SCHEGGE di Teresa Laterza

La lungimiranza protrettica delle sue parole

a cura di Rosita Loiodice

Sono Schegge che lasciano il segno quelle di Teresa Laterza che, con la sua opera omonima (Libeccio Edizioni 2019, Gruppo CTL Editore, pagg. 101), rende possibili riflessioni esistenziali mirate ed efficaci, coinvolgendo la sfera emotiva più intima del sentire, dell’agire e del percepire anche la quotidianità. Un testo policromo Schegge per le innumerevoli tematiche trattate: i valori, i sentimenti, i sogni, le attese, i pensieri, ma anche il silenzio, la malinconia, l’eterno e perfino le azioni in un unico, prezioso vademecum (dal latino: vieni con me; ti do una mano) che esorta, in maniera esponenziale, a essere migliori. Appare fin da subito notevole, infatti, la portata socio-psicologica, filosofica e psicopedagogica della raccolta. È evidente dunque l’interesse primario dell’autrice, ovvero quello del benessere psicofisico degli esseri umani quali membri di una società moderna attuale in cui le necessità individuali sposano sempre più la materialità, l’egoismo di un tutto e subito che soddisfa sempre di più l’esistenza da un punto di vista quantitativo e non qualitativo. Una società, la nostra, che pare impoverire l’anima mortificandone quindi il potenziale. Ed ecco che questo scritto sarà ben accolto da chi intende, invece, recuperare la fiducia nelle proprie capacità, liberarsi da atteggiamenti distruttivi per arricchirsi di innumerevoli vantaggi come la soddisfazione personale, che va anche a beneficio del prossimo, cominciando da chi sta accanto. E se il vivere oggi risulta così affannoso, agitato e centrato sulla misura del maggior profitto nel minor tempo, sarà meraviglioso scoprire che il tempo, con le sue attese, ha un tutt’altro valore e può essere ancora pienamente vissuto come fosse costantemente qui: presente. Sant’Agostino, vescovo e massimo pensatore del primo millennio, in proposito, affermava che il passato è memoria, come il futuro è attesa, ma essi restano presenti poiché il presente stesso è visione. L’autrice, in effetti, con le sue poesie, e grazie alle sue lodevoli proprietà linguistiche, ci rende tutto così vivido, immortale e sempre godibile da riuscire a immergere e trattenere il lettore nell’atemporalità. In fondo la missione della dott.ssa Teresa Laterza è anche quella di insegnare. Esperta nei processi formativi e laureatasi presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Bari, con il suo lavoro-passione di scrittrice, il suo amore per la parola scritta ci dona una grande e poliedrica occasione d’apprendimento informale. Un’opportunità Schegge che assume le sembianze di aforismi, brani e poesie risultanti privi di orpelli; i messaggi trasmessi dall’autrice giungono perciò forti e chiari, a volte lievemente ironici, altre provocatori, ma sempre illuminanti fino a sorprendere il lettore per l’accoglienza che offrono: tra le righe non vi è mai alcun alone di giudizio o inclemenza. La cura e l’attenzione, l’interesse e la curiosità ornano gli argomenti ch’ella giunge a riformulare nel rispetto della libertà intellettuale di chi legge; dubbi e interrogativi universali, domande e risposte ordinarie sono intercalati anche in piccole situazioni quotidiane e trattati senza alcuna dissimulazione. Ed ecco, per esempio, che la razionalizzazione, ossia quel congegno di difesa che maschera i sentimenti, può sembrarci fruibile e comprensibile; l’autrice, infatti, ne spiega i meccanismi interiori da cui viene generata, come agisce, cosa provoca e come evitare, quindi, i risultati deludenti che comporta, a sfavore della crescita e della conoscenza. Lungi dall’esserne avara nell’elargirlo e sempre assetata ella stessa di sapere, Teresa Laterza ci pone sul piatto d’argento alcuni strumenti importanti per rispondere e poi intervenire nelle sfide della vita con tenacia, perseveranza e, soprattutto, lungimiranza. Tra i suoi scritti appare determinato e incisivo il suo desiderio di donarsi attraverso la sua arte, per lei linfa vitale, esortando tutti a seguire i propri sogni. Citando Otto Rank, rinomato filosofo e psicanalista austriaco, che, come altri luminari, definiva la poesia sinonimo di autenticità e immediatezza per esprimere le esperienze e gli stati d’animo interiori, come negare lo straordinario potere dell’arte poetica? Se la nostra anima è il motore che muove l’universo tutto, e l’amore il suo carburante, chi, come l’autrice, possiede fantasia poetica e nobiltà d’animo, non può che confermare questa realtà meravigliosa; allo stesso modo ammirevoli e toccanti sono i versi della scrittrice, partoriti dal suo fantasticare cosciente per dirlo come Sigmund Freud. Il padre della psicanalisi sosteneva inoltre che la poesia è, per il poeta, ciò che il gioco rappresenta per il bambino: il proprio mondo. E il mondo di Teresa Laterza ci propone scenari e orizzonti sempre accesi, aperti, magari a volte anche avversi, ma mai chiusi in spazi delimitati e finiti, poiché anche la sera e la notte hanno una loro essenza vitale; il tempo possiede in sé l’eternità; il silenzio e la solitudine sono pretesti fruttiferi per creare e ammirare la natura, finanche per sentirsi vento, mare, tramonto; l’altro da sé è qualcuno da amare, rispettare, soccorrere; la cattiveria e l’invidia, invece, sono un problema di chi li prova: una veduta dalla prospettiva senza dubbi sagace, la sua. Con questa raccolta, ancora una volta la scrittrice vive la sua poesia; osserva con sentimento le immagini da lei create per comunicarle con naturalezza senza risparmiare risorse mentali, ponendole al servizio del lettore e regalando altresì la certezza che le sue prossime opere, in fase di elaborazione, forgeranno di nuovo terreni fertili di umanità, sapienza e soprattutto… lungimiranza. Già autrice del romanzo Imprevisti di primavera, scritto a quattro mani con Daniele Bellucci (Casa Editrice Kimerik); delle opere poetiche: I sentieri dell’anima, Le stagioni del cuore, Frammenti d’infinito (Irda Edizioni) e Armonia d’essenza (CTL Edizioni), Teresa Laterza cattura, già da diversi anni, l’attenzione nel panorama culturale nazionale, e diverse testate giornalistiche di rilievo (anche on-line) come La Gazzetta del Mezzogiorno, La Sicilia, La Gazzetta di Parma, La Civetta di Minerva si sono soffermati a parlare di lei e dei suoi scritti. L’amore per la scrittura e per l’arte in genere la conduce a svolgere l’attività di book counselor, curatore editoriale e recensore. Ha collaborato inoltre con diversi giornali locali, nazionali e internazionali occupandosi di recensioni, interviste e articoli. Oggi fa parte del comitato di redazione di Scritturaviva.it - La voce del recensore, un sito interamente dedicato agli scrittori, agli artisti in genere e a tutte le forme d’arte.

