IO VOLO di Emanuela Stievano

Una metafora perfetta!

Genere: Narrativa

Recensione a cura di Simona Fiorucci

Io volo (Youcanprint edizioni, anno di pubblicazione 2016, pagg. 230), romanzo d’esordio dell’autrice veneziana Emanuela Stievano, è una storia coinvolgente abilmente cucita sulla passione per la disciplina dell’aquilonismo acrobatico. Non è il classico romanzo d’amore, ma un libro nel quale la Stievano ha saputo raccontare le vite di diversi personaggi che si intrecciano, allontanandosi e poi riavvicinandosi proprio come i fili degli aquiloni. Così, come per tenere in equilibrio un aquilone è necessario il giusto impegno, l’esercizio, la costanza, allo stesso modo accade per costruire nuovi rapporti o per recuperare legami affettivi corrosi dal tempo. L’aquilone non è, dunque, per l’autrice così come per Arianna, la protagonista, solo la scoperta di un mondo sconosciuto ed emozionante, ma anche metafora della vita stessa fatta di intoppi, cadute, ma anche risalite, gratificazioni, libertà, libero volo. Ed è proprio il volo libero che Arianna cerca di riconquistare dopo una battuta d’arresto della sua vita. L’occasione le si presenta nel momento in cui decide di fotografare – all’interno del parco di San Giuliano, una grande area verde che si estende fino ai piedi della laguna di Venezia – le acrobazie degli aquiloni in volo. La curiosità per questa particolare e nuova disciplina le consente di conoscere persone che poi diventeranno punti di riferimento importanti della sua vita. Con la descrizione attenta che l’autrice fa in riferimento alle tecniche di volo degli aquiloni, si comprende bene che non si tratta di un gioco per bambini, bensì di un’attività per la riuscita della quale sono necessarie molte ore di esercitazione. Pur descrivendone le “tecniche”, soprattutto nelle prime pagine, il romanzo non è per nulla freddo, asettico, al contrario riesce a coinvolgere il lettore sia che quest’ultimo abbia dimestichezza con tale attività sia che non ne abbia mai sentito parlare. Per alcuni aspetti, nel modo di raccontare traiettorie, volteggi, decolli, atterraggi, acrobazie degli aquiloni, l’opera della Stievano sembra ricordare a grandi linee il celebre romanzo Il gabbiano Jonathan Livingston di Richard Bach – best seller in molti paesi del mondo negli anni settanta che ha appassionato, e continua a farlo, le nuove generazioni – ispirato ad un pilota acrobatico. Una volta che l’aquilonismo acrobatico si impossessa della protagonista fino a diventare parte integrante della sua vita, la trama del romanzo si amplia, si ramifica e l’autrice riesce abilmente a delineare le caratteristiche dei personaggi che entrano di volta in volta a far parte della vita di Arianna. Nascono amicizie importanti come quella con Sergio e Lisa, che la iniziano a tale attività, e sentimenti d’amore per Franz il quale, inizialmente reticente ad accogliere Arianna, sprovveduta neofita / dilettante, si dimostrerà poi capace di grandi gesti. Saranno questi, dopo varie incomprensioni, a ben disporre la protagonista che deciderà di impegnarsi a ricucire il rapporto con sua madre e sua sorella. Ogni capitolo si apre con una novità, e la Stievano è molto brava a tenere desta l’attenzione e a stimolare la curiosità del lettore, impaziente di conoscere i retroscena di determinate situazioni e comportamenti. La scrittura, ben scandita, scorrevole, coinvolgente, consente facilmente al lettore di immedesimarsi negli stati d’animo che accompagnano la protagonista a seconda della situazione in cui viene a trovarsi. Realistico e commovente – soprattutto nei frangenti in cui l’autrice tocca l’intensità, la contraddittorietà e la sofferenza dei rapporti familiari della protagonista – il narrato si dipana in modo ordinato dando il giusto spazio ad ogni novità che l’autrice decide di volta in volta di inserire. Per la nitidezza delle descrizioni, che la Stievano riesce a riportare con dovizia di particolari, soprattutto di alcune situazioni, si ha come l’impressione di essere seduti a guardare un film piuttosto che a leggere un libro.

La metafora dell’aquilone come simbolo vita, di libertà, racchiude in sé anche l’elemento/eventualità dell’imprevisto. Così come una folata di vento più consistente può far cambiare rotta all’aquilone facendolo barcollare, allo stesso modo un evento imprevisto può destabilizzare il quieto vivere di una persona. Sarà la destrezza del “pilota” a trasformare questi venti inaspettati in possibilità; cosa che accade anche alla mamma di Arianna, la quale, grazie all'incontro di un uomo che le appare per certi versi invadente, inizia a riconsiderare il suo ruolo di madre, i suoi comportamenti e a desiderare un cambiamento. L’aquilone è altresì metafora di cura, di attenzioni. Come Franz spiega ad Arianna l’importanza del prendersi cura di esso, per esempio la necessità dopo l’utilizzo di posarlo in un determinato modo affinché eventuali folate non lo rovinino, allo stesso modo nel romanzo c’è chi ricorda l’importanza di curare e difendere gli affetti. Un romanzo che è davvero un’interessante traslato della vita con i suoi momenti positivi e negativi, con le sue luci e le sue ombre. Un’opera di indiscusso valore artistico letterario capace di affascinare e far riflettere. Libratevi piacevolmente con questo libro.

INTERVISTA

Come nasce la passione per la scrittura?

Sono stata incoraggiata a provarci. Credo comunque, di aver sempre avuto il desiderio innato di scrivere. Eravamo alla fine degli anni novanta e il mio primo approccio sono stati dei racconti brevi. Ricordo che le prime storie uscirono di getto. Era come se stessero premendo per venir fuori. Era bello perché scoprivo cosa significava la parola “fantasia” e imparavo a “perdermi” in mondi diversi da quello che era la mia realtà.

Come nasce l’idea di questo libro?

L’idea di questo libro nasce dalla mia passione per gli aquiloni in generale ma soprattutto per quelli acrobatici. Fui incoraggiata da mio marito a provare a farne un romanzo. Molti vedono l’aquilone come un passatempo o un gioco per bambini, con questo romanzo ho voluto sfatare questa idea. Esistono infatti diversi tipi di aquilone e la maggior parte di essi viene manovrata da persone adulte. Non è un libro autobiografico ma ho comunque scelto un personaggio femminile come protagonista. Arianna si avvicina al mondo degli aquiloni acrobatici rimanendo sorpresa e attratta mentre li fotografa. Ho voluto ambientare Io Volo in un posto che conosco molto bene: il parco di San Giuliano di Mestre che si estende fino ai piedi della laguna veneziana, dove gli aquiloni trovano il loro spazio per librarsi in armonia con la natura.

Tre aggettivi per definire la sua opera letteraria.

Scorrevole, appassionante, romantica.

Quali messaggi ha voluto comunicare con la sua opera letteraria?

Avevo voglia di scrivere un romanzo che mettesse in risalto come la passione per una disciplina sportiva come l’aquilonismo acrobatico, aiuti le persone a vivere in un ambiente sano a contatto con la natura imparando a conoscere il vento e ad accettare anche fatiche e frustrazioni oltre che innumerevoli ricompense in termini di sensazioni ed emozioni, come quelle che prova la mia protagonista Arianna, curiosa di scoprire cosa c’è dietro quel volo di aquiloni.

Cosa pensa del mondo dell’editoria?

È un mondo che mi affascina ma allo stesso tempo mi spaventa. Ho scelto il self publishing per i miei ultimi tre libri perché è un buon ausilio per chi come me non è famoso ma ha voglia di raccontare delle storie attraverso i propri romanzi.

Dov’è possibile acquistare il suo libro?

In tutti gli store online o tramite un ordine in libreria.

In che formato è disponibile?

Sia in cartaceo che in digitale.

BIOGRAFIA

Emanuela Stievano nasce a Venezia nel 1961. Da sempre appassionata di letteratura, ha iniziato a scrivere molti anni fa concentrandosi su racconti brevi. Castelli di sabbia editrice Montedit è il suo primo libro che raccoglie tra gli altri racconti “Una cena quasi perfetta” arrivato finalista al concorso Jacques Prévert, indetto dalla stessa casa editrice Montedit (anno d’uscita 2003). La passione per il mondo degli aquiloni ha ispirato il suo primo romanzo intitolato Io Volo pubblicato nel 2015 in self publishing con la Casa editrice Youcanprint a cui hanno fatto seguito il romanzo Con il cuore a Norwich, 2018, Youcanprint e il libro di fiabe A come Aquilone, 2018, Youcanprint. Per contattare l’autrice:

Emanuela.stievano@gmail.com

@emanuelastievano