OLTRE GLI INGANNI

Pensieri e battiti del cuore

di Donatella Coluzzi

Genere: Poesia

Recensione a cura di Alessandra Ferraro 

Platone bandiva i poeti della sua Repubblica, a meno che non elevassero inni agli dei. Può la poesia essere davvero ottimista? Ralph Waldo Emerson scriveva: «Senza entusiasmo, non si è mai compiuto niente di grande». Ed è proprio l’entusiasmo che caratterizza i versi di Donatella Coluzzi, autrice della silloge Oltre gli inganni - pensieri e battiti del cuore, CTL Edizioni Livorno, anno di pubblicazione 2020, pagg. 66. Laddove la realtà delude con i suoi limiti, le ingiustizie, le incoerenze, i pregiudizi, il potere e gli inganni, corre in aiuto la poesia che è coraggio, speranza, bellezza, pazienza, autenticità, verità. Sembra saperlo bene la Coluzzi che attraverso i suoi componimenti disegna un mondo della possibilità capace di dilatarsi oltre i meridiani e i paralleli del tangibile in quell’altrove in cui da sempre dimora il senso originario dell’essere: l’amore. Quello di cui parla l’autrice non è, tuttavia, lʼesclusivo sentimento che lega due persone, bensì l’amore universale attraverso il quale ci eleviamo in una consapevolezza emotiva di trascendenza per raggiungere l’Uno: Dio che è sommo bene. Svincolato da forme metriche, il suo canto libero – d’immediato impatto emotivo – appare di una semplicità disarmante. I suoi versi si presentano “nudi” spontanei, chiari. La sua non è una di quelle poesie del “tra le righe” che induce a cercare, oltre ciò che è scritto, significati altri, misteriosi. Ella si esprime con la spontaneità di un fanciullo usando parole comuni, e con la stessa spontaneità ci mostra che tutto è realizzabile se solo s’impara a guardare e sentire col cuore. La sua è una poesia ottimista, generatrice di luce, trasformatrice. La Coluzzi è una scrittrice che rivolge le sue attenzioni verso la vita e le sue fantasiose colorazioni, invitando a partecipare al miglioramento della stessa. Con il proposito di risollevare le sorti o correggere la rotta di un’umanità allo sbando, ormai priva di valori, mediante i suoi versi esprime intenzioni, possibilità correttive; suggerisce azioni, partendo dalla consapevolezza che per realizzare un mondo migliore è necessario iniziare da sé stessi, così come scrive all’inizio della silloge riportando una citazione di Mahatma Gandhi: «Un pianeta migliore è un sogno che inizia a realizzarsi quando ognuno di noi decide di migliorare se stesso». In cosa bisogna impegnarsi? Quali valori bisogna coltivare perché si possa davvero realizzare un mondo migliore? L’autrice ci risponde con questi versi: «Nel mio giardino coltivo / la tolleranza perché / rispetto scelte e / convinzioni degli altri, / nel mio giardino coltivo / la fratellanza perché / credo che / divisioni creino / odio ed ostilità, / nel mio giardino coltivo / la fiducia perché / guardo al prossimo / libera da condizionamenti, / nel mio giardino coltivo / la grazia perché / amo circondarmi / di bellezza e armonia, / nel mio giardino coltivo / il senso di umanità perché / solidarietà e indulgenza / mi fanno sperare / in un futuro migliore». (Dal componimento Nel mio giardino). È necessario, quindi, cambiare i nostri atteggiamenti, riflettere prima di proferire perché le parole posso ferire più di una spada. Occorre non giudicare, osservare con attenzione, guardare col cuore. Nella misura in cui saremo capaci di comprendere e rispettare il prossimo con le sue diversità attraverso l’accoglienza empatica, allora saremo già a un buon punto del cambiamento, altrimenti continueremo ad essere dei “disabili”: «Sei disabile quando / la tua indifferenza / non ti lascia comprendere / il dolore degli altri, / sei disabile quando / non aiuti quell’anziano signore / ad attraversare la strada, / sei disabile quando / sbeffeggi un claudicante, / sei disabile quando / occupi il parcheggio riservato / a qualcuno meno / fortunato di te, / sei disabile quando / emargini chi / reputi diverso, / sei disabile quando/ non crei strutture / accessibili a tutti, / sei disabile quando / la tua chiusura mentale / non ti permette / di vedere che / in un giardino / di rose rosse / quell’unica blu / è comunque bella». (Dalla poesia Abbattiamo le barriere). L’autrice tocca diversi temi importanti come l’immigrazione, il razzismo, la malattia, l’alcolismo, la violenza sulle donne, l’abbandono degli animali, le illusioni dei social network che ci imprigionano in una dimensione virtuale sottraendo del tempo prezioso alle relazioni autentiche e ai gesti d’affetto. Di particolare interesse, soprattutto per il periodo che stiamo vivendo, è la poesia intitolata Politicanti in cui l’autrice rimprovera la classe politica di non agire seriamente per risollevare la situazione di un popolo che attende il necessario cambiamento. Comunque sia, quando le tristi realtà della vita sembrano provarci fino allo stremo, la Coluzzi incoraggia con il suo buon senso, con la sua saggezza, l’ottimismo e l’entusiasmo: «Quando vedi svanire i tuoi sogni nel nulla, / quando seppellisci una persona e te cara, / quando i tuoi amici si allontanano, / quando hai problemi di lavoro, / quando subisci un tradimento, / quando hai un forte dolore in petto, / quando vorresti piangere e le lacrime non scendono, / quando la solitudine ti assale. / Allora pensa: / che per ogni sogno dissolto puoi crearne un altro, / che i nostri cari continuano a / vivere dentro i nostri cuori, / che ogni falso amico non è una perdita / ma una liberazione, / che non esiste problema senza soluzione, / che la fiducia non va negata a tutti / solo perché qualcuno l’ha profanata, / che i profondi sospiri aiutano a distendere, / che se le lacrime ora non scendono / scenderanno più tardi / o forse domani / e che non sei sola, / sei solo più libera». (Dalla poesia Quando). Un uso elegante della figura retorica dell’anafora in diverse poesie conferisce alle stesse ritmo e armonia. Una silloge deliziosa da tenere sempre a portata di mano e da rileggere ogni qual volta dimentichiamo il senso e il significato del nostro essere nel mondo e per il mondo.

Le poesie riportare nella recensione appartengono alla stessa opera poetica dell’autrice Donatella Coluzzi  Oltre gli inganni - pensieri e battiti del cuore.

INTERVISTA

Quando nasce la sua passione per la poesia?

La poesia è stata da sempre la forza primigenia che mi ha spinta a ricercare un’illuminazione per guardare alla realtà da più prospettive, un impulso positivo per raggiungere la piena consapevolezza delle cose, sia di quelle tangibili che di quelle più profonde e nascoste.

Tre aggettivi per definire la sua poetica.

Definirei la mia poetica emozionale, così da essere compresa e condivisa da più persone; attuale poiché tratto tematiche non solo sentimentali ma anche sociali, provando empatia per chi le vive; immediata, perché spontanea e senza troppe perifrasi.

Quale funzione ha la poesia nella nostra epoca?

Viviamo in un periodo storico molto complicato e, senza cadere nella retorica affermando la presunta funzione salvifica della poesia, quest’ultima sicuramente può dare una sensibilità maggiore per comprendere i segnali della contemporaneità. Scrivendo o leggendo poesie, si affonda l’energia conoscitiva su se stessi e sulle questioni del mondo e, come diceva Tiziano Terzani “ un mondo in mano ai poeti sarebbe un mondo migliore “.

Quali sono stati i suoi maestri che l'hanno introdotta nel mondo della scrittura?

Ho iniziato leggendo i grandi classici, che sicuramente mi hanno forgiata, per poi passare ai contemporanei, fare un elenco sarebbe riduttivo!

A proposito del suo libro...

Al mio libro ho dato il titolo “Oltre gli inganni “ che considero un luogo ideale, dove si ritrovano tutte quelle persone che realizzano quanto sia importante un gesto solidale e che si impegnano per il bene comune continuando a resistere al di là della fuorviante comunicazione.

BIOGRAFIA

Donatella Coluzzi nata a Potenza, laureata in giurisprudenza, con la passione per la letteratura italiana e i viaggi, fermamente convinta dell’importanza della tutela dei diritti di tutti gli esseri umani.

È possibile acquistare il libro dell'autrice dal link seguente: