Recensione

I RACCONTI DI BETTA di Elisabetta Turricchia 

Il viaggiatore di sogni

a cura di Emanuela Grandi

“Una storia può essere nuova eppure raccontare di tempi immemorabili. Il passato nasce con lei.” (Michael Ende)

Ogni volta che prendo in mano un libro penso a quanto mi piacerebbe sapere cosa c’è dentro fintanto che è chiuso. Se stiamo ai fatti ci sono dentro soltanto lettere stampate sulla carta però, nel momento in cui si comincia a sfogliarlo, subito c’è di colpo una storia tutta intera. Ci sono personaggi che non conosciamo ancora e ci sono tutte le possibili avventure e gesta e battaglie, e qualche volta ci sono magie, mostri o morti oppure si va in paesi lontani. Tutte queste cose ovviamente sono già nel libro e per viverle bisogna leggerlo! I bambini amano sentirsi raccontare e riraccontare all’infinito le stesse storie, pregustano i momenti paurosi o eccitanti, partecipano, hanno paura, poi si sentono rassicurati, si identificano con l’eroe e applaudono trionfanti il lieto fine. Hanno necessità di guardare e riguardare cartoni e film. Sono piaceri di cui siamo tutti partecipi, a qualsiasi età, perché queste storie parlano dei desideri, delle ansie e delle speranze più profonde degli esseri umani. “Non racconti una storia solo a te stesso. C’è sempre qualcun altro. Anche quando non c’è nessuno.” Chi di noi non ha mai pensato di scrivere un libro o un racconto? È il desiderio di parlare di noi, dei nostri sogni, di comunicare il nostro mondo agli altri…

Elisabetta Turricchia è un’educatrice, lavora con i bambini disabili. È una passione, la sua, che l’ha portata a traslare quanto ama fare con i piccoli che segue in linguaggio adulto: narrare storie, racconti. Quando si legge un racconto ci si approccia diversamente che con un romanzo: ci si aspetta qualcosa di breve, leggero, non necessariamente complesso né che “prenda” e prendi l’attenzione in modo totale. Bene, con questo libro Elisabetta è riuscita a sfatare il mito: ogni storia è interessante, lieve e profonda al tempo stesso, vorresti non finisse mai e contemporaneamente non vedi l’ora di scoprire quale altro racconto abbia in serbo l’autrice. Ciò che scrive obbliga a immergersi dentro di sé e calarsi nel proprio passato, nelle proprie emozioni, lasciando spazio non solo alla fantasia ma soprattutto a quanto riesce a far emergere dentro di noi, tra ricordi e suggestione. Insieme all’autrice iniziamo quindi un viaggio a tappe: a tratti denso e fitto, a sprazzi appassionato, in alcuni punti soleggiato, con cielo limpido e acqua cristallina… Lo affrontiamo inizialmente sguarniti, in totale e completo interrogativo per poi arrivare, come durante l’ascolto di un brano musicale potente e appassionato, a scoprire un infinito e abissale meraviglioso mondo. L’autrice Elisabetta Turricchia, in questo libro intitolato “I racconti di Betta” CTL Editore Livorno 2019, pagg. 558, ci consente di viaggiare con lei e, da bravo anfitrione, ci mostra mondi sconosciuti e pennellate di vita, le più disparate. In questo scritto troviamo tutto: la magia, il giallo, il pericolo, i ricordi, il desiderio di vivere, l’amicizia, ... Ci avventuriamo insieme a Bakù nella conoscenza di un mitico elefante bianco, alla ricerca dell’origine dell’arcobaleno; affrontiamo con 4 ragazze un corso di teatro che le conduce verso la scoperta di se stesse; risolviamo un intrigo internazionale nonché un omicidio insieme ad una giovane dal passato difficile, un ragazzino con sindrome di Asperger ed un cagnolino randagio bisognoso d’affetto; capiremo che non si è mai troppo anziani per rinunciare a vivere insieme a due simpatiche vecchiette desiderose di avventura e di vita; ci rechiamo sulle rive romagnole per conoscere un mitico cammello; conosciamo i personaggi singolari che popolano un condominio che cambia numero ad ogni nuovo compleanno dei suoi abitanti: un piccolo mondo di sogno, di fantasia, di magia...