IMPRESSIONI PERSONALI

Devo ammettere che mentre leggevo il libro Schegge mi sono sentita raggiungere da una tale risolutezza ed energia che la mia mente già dipingeva un’immagine simbolica degli scritti in esso contenuti: il mare, un’immensa onda oceanica umanizzata e una rara luna rossa. La copertina di questo testo è nata dunque così: da forti e singolari impulsi emozionali che si scatenavano dentro di me; moti interiori dalla potenza rigeneratrice del mare che da un lato corrode, ma per dare una nuova parvenza, una diversa bellezza. E l’onda oceanica è il massimo della forza per il mare; e la luna rossa un eccezionale spettacolo che sa rendere visibili, più di ogni altro, sogni e speranze. E questo scritto pone l’essere umano come precursore e protagonista del suo stesso rimodellarsi e rinnovarsi nello scenario affascinante, grandioso e, seppure incerto, della propria vita: dono prezioso e raro; divenendo omaggio egli stesso per la vita degli altri, come ben sa fare la natura con i suoi spettacoli.

INTERVISTA ALL’AUTRICE

Come nasce una sua poesia? E cosa prova mentre la scrive?

Le mie poesie nascono improvvisamente. Non senza ragione. Sono figlie di un momento particolare che può essere di tristezza, di dolore o di gioia. Scrivere mi fa sentire libera, leggera, autentica, viva.

Ci sono momenti della giornata in cui la sua vena poetica è più espressiva? Quali?

Probabilmente il silenzio della sera facilita quella dimensione di tranquillità che consente di mettermi in contatto con la voce divina: l’ispirazione.

Riguardo agli aforismi, crede che i suoi studi abbiano potuto influenzarne il contenuto? Oppure la sua saggezza risale piuttosto all’esperienza?

I grandi filosofi sono sempre stati per me motivo di riflessioni. Ho sicuramente un mio modo particolare di “leggere” le cose e di rielaborarle secondo il mio sentire e vissuto. Studi ed esperienza quindi si influenzano, completano e integrano nel mio universo scrittorio.

Interessante lo stile delle sue riflessioni contenute in questo libro, spesso articolate sotto forma di dialogo quotidiano… Quando ha scoperto di avere tanta inventiva?

Non ricordo precisamente quando ne ho preso consapevolezza. È stato un fiorire impercettibile che è andato in crescendo.

Qualcosa riguardo le sue nuove opere in prossima pubblicazione…

Un saggio sulla scrittura che, per via dei mille impegni, fatico a terminare, e una nuova silloge.