COSE CHE CAPITANO
QUANDO IL MARE È IN BURRASCA
di LIVY FORMER
Una favola che insegna ad amare
Recensione di Daniela A. Sabato
Cose che capitano quando il mare è in burrasca (pubblicato col marchio Una nave da sud, anno 2020, pagg. 30) è un racconto per bambini nato dall’effervescente immaginazione di Livy Former. La storia, dal linguaggio scorrevole, semplice e alquanto originale, narra di Zagù, un simpatico coniglietto, e di Giulia, una bambina dall’animo sensibile e altruista. Deliziose risultano le attente descrizioni con le quali l’autrice disegna le personalità dei due protagonisti: da una parte la spontaneità di Giulia, la sua profondità interiore, il suo desiderio di essere d’aiuto e di conforto e dall’altra l’iniziale atteggiamento di difesa e poi di smarrimento del buffo coniglietto che pensa di essere stato abbandonato in mare dal suo padrone; crede che la ragione dell’abbandono sia il colore scuro del suo manto. Zagù vive quell’esperienza come qualcosa di traumatico, osservando la situazione soltanto da un punto di vista, quello della mancanza di stima e di fiducia in sé stesso. Giulia, notando lo sconforto del piccolo animale, intenerendosi, cerca d’incoraggiarlo utilizzando poche ma incisive frasi tanto da indurre Zagù a un ragionamento più obiettivo e razionale. «Forse ti ama così come sei!» E ci riprova… «Non ti ha tenuto con sé tutto questo tempo?» E quando il coniglietto risponde: «Certo, e mi ha insegnato tutto quello che so, ma se fossi bianco non avrei il dubbio». La bambina replica: «A me piaci proprio perché non sei il solito coniglio». Nonostante le convinzioni del coniglietto e l’imprevedibilità della situazione, Giulia, sicura del fatto suo, non demorde continuando a essere amorevole e comprensiva. Zagù, sollecitato dalle parole della bambina, cambia umore e affronta l’accaduto con maggiore lucidità. I due si mettono in viaggio in cerca di Mister Badaluum, il padrone di Zagù, e quando lo trovano…
A volte è proprio la mancanza di autostima a suscitare in noi sconforto e disperazione impedendoci di vedere le cose per come sono realmente e inferendo motivazioni errate riguardo ai comportamenti altrui. È facile, quando si ha una visione distorta di sé stessi, perdersi in pensieri negativi sprofondando nell’amarezza, nella rassegnazione e nel dolore. E quando non si ha stima di sé stessi, quando si pensa di non essere all’altezza, di non essere belli o bravi come gli altri, allora diventa difficile persino allontanare la tristezza. Fortunatamente c’è sempre qualcuno, dall’animo buono ed empatico, in questo caso Giulia, disposto ad ascoltare, a comprendere e a offrire sostegno, magari attraverso delle semplici parole o gesti d’affetto che possono aiutare a vedere le cose sotto una luce diversa: non esiste mai solo una prospettiva, la nostra, su cui riflettere per capire il senso degli eventi che accadono. Una buona frase, un abbraccio possono fare la differenza… Si riprende il cammino e si procede verso una realtà più chiara, più vera e consapevole. Il racconto della Forner fa molto riflettere sulla diversità (in questo caso rappresentata dal manto nero del coniglietto) che non va mai considerata un problema bensì un valore aggiunto, una motivazione in più per sentirsi unici, originali. La diversità è arricchimento; l’essere particolari, il possedere qualcosa che altri non hanno dovrebbe essere motivo di vanto, mai di sofferenza. Anche se a volte non bastano le parole incoraggianti di chi è disposto ad ascoltarci e di chi siamo disposti ad ascoltare, esse possono fungere da sprone per lavorare su di noi e aprirci ad una nuova visione di noi stessi, consentendoci di guardare nel nostro animo con assoluta obiettività per scoprire realmente chi siamo e quanto valiamo. In questo modo saremo capaci di rivalutare il nostro potenziale, evidenziare i nostri punti di forza e convincerci che siamo speciali nella nostra unicità. È questo uno degli insegnamenti preziosi del racconto. Cose che capitano quando il mare è in burrasca insegna quindi ad amarsi e ad amare, insegna il rispetto, l’ascolto e la disponibilità verso il prossimo che sia un bambino, un adulto o un animale in difficoltà. Insegna, inoltre, a non giungere a conclusioni affrettate e a guardare ai comportamenti altrui con gli occhi della purezza. Ma chi è davvero il simpatico coniglietto Zagù che è tanto amareggiato? E chi il suo padrone dal nome così strano? E “il mare in burrasca”, astutamente riportato nel titolo dall’autrice, si riferisce solo allo stato interiore, all’inquietudine del coniglietto? Lo scoprirete immergendovi in questo interessante racconto molto divertente e dalle tante sfaccettature. Brava l’autrice nell’essere riuscita a concentrare in pochissime righe significati così importanti.
