PENSIERI DI LUCE

DI LAURA TOFFOLI

GENERE: POESIA

Sembra proprio uscire dalle pagine questa voglia di ascoltarsi e ascoltare la vita per comunicare in versi, quasi l’autrice scoprisse per la prima volta l’incanto dell’esistere coi suoni e i colori della natura… Ed è proprio come un risveglio, una nuova primavera, la silloge Pensieri di Luce (Aletti editore, anno di pubblicazione 2017, pagg. 50) dell’autrice Laura Toffoli. E di luce sono irrorati tutti i suoi versi, luce che è sorgente, principio dell’essere, forma perfetta, metafora dello spirito, armonia assoluta. Luce è la stessa parola che consente all’autrice di dare un senso compiuto a quel viaggio che nasce nell’oceano delle sue emozioni, per divenire invito, proposito, ricordo, preghiera: manifestazioni interiori accompagnate dalla speranza. Elemento cardine, che come un leit motiv ritorna in tutta l’opera, è la musicalità del poetare; musicalità non solo intesa come ritmo – anche se alcune poesie ricorrono all'uso della rima – quanto piuttosto come compiutezza del verso nei suoi contenuti, che appaiono armoniosi e chiari grazie al delicato accostamento di parole e all’uso di vocaboli semplici e non ricercati. La luce intesa come speranza fa capolino nei versi dell’autrice anche là dove sembra ci siamo solo ombre, poiché come la Toffoli scrive: «Dietro ogni ombra si nasconde una grande luce». Non ci può essere ombra senza luce e viceversa. Così come l’ombra rappresenta gli aspetti difficili e cupi della vita, la luce è quel bisogno-certezza che la vita sia anche molto altro. L’“essenza” della stessa parola luce è polisemica, dunque, come appare evidente nelle due “versioni” della poesia Goccia: Goccia nera e Goccia bianca che esprimono l’“ambivalenza” dei pensieri: «È / goccia / che cade / lenta lenta / dal davanzale / e scende sul muro / per cadere sul terreno / ecco scuro l’abito di luce / non più vitale s’accascia / lenta lenta s’adagia / è ormai spenta / lei è terra / vita». (Dalla poesia Goccia nera). «È /goccia / che cade / lenta lenta / dal bianco fiore / e scende sul ramo / per cadere sullo stagno / ecco chiaro l’abito di luce / vita nel palmo della vita / lenta lenta s’adagia / è ormai spenta lei è acqua / vita». (Dalla poesia Goccia bianca). Queste due poesie non solo palesano la circolarità del divenire, il continuo movimento, il cambiamento, la vita in ogni frangente – sia positivo che negativo – le due facce della medaglia, lo yin e lo yang dell’esistere – energie opposte ma necessarie che si completano a vicenda, espressione della dualità in ogni cosa dell’universo –, ma anche una compenetrazione degli aspetti umani agli elementi della natura, un fondersi fino a divenire un Uno armonico, stessa sostanza: «Gocciolano i pensieri assieme alle gocce di pioggia, sembrano intrecciarsi, confondersi e fondersi…». La dualità è espressa dall’autrice anche nel “contrasto” del tempo amoroso tra quel passato che non può più tornare tale e quale e il presente addolcito dal velo della nostalgia e dalla carezza della speranza che indora i ricordi; “contrasto” evidenziato sempre con il binomio paragone-compenetrazione del suo sentire alla natura: «Intensi i tuoi versi / lasciano delicate emozioni / nel mio cuore, / mutano il mio silenzio / abisso senza confini / … / Il richiamo d’amore … / spazia vorticoso / nel maestoso oceano, / ed io lo sento insinuarsi / tra le mie vene eteree / … / chiudo gli occhi / … / e i tuoi racconti nel ricordo / mi sfiorano deliziandomi. / I nodosi filamenti / dei nostri discorsi / ora tacciono / nel grido del vento / aspetterò così la luna nuova / che li faccia rivivere». (Dalla poesia Nell’oceano sento il tuo richiamo). E ancora la dualità ombra/luce del sentimento è riproposta abilmente dall’autrice nella poesia Un Pierrot in cui le ultime lacrime: «… ora brillano nella mia mano / e riflettono il raggio lunare / di una luna che apre alla notte / il suo sorriso malinconico». Lo stesso desiderio d’amore obbedisce a quel ciclo continuo del divenire – quel mutamento vitale – senza il quale nulla avrebbe senso: «Il mio desiderio è come nuvola / che quando sfiorato è dal re sole / si scioglie… / allor gocce dorate diviene / scende lentamente tra le fessure / del mio cuore / che come terra accoglie / e quando gonfio diviene / esplode sorridendo / e nuova nuvola si forma». (Dalla poesia Ciclo di desiderio). Quello declamato dall’autrice non è, però, soltanto l’amore passionale e romantico, ma soprattutto quello universale che tutto comprende e ingloba; quell’amore che le consente una corrispondenza col divino, al quale si rivolge non soltanto per esprimere la sua gratitudine per ciò che la vita in sé rappresenta – dono d’amore che consente di apprezzarla ed amarla – ma anche per pregare, per richiedere attenzione, per supplicare l’intervento dell’Altissimo per sé e per gli altri affinché la vita possa essere compresa e vissuta pienamente nei suoi valori fondamentali, come quello del donarsi, abbandonando ogni posizione egoistica: «… una preghiera piccola piccola / o mio Dio ti rivolgo / e nel mio piccolo cuore / … / è una preghiera perché la mia vita / non sia sprecata inutilmente… / raccoglila nel tuo sguardo / … / è che il tuo respiro apra i nostri piccoli / polmoni / per capire l’energia della vera vita…. / o mio Dio e Dio di tutti / anche di quelli / che non vedono al di là del loro io». (Poesia a pagina 13/14 della silloge). Quella dell’autrice è sì una poesia semplice, ma proprio per questo profonda nei suoi significati che emergono con quella spontaneità e naturalezza che appartiene a chi riesce a meravigliarsi ancora della vita, a stupirsi sapendone godere appieno ogni attimo, saziandosi proprio come saprebbe fare quel fanciullino di pascoliana memoria.

Teresa Laterza

L’AUTRICE LAURA TOFFOLI SI PRESENTA

Mi chiamo Laura Toffoli. Mi racconto in breve. sono nata nella splendida città di Pordenone a dicembre del famoso anno 1968. Scrivo poesie da quand’ero bambina, ma nel 2012 ho iniziato la mia attività come scrittrice di poesie. Era maggio quel giorno in cui sono capitata per caso sul sito di Poetare, sito dedicato principalmente alla Poesia, dove ho inserito la mia prima poesia dal titolo Sasso; la mia intenzione in quel periodo della mia vita era di voler fare altro rispetto al mio lavoro di impiegata amministrativa e a quello che facevo per la mia famiglia. Da quel giorno non mi sono più fermata nello scrivere… ogni giorno una poesia. La mia determinazione mi ha portato molto lontano: più di 4000 poesie scritte negli ultimi 8 anni, e tuttora scrivo. Le mie poesie sono in giro per il mondo via internet con i miei libri scritti successivamente alla partecipazione a concorsi: Le oasi del Cuore ed. Pagine 2015 – Roma; Pensieri di Luce ed. Aletti 2017 – Roma, ed ora è stato pubblicato il mio 3° libro La farfalla bianca ed. Aletti – Roma, il quale riporta la presentazione del figlio del grande Quasimodo. Diverse mie poesie sono state inserite in molti altri libri: 3 con autori vari (Autori vari nella Collana Vibrazioni n. 15 – ed. 2015; nella collana Prospettive n. 14 – ed. 2015; nella collana Sentire n. 90 – ed. 2014). Sono presente, inoltre, nelle Agende letterarie rispettivamente del 2017 e del 2018, nell’Enciclopedia dei poeti contemporanei e nelle Antologie di concorsi vari. Sono arrivata prima in un concorso poetico e ho ricevuto riconoscimenti a livello nazionale per le mie poesie e per i mie miei libri. A Roma a Tv Arte sono stata invitata a leggere, nella trasmissione dedicata agli artisti emergenti, per ben due volte, le mie poesie in due anni diversi. Cinque anni fa sono entrata nel gruppo di Ars Curtis di Cordenons - Pordenone -, come poeta. Ho iniziato fin da subito a scrivere per le opere dei pittori alle mostre, recitando poi le stesse poesie nelle giornate di apertura dei vari eventi. Ho partecipato in 3 anni a più di 25 mostre di pittura tra collettive e personali: tra queste, anche di fotografia. Scrivere... un’arte? Scrivere in poesia è un piacere che mi porta in mondi inesplorati del mio io e dello stesso mondo, per capirlo, per capirmi e per capire di più gli altri.

INTERVISTA ALL’AUTRICE

Come nasce questa silloge?

La poesia per me, come mi viene molte volte richiesto di rispondere a tale domanda, è un modo d’essere: mi sento tutt’uno con l’espressione del mio pensiero verso di me e il mondo che mi circonda.

Cosa rappresenta la poesia per Laura Toffoli?

La poesia è un modo di esprimere il concetto di vita, che va al di là dello stesso concetto: una fusione poesia vita e vita poesia. Plasmo il mio pensiero nella visione di bellezza e di profondo sentimento d’amore verso la vita attraverso questa forma d’arte.

In che modo la poesia può contribuire a migliorare la nostra società?

Vedo le negatività... ma il mio spirito ha una visione globale che supera tutto ciò, non perché voglia togliermi dai problemi del mondo, anzi, reputo che i messaggi positivi che dono, esprimendoli al mondo, possano essere semi di speranza per far evolvere in minima parte l’umanità in cammino.

La Poesia: arte o missione?

Dico siano entrambe.

Quali consigli darebbe a chi volesse approcciarsi alla scrittura poetica?

Consiglio a tutti, sempre, a chi incontro, che la poesia è in ogni essere umano… tutti noi siamo in grado di esprimerci in poesia, se vogliamo. La poesia apre molte porte nella vita verso visioni di speranza. Scrivendo in poesia trasformiamo il nostro modo di vederci e di vedere gli altri. Naturalmente i pensieri espressi, a mio modesto parere, devono essere orientati all’ottimismo, per avere un beneficio nell’immediato presente e nel futuro.

A proposito della sua poesia e del suo libro...

Per quanto mi riguarda, la poesia ha cambiato la mia vita in meglio. Amo scrivere da quando ero una bimba alla scuola elementare. Mi piace ricordare una frase detta da mio padre a quell’epoca, e ripensandoci mi viene sempre una lacrima quando la cito: «Manda "via" le poesie… sono così belle…». ero sbigottita, non sapevo a chi inviarle e non sapevo il valore di quella frase butta là al momento, forse per gratificarmi. Ora, sulla soglia dei miei 52 anni, posso dire che è stata profetica. Un giorno, per caso o non per caso, a 44 anni mi sono rimessa a scrivere e ho inviato su un sito di poeti un mio scritto... da allora non ho più smesso. Le mie poesie ora, con i miei libri e nelle mostre di quadri e fotografie, hanno varcato la porta dell’Italia. Il primo a credere in me è stato mio papà che purtroppo non ha potuto vedere la sua Lauretta che donava la sua poesia agli altri. Il mio libro, come gli altri, nasce da un’esigenza profonda di creare… in questo caso con le parole. Pensieri di Luce lo ritengo un libro magico. La luce che è in noi scintilla, è segno del divino, dell’immensa creazione di cui noi facciamo parte, ci accompagna sin dalla nostra nascita e lungo tutto il percorso della nostra vita. Ho voluto riportare questo titolo per esprimere il mio orientamento nella poesia. Luce: chiarezza, splendore, apertura d’animo e di cuore. Questo libro nasce per raccontare quello che sento nei confronti del sentimento dell'amore e come percepisco la natura. Amore e natura… ecco i temi. Amore visto in tutte le sue sfaccettature e la natura percepita nelle sue manifestazioni, entrambi attraverso il microscopio del mio intimo sentire. Scrivendolo sono entrata nella stanza della mia infanzia, adolescenza, giovinezza. Tralascio la stanza attuale, quella di donna matura, perché la sto vivendo… Nella copertina del libro, ho voluto riportare il quadro del mio amico pittore, il bravissimo artista Bellet Luciano: un suo dono per me, alla mia arte poetica. Rappresenta, questo quadro, pienamente il senso del libro: dipinto quasi in astratto, un cuore colpito dalla luce. Luce è amore e Amore è luce.

VERSI DELLA SILLOGE PENSIERI DI LUCE CHE CON L'AUTORIRAZZIONE DELL'AUTRICE SONO STATI RIPORTATI NELLA RECENSIONE

«È / goccia / che cade / lenta lenta / dal davanzale / e scende sul muro / per cadere sul terreno / ecco scuro l’abito di luce / non più vitale s’accascia / lenta lenta s’adagia / è ormai spenta / lei è terra / vita» (dalla poesia Goccia nera). «È /goccia / che cade / lenta lenta / dal bianco fiore / e scende sul ramo / per cadere sullo stagno / ecco chiaro l’abito di luce / vita nel palmo della vita / lenta lenta s’adagia / è ormai spenta lei è acqua / vita» (dalla poesia Goccia bianca).

«Intensi i tuoi versi / lasciano delicate emozioni / nel mio cuore, / mutano il mio silenzio / abisso senza confini / … / Il richiamo d’amore … / spazia vorticoso / nel maestoso oceano, / ed io lo sento insinuarsi / tra le mie vene eteree / … / chiudo gli occhi / … / e i tuoi racconti nel ricordo / mi sfiorano deliziandomi. / I nodosi filamenti / dei nostri discorsi / ora tacciono / nel grido del vento / aspetterò così la luna nuova / che li faccia rivivere». (Dalla poesia Nell’oceano sento il tuo richiamo).

«… ora brillano nella mia mano / e riflettono il raggio lunare / di una luna che apre alla notte / il suo sorriso malinconico». (Dalla poesia Un Pierrot).

«Il mio desiderio è come nuvola / che quando sfiorato è dal re sole / si scioglie… / allor gocce dorate diviene / scende lentamente tra le fessure / del mio cuore / che come terra accoglie / e quando gonfio diviene / esplode sorridendo / e nuova nuvola si forma». (Dalla poesia Ciclo di desiderio).

«… una preghiera piccola piccola / o mio Dio ti rivolgo / e nel mio piccolo cuore / … / è una preghiera perché la mia vita / non sia sprecata inutilmente… / raccoglila nel tuo sguardo / … / è che il tuo respiro apra i nostri piccoli / polmoni / per capire l’energia della vera vita…. / o mio Dio e Dio di tutti / anche di quelli / che non vedono al di là del loro io». (Poesia a pagina 13/14 della silloge).