TEODIETA. CIBO E SPIRITUALITÀ: LA STRANA COPPIA
di Maria Fiorito
Il cibo dell’anima
a cura di Angela Patrono
Un argomento “terreno” come il cibo accostato a un tema “etereo” come la spiritualità. Conciliare questi due soggetti solo apparentemente antitetici è possibile: lo spiega Maria Fiorito nel suo libro Teodieta. Cibo e spiritualità: la strana coppia (Youcanprint, 2019, pagg. 155). Dalle pagine del testo trasuda tutta la passione di un’autrice che si muove perfettamente a suo agio nel campo nutrizionale come in quello metafisico. Forte della sua formazione teologica, Maria Fiorito prende in mano il lettore e lo conduce con saggezza alla scoperta delle relazioni nascoste tra il cibo che mangiamo e l’universo che portiamo dentro. Un vademecum per l’anima, rivolto a chi cerca qualcosa di più di una semplice dieta dimagrante. La prima parte del libro illustra una serie di ragioni psico-comportamentali legate all’eccesso di appetito che porta all’obesità, aggiungendo i metodi messi a punto da diversi studiosi per superare queste tendenze; la seconda parte presenta una serie di proposte per favorire il benessere del corpo e dello spirito, apportando cambiamenti positivi nella propria vita. Se il “peccato di gola” è letto come un riempitivo malsano di un vuoto esistenziale, il sovrappeso è visto come sintomo di una sofferenza interiore, da combattere non con le armi della mera privazione alimentare, ma attraverso un approccio più consapevole. «L’unico modo per curare la sovralimentazione compulsiva è guarirne l’origine psicologica», spiega Maria Fiorito, aggiungendo che «per riuscire a mantenere stabile il peso bisogna mantenere la pace interiore». Alimentarsi non è quindi un’azione automatica, ma è un atto sacro, che va compiuto con la massima consapevolezza. L’attenzione al momento presente, infatti, rinvigorisce la nostra coscienza e ci mette in grado di operare un reale cambiamento nella nostra vita. Amore per sé stessi e corretta alimentazione vanno di pari passo, perché, come spiega l’autrice «non è solo ciò che mangiamo ad essere importante, lo è anche il come lo facciamo, e con quale prospettiva». L’energia che emaniamo si riflette sul cibo, ed è qui che entrano in gioco elementi di spiritualità e crescita personale. Con entusiasmo e disinvoltura, l’autrice dispensa esercizi di mindfulness e brani evangelici, informa su iniziative ambientali e propone consigli gastronomici. Benché arricchito di concetti teologici e nutrizionali, il tono generale non risulta mai appesantito da nozioni ridondanti. Anzi, dalla lettura si ricava un senso di generale piacevolezza, sicuramente contemplato nelle intenzioni dell’autrice. Le citazioni presenti nel testo donano spessore ai già interessanti contenuti, rendendo il saggio di Maria Fiorito un prezioso strumento di conoscenza, da consultare al bisogno o, magari, da aprire a caso quando se ne avverte il desiderio. Le sue parole, dettate da un vivido intuito, scaturiscono infatti da quella eterna Fonte che si trova in ognuno di noi e che l’autrice non manca di citare più volte nel testo. La preghiera, la meditazione, la gratitudine sono passi fondamentali per connettersi con il Divino che è in noi e compiere un’opera a dir poco alchemica: trasformare il nostro mondo esterno a partire da dentro. Maria Fiorito rivolge a ognuno di noi un profondo invito: amare sé stessi e ricercare la Bellezza, emozione che si rinnova costantemente in presenza di tutto ciò che eleva l’anima. Ognuno di noi può nutrire il proprio spirito adottando comportamenti sani e positivi: passare del tempo con le persone care, dedicarsi alle proprie passioni, fare attività fisica e passare del tempo all’aria aperta. Il libro di Maria Fiorito trasmette un profondo senso di gioia e positività, rivelandosi un compagno di viaggio ideale per numerosi pellegrini sulle strade dell’anima. Profondo e innovativo, questo saggio di crescita personale ci insegna ad alimentare spirito, mente e corpo, restituendoci il benessere a cui tutti aspiriamo.
INTERVISTA ALL'AUTRICE
Ci parli un po’ di lei. Come ha concepito l’idea del libro?
La vita mi ha insegnato a non perdermi mai d’animo nemmeno nei momenti di maggiore sconforto, motivo per cui ho deciso di lanciarmi in nuove avventure, così lo scorso anno decisi di mettere nero su bianco le mie conoscenze in materia di teologia, alimentazione, PNL e neurosemantica e, riprendendo la definizione di S. Ireneo «L’uomo perfetto è composto da tre elementi: corpo, anima e Spirito; quello che ci porta la salvezza e ci dà la forma è lo Spirito», ho dato concretezza alla stesura del libro che fino a quel momento era solo un pensiero, una bella idea della mia mente. Amo prendermi cura delle persone nei suoi tre aspetti fondamentali: fisico, mentale e spirituale. Il mio motto è: «Cerchiamo di amare noi stessi per quello che siamo e troviamo il coraggio di buttarci nella mischia per realizzare i sogni che ci fanno battere il cuore».
La TeoDieta non è una classica terapia dimagrante, ma un originale vademecum per entrare in contatto con la propria anima, coltivando la pace interiore per mantenere stabile il proprio peso corporeo. In che modo il cibo è connesso con la spiritualità?
L’essere umano deve nutrirsi per sopravvivere ma, a differenza degli animali, tramite la sua coscienza può trovare nell’atto di mangiare i mezzi per crescere psichicamente, spiritualmente. Il cibo rappresenta una manifestazione della Divinità, e occorre dunque studiarlo sotto tutti i suoi aspetti: da dove viene, cosa contiene, quali sono le qualità che gli corrispondono, quali entità se ne sono occupate… Ecco perché, cercando di prendere coscienza della ricchezza e del valore del cibo, noi riusciamo a ricevere e a decifrare i messaggi che esso trasporta: il cibo ci racconta di come tutte le particelle che lo compongono hanno attraversato l’universo, quali entità hanno lavorato per far crescere la vegetazione e infondere in essa questa o quella proprietà. Il sapere che cosa riceviamo mangiando è un sapere vivo, poiché impregna tutta la sostanza del nostro essere. Non è possibile una vita spirituale senza consapevolezza del cibo, senza attenzione al cibo, senza che si accenda l’arte del mangiare, senza che il pasto sia un rito creatore di senso, senza un’esperienza di condivisione e di comunione intorno alla tavola. È significativo che nell’ebraismo l’incontro con Dio avvenga mediante un pasto (Dio si rivela ad Abramo alle querce di Mamre dove fu imbandita una tavola: Gen 18,1-8; Mosè e gli anziani incontrano Dio sul Sinai dove “mangiarono e bevvero: Es 24,11); che al cuore del cristianesimo ci sia la tavola eucaristica (Mc 14,22-25); che nel buddhismo si ricordi che “fare cucina è attività di Buddha”, come afferma Zen Dogen, monaco giapponese del XIII secolo. Se “L’uomo è ciò che mangia” – secondo il noto aforisma di L. Feuerbach – è anche vero che l’uomo si umanizza soprattutto con l’arte del mangiare e che la sua vita spirituale si nutre del cibo, del significato attribuito al cibo, dell’arte di mangiare insieme, del vivere con stile la tavola.
Nel libro cita diversi passi della Bibbia ma anche autori di crescita personale come Gregg Braden e Louise Hay. In che modo questi riferimenti cosi diversi l’hanno aiutata ad ampliare il suo percorso spirituale?
Premetto che ai tempi dell’università un mio carissimo professore ci ripeteva spesso la frase del grande teologo tedesco Karl Barth «In una mano la Bibbia e nell’altra il giornale», che è molto pregnante perché appunto oltre la Bibbia dobbiamo sapere che c’è dell’altro. E, nel mio caso specifico, oltre agli studi teologici, mi sono formata anche in altri ambiti (alimentazione, PNL e neurosemantica…). È solo mettendo insieme tutte le prospettive che si può riuscire a cogliere la realtà nella sua interezza. La vera sfida è riuscire a vedere le cose da un’altra angolazione. E la capacità di farlo è una parte importante del processo di crescita personale. Nello specifico, nel mio libro cito Gregg Braden che «è una rara miscela di scienziato, visionario e studioso con l’abilità di parlare alle nostre menti toccando la saggezza dei nostri cuori» (D. Chopra). È un pioniere nel tracciare un ponte tra scienza e spiritualità che, mi piace ribadire non sono nemiche né in antitesi, ma perfettamente complementari. Ammiro la sua abilità nel trovare soluzioni innovative a problemi complessi. Lui offre soluzioni colme di significato per vincere le sfide del nostro tempo. Louise Hay, pioniera del pensiero positivo, con le sue idee, le tecniche e la sua filosofia ha cambiato e continua a cambiare la vita di moltissime persone in tutto il mondo. E poi L. Hay parla anche dell’importanza della nutrizione naturale che condivido pienamente. Ho letto quasi tutti i suoi libri e le sue sono parole di saggezza e infinita bontà. I suoi pensieri sono positivi, semplici e immediati, fondati sull’amore. Mi piace il suo connubio tra affermazioni, intuito e medicina.
Questi sono tempi in cui le persone sono costrette a confrontarsi con la propria interiorità, chiuse tra le mura domestiche per difendersi dal coronavirus, nemico scaltro e invisibile: quali abitudini consiglierebbe per nutrire corpo e spirito in questi giorni cosi particolari?
La mia eccessiva modestia non mi permette di dispensare consigli ma mi permetto di “passarvi” ciò che io stessa in primis faccio. Innanzitutto cercare di mantenere “pulita” la mente da pensieri pessimistici e rivolgere l’attenzione verso attività che possano essere funzionali al nostro benessere. In questi momenti, più di altri, è necessario mantenere la mente lucida e attiva per evitare di creare ancora più allarmismo e panico. Ritornare all’essenzialità di alcune dimensioni del vivere: silenzio, respiro, solitudine, meditazione… Attiviamo la conoscenza di noi stessi, possiamo così avvertire dentro di noi delle forze speciali che propongono nuove idee, soluzioni. Chiediamoci: cosa mi sta insegnando questa esperienza? Come posso fare per affrontarla? Io vi dico: re-inventatevi, cambiate prospettiva, attivate la capacita di ricreare e/o ricrearvi dal nulla, riscoprire nuove passioni, talenti. Da credente mi permetto di dirvi che la quarantena e l’isolamento forzato di questi giorni possono rivelarsi un’opportunità per partecipare ogni giorno alla S. Messa e/o ai vari momenti di preghiera che ci vengono proposti sui social. Perché, ci ricorda Gandhi, «la preghiera non è un ozioso passatempo per vecchie signore. Propriamente compresa e applicata è lo strumento d’azione più potente».
Un capitolo del libro è dedicato alla Bellezza, vista come un’emozione legata alla gioia interiore: cosa può fare ognuno di noi per diventare portatore sano di Bellezza?
Innanzitutto iniziando a concepire e a vivere un’esistenza semplice la quale ci insegna che bastano poche ma ripetute attenzioni per regalarci giornate ricche di senso, anche quando ci sentiamo spenti e un po’ “grigi” dentro, ricordandoci di prendere sempre il lato bello della vita, che non si tratta di pensare positivo ma di ragionare in modo realistico tenendo conto del complesso mosaico della realtà, che, oltre a problemi e difficoltà, comprende anche una quantità incalcolabile di esperienze rassicuranti, piacevoli e utili. Quindi ricostruire, ripartire, rimanendo sensibili alle opportunità che la vita ci offre. Incoraggiamoci a vicenda a riconoscerci brave persone. Qualunque cosa accada dentro o fuori di voi, la base di una sicurezza duratura è la certezza della bontà che costituisce il vostro nucleo più profondo. Siate una buona guida per voi stessi, offrendovi incoraggiamento invece che critiche. Concentrarsi sulle proprie responsabilità e sul nostro codice di condotta personale, a prescindere dal comportamento di chi ci circonda. In questo modo ridurremo i conflitti e incrementeremo le probabilità che anche gli altri ci trattino come si deve. Puntare in alto rimanendo neutrali sui risultati, sviluppare una mentalità di crescita. Sappiate che non c’è nulla di male a fallire, e non prendetevela troppo quando accade. Offrire ciò che possiamo, sapendo che il resto non dipende da noi. Prendere coscienza dei tanti doni che offrite agli altri vi aiuta a donare ancora di più. Infine, ma non meno importante, potenziamo le nostre preziose risorse interiori, come la compassione e il coraggio: sentirete crescere dentro di voi un benessere resiliente, una ricchezza che potete donare agli altri, affinché a loro volta abbiano di più da dare a voi, in una magnifica spirale ascendente.
NOTE BIOGRAFICHE
Maria Fiorito, insegnante di religione, nasce a Catania nel 1972. L’autrice pubblica il suo primo libro TeoDieta. Cibo e spiritualità: la strana coppia con Youcanprint Edizioni nel settembre 2019 e nel marzo 2020 apre il blog www.teodieta.it dove riprende e amplia i punti di TeoDieta dando vita a un vero e proprio percorso di cambiamento. È stata relatrice in diversi convegni nazionali col titolo “Alimentarsi o nutrirsi?” e “Istintività e consapevolezza”. L’autrice è prossima alla pubblicazione del suo nuovo libro meramente autobiografico.