Le favole hanno un grande potere educativo-riflessivo… A tal proposito Gianni Rodari scriveva: «Io credo che le fiabe, quelle vecchie e quelle nuove, possano contribuire a educare la mente. La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo». Ottimo il lavoro della Former. Il racconto dell’autrice, impreziosito dalle allegre e colorate illustrazioni di Amelia Saligu, è per tutti. Così come ci suggerisce la copertina del libro, è ad alta leggibilità.
L’ AUTRICE SI RACCONTA
Livy Former è lo pseudonimo di Dina Usai. Vivo da cinque anni nell’isola di Sant’Antioco, in Sardegna, un ritorno dovuto al mio DNA sardo (sono nata in Sardegna da genitori sardi) a causa del quale ho lasciato Milano dove mi occupavo di marketing aziendale e dell’amministrazione della piccola azienda elettronica di famiglia. Ho iniziato a scrivere una dozzina di anni or sono, dedicandomi soprattutto alla letteratura per bambini e ragazzi, ma senza dimenticare gli adulti.
BIBLIOGRAFIA
“Marlina dei Misteri”, pubblicato da Edizioni Paoline.
“Il baule dei grandi sogni e delle piccole cose”, Gruppo Mursia.
“I lunghi capelli di zia Caterina”, L’Isola dei Ragazzi.
“Un fantasma a merenda”, Kaba edizioni.
“Il serpente e la farfalla” , edizioni Leucotea.
“Nemici, porci e principesse”, pubblicato con l’editore Condaghes.
“Oltre i confini di Hìndamoor Vol. 1”, editore Condaghes.
“Bruco Story”, editore Condaghes di Cagliari.
“Tre maghi alla deriva”, ancora con l’editore Condaghes.
“Oltre i confini di Hìndamoor” Vol. II, editore Condaghes.
“Billo”, Edizioni Condaghes.
Col marchio “Una nave da sud” sono stati pubblicati i seguenti albi illustrati: “Bollino, la luna e il pipistrello”, “La mamma palloncino”, “Cose che capitano quando il mare è in burrasca”.
IL sito dell'autrice
INTERVISTA
Come nasce l’idea di questo libro?
Da un mare in burrasca.
Quali caratteristiche dovrebbe avere secondo lei un buon libro per l’infanzia?
Innanzitutto divertire i piccoli lettori.
Cosa significa scrivere per Livy Former?
Rispondere al profondo desiderio di raccontare, per incuriosire, far divertire… magari riflettere.
Ritiene che i libri per l’infanzia abbiano delle responsabilità maggiori rispetto a quelli per adulti?
I bambini assorbono tutto ciò che hanno intorno, per questo la responsabilità di genitori, insegnanti, scrittori è maggiore.
Ha in cantiere qualche altro lavoro letterario?
Sì. Fra qualche giorno sarà pubblicato un altro albo illustrato, e nel prossimo semestre un libro per ragazzi e un romanzo storico rivolto agli adulti.
Dove e come è possibile acquistare il suo libro?
Questo libro è edito col marchio “Una nave da sud” e si trova su Amazon.