. Ti entra dentro e non ti lascia più. Inoltre era finito da poco un periodo per me piuttosto doloroso, fisicamente ed emotivamente. E descrivere le mie sensazioni e le mie paure mi è stato molto d’aiuto.

Esistono degli scrittori del passato che hanno contribuito alla sua formazione come scrittrice?

Mi piace la Clara Sanchez delle prime pubblicazioni, come "Le cose che sai di me", "La voce invisibile del vento", "Entra nella mia vita". Storie di famiglia e di ricerca del passato. Comunque da sempre leggo molto e con interesse ogni autore e probabilmente ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa.

Cosa significa scrivere per Laura Clerici?

Scrivere è un meraviglioso hobby che mi completa e realizza. Ho sempre amato la scrittura, anche da bambina. Il poco tempo libero che riesco a dedicare alla scrittura è quello che più apprezzo nell'arco della settimana. Mi piace immaginare, descrivere, esprimere emozioni vere e vive. Credo che non potrei rinunciarvi a lungo.

Quali qualità secondo lei dovrebbe avere un bravo scrittore?

Dovrebbe essere prima di tutto costante nello scrivere. Solo chi lo fa, si rende conto di come sia difficile ricominciare dopo una pausa. Dovrebbe essere sincero e ascoltarsi profondamente quando scrive. Sono convinta che il lettore riesca a sentire quando una storia nasce debole e debolmente viene messa sulla carta. Non deve essere commerciale, ma scrivere di quello che ama trattare. E deve lasciarsi travolgere da ogni tipo di emozione, senza temere di sentirsi trasformato, perchè la scrittura in ognuno è un continuo divenire e stravolgersi, ed è normale che si cambi fra la stesura di un libro e l'altro.

Ha in cantiere qualche altro progetto letterario?

Ho pubblicato nel 2018 la mia terza opera, “La memoria del fuoco”. Ora vorrei riprendere in mano la mia opera prima “Acque” - del 2015 -​ e riscriverla dandole un’aria rinnovata. E poi, vorrei raccontare una storia che parla di “terra”… completerei così tutti gli elementi, dopo l’acqua, il vento e il fuoco. So già che ci vorrà del tempo perché la vita è piena di impegni ma sono speranzosa e so che prima o poi questi miei sogni verranno impressi nel profumo della carta stampata.

Ci racconti un po' di lei. 

Mi chiamo Laura e vivo in provincia di Pavia, nel meraviglioso Parco del Ticino, in mezzo a boschi, campi, prati e tramonti bellissimi. Ho passato i quaranta da qualche anno ed è l'età in cui, purtroppo, i doveri si mangiano quasi tutto il tuo tempo e lasciano solo delle briciole ai piaceri. Ma l'importante è saperli cogliere. Vivo in una​ casetta di campagna con mio marito e quattro gatti e il mio hobby principale è sempre stato leggere. Amo i libri di carta, palpabili e profumati di inchiostro. Canto anche nel coro della parrocchia in cui sono nata, in città, e mi piace andare per negozi a fare shopping, e anche fare escursioni in bicicletta... sono una "ragazza" normale, che ama la natura, la cultura e i viaggi. Mi piace anche cucinare. Lavoro nella mia agenzia di viaggi, aperta da quasi vent'anni. Ora è un periodo buio, speriamo di uscirne al più presto. Amo profondamente il mio lavoro e vorrei continuare a farlo, se il Cielo lo vorrà.