LE DONNE DEL PROF

di MARGHERITA BONFRATE

GENERE: "GIALLO PSICOLOGICO"

È possibile amare fino al punto da dimenticarsi di sé stessi? Fino al punto di mettere a repentaglio la propria vita? Quanto male può fare un amore malato? A quali conseguenze può portare? È di questo che narra l’opera letteraria Le donne del Prof di Margherita Bonfrate, Edizioni Helicon, pagg. 184. Un interessante romanzo dalle tonalità del genere giallo e dai risvolti imprevedibili. Abile l’autrice nel delineare le caratteristiche dei tre protagonisti che a turno rubano la scena con disinvoltura. Tre personalità fragili, anche se apparentemente potrebbe non sembrare, che alimentano un amore malsano non corrisposto. Alice, innamorata segretamente di Luca il professore; Luca innamorato di Bianca; e quest’ultima, incapace di intraprendere una relazione stabile e sensata con nessuno dei suoi compagni di avventure. Una partita giocata sul filo dei sentimenti, ma anche una partita di taciti “ricatti” o accordi, spinta fino alle estreme conseguenze. Quello dell’amore malato è stato un tema molto trattato da diversi autori, e affrontato anche largamente in ambito psicologico. Secondo il medico e psicanalista John Bowlby, famoso per aver elaborato la teoria dell’attaccamento, i bambini che hanno avuto legami genitoriali sicuri sviluppano relazioni sane, mentre al contrario quelli che hanno avuto legami disfunzionali coi genitori (per esempio non si sono sentiti amati o si sono sentiti oppressi o hanno avuto segnali ambivalenti) potrebbero sviluppare dei tipi di relazione malata a causa del modello che hanno avuto da piccoli. Ovviamente, possono essere molti altri i fattori in grado influenzare le relazioni, tra cui quelli genetici, esperienziali, caratteriali, di sviluppo che possono portare all’insorgere di relazioni cosiddette tossiche. Nel caso di Alice, una traumatica esperienza adolescenziale, che confesserà solo al professore, sarà probabilmente la causa principale o scatenante del suo amore malato per Luca, il quale non accorgendosi dei sentimenti d’amore della donna nei suoi confronti continuerà a trattarla come la sua migliore amica, confidandole problemi e dubbi riguardo al suo travagliato sentimento amoroso nei confronti di Bianca, la dirimpettaia. Quest’ultima appare come una ragazza superficiale, estremamente concentrata su sé stessa, sulle sue soddisfazioni e sui suoi piaceri. Alice sembra accettare tutto, persino il rapporto tra Luca e Bianca, fino ad essere presente in alcuni loro momenti di intimità, pur di vedere felice il “suo” professore al quale dispensa consigli e propone strategie. Una relazione vissuta sul filo della follia… Ma ad un certo punto gli equilibri effimeri tra i tre protagonisti iniziano a vacillare, fino a travolgere inaspettatamente le loro vite. Ed è così che i personaggi si troveranno ad affrontare situazioni sconvolgenti, a mettere anche in atto azioni illegali, e a prendere decisioni estreme. Emergeranno sentimenti contrastanti, per lungo tempo domati sotto una coltre di apparente normalità. Punti di forza di questo romanzo sono sicuramente la scrittura scorrevole, il lessico semplice, e la capacità dell’autrice di ricamare la storia sì da renderla coinvolgente tenendo il lettore incollato fino all’ultima pagina. Il genere giallo ci ha abituati a vedere l’indagine come assoluta protagonista, in romanzi dove gli ispettori sono assillati e protesi alla risoluzione del caso. L’autrice ci prospetta invece una dinamica diversa, ponendo al centro della storia i sentimenti e le vite dei tre protagonisti, lasciando sullo sfondo le indagini che hanno comunque il loro perché e la loro importanza nella storia. È sicuramente un romanzo con una forte componente psicologica. L’andamento cauto e “regolare” della narrazione procede senza grossi scossoni per buona parte dell’opera, tanto che il lettore ad un certo punto sembra quasi abituarsi a quella realtà atipica che caratterizza il rapporto fra i tre personaggi e ai comportamenti di questi ultimi caratterizzati da mezze verità e bugie, sperando in una soluzione positiva per ognuna di quelle anime tormentate. Ad un certo punto sembra sfumare e quasi dissolversi quella linea di demarcazione che esiste tra bene e male: non è più chiaro cosa sia veramente giusto o sbagliato, e se schierarsi da una parte piuttosto che dall’altra. La discesa nella follia, in riferimento ad alcuni episodi, è descritta con maestria, tanto da dimostrare come l’evoluzione di una situazione possa far deragliare dai binari dell’equilibrio mentale. Non mancano i colpi di scena e le sorprese che ci accompagnano fino a quell’epilogo che non ci saremmo, forse, mai aspettati.

Alessandra Ferraro 

INTERVISTA

Come nasce l'idea del romanzo?

L’idea di un romanzo colorato di giallo è nato da una sfida con me stessa. Volevo mettermi alla prova, appurare se ero capace di esporre episodi di vita fatti di pensieri introspettivi.

Cosa significa scrivere per Margherita Bonfrate?

La scrittura è per me musa ispiratrice che mi fa stare bene in quanto mi consente di esprimere liberamente il mio pensiero.

Com'è iniziato il suo percorso scrittorio?

Una necessità sempre sentita fin dall’infanzia. Già da piccola avvertivo curiosità, attrazione verso la poesia e le storie da scrivere.

L’amore per sè stessi. Il suo pensiero a riguardo.

Amarsi, e non perdersi, è un sentimento prezioso per conoscere sé stessi e indispensabile nel relazionarsi all’altro. Un viaggio sentimentale, scenografico, che dura tutta la vita.

A proposito del suo libro...

Alice la protagonista ci conduce per mano nell’esplorazione di un mondo fatto di spirito, di carne e passione travolgente. Sono elementi essenziali per dare un’anima a questa storia apparentemente senza.

Ha in cantiere qualche altro lavoro letterario?

Sì! C’è in cantiere un’opera rivista, pronta a una nuova stesura. In questo periodo sono impegnata a scrivere un nuovo romanzo dove primeggia una figura maschile dal carattere spensierato, romanzo in cui l’epoca bellica e le vicende familiari non disturbano più di tanto l'ego del protagonista. 

NOTE BIOGRAFICHE

Nata a Taranto nel '50 dove risiede. Ha svolto l'attività del dipendente del Ministero della Giustizia.  Attualmente in pensione. È coniugata con due figli e nonna di quattro nipoti. Nel febbraio 2019 per Albatros pubblica il suo primo romanzo Ermi. Per Gabrieli di Roma pubblica il volume di poesia Nei sogni azzurri. Scrive copioni teatrali ricevendo numerosi consensi di pubblico e critica. Nel gennaio