Leggiamo in queste dense pagine quanto Elisabetta vuole regalarci: ogni storia scritta racconta di sé, in primo luogo. E il mondo interno della nostra autrice è veramente poliedrico, ricco di sfaccettature dai mille colori, un prisma, un diamante sotto i raggi del sole a mezzogiorno. È un testo che possiamo leggere in spiaggia, sotto l’ombrellone; oppure sul divano con una caraffa di the freddo sul tavolino; o ancora in barca, tra un approdo e l’altro; in treno, quando possiamo usare il nostro tempo in modo proficuo; la sera, per accompagnarci verso il riposo notturno. È un libro da leggere con calma, padroni del proprio tempo, con il desiderio di scoprire “come va a finire” ogni storia. La brama di scoperta è uno dei motori della vita.

“Che cosa siamo noi?

Piccoli punti viaggianti in un mondo infinito...

...ognuno ha una storia,

una grande storia,

che in realtà non conta niente,

passa nella grande giostra della vita e se ne va,

se ne va via,

come portata dal vento...”

Rossella Giardina

INTERVISTA

Come nasce la sua passione per la scrittura?

Fin da bambina mi divertivo ad inventare storie e nel mio cuore coltivavo il desiderio di pubblicare un libro di racconti.

Da dove trae ispirazione per i suoi scritti?

Le idee nascono da una canzone, una fotografia, un ricordo o da una semplice parola che stuzzica la mia fantasia. I personaggi che popolano le mie storie hanno una loro personalità e prendono vita mano a mano che la vicenda si sviluppa. Spesso mi sorprendono poiché non so dove mi condurranno. La penna scivola leggera sul foglio mentre i racconti prendono forma.

Come nasce questo libro?

Questo libro comprende una raccolta di racconti di diversa natura che ho scritto durante l anno. Mi piace esplorare vari aspetti della narrativa e condurre i personaggi immaginari in situazioni stravaganti e fantasiose.

Quali caratteristiche, secondo lei, non dovrebbero assolutamente mancare ad uno scrittore?

Uno scrittore dovrebbe mostrare una sana curiosità che gli permetta di sconfinare nel mondo fantastico dell’irrealtà .

Ha in progetto altri lavori?

È stato editato dall'editore Pedrazzi pochi giorni orsono L'equilibrista. Ho ultimato un giallo e in lavorazione un romanzo con due protagonisti che a loro insaputa la sorte tenterà di unire...

Cosa pensa del mondo dell’editoria?

È un mondo a me ancora sconosciuto. Penso che gli editori dovrebbero puntare maggiormente su scrittori sconosciuti per dare loro la possibilità di far conoscere le loro opere ad un numero maggiore di lettori.

BIOGRAFIA DELL'AUTRICE

Elisabetta Turricchia nasce a Imola il 10 Agosto 1956. Svolge l’attività di educatrice con i bambini disabili per conto di una cooperativa sociale del territorio. Dopo molti anni riesce ad esaudire un desiderio che aveva sin da bambina, ovvero quello di scrivere un libro. Pubblica una raccolta di 25 racconti brevi, “Storie sul divano”,  edita da Editrice Mandragora di Imola e “I Racconti di Betta” raccolta di racconti edita dalla Casa editrice CTL di Livorno. Il libro contiene 7 racconti lunghi, di diversa natura, popolati da personaggi stravaganti che si trovano a vivere bizzarre avventure, e 8 indagini svolte da un commissario di Bologna che risolve i suoi casi con l’aiuto di un amico ciabattino. Nell’agosto del 2020 edita “L’Equilibrista” con la Casa editrice Fabio Pedrazzi. Inoltre alcuni suoi racconti sono stati inseriti nel terzo volume di “Racconti a Tavola” del 2018 e 2019, nel secondo volume di “Racconti Sportivi” 2019 e nel terzo volume del 2020 sempre di “Racconti Sportivi”, inoltre nel secondo volume di “Racconti Emiliano Romagnoli” del 2019, tutti editi da Historica Edizioni. Nella terza edizione di Parole d’Italia è stato inserito il racconto “L’isola vuota” e nella raccolta Natale Horror 2019 in uscita è stato inserito il racconto “Il treno di Babbo Natale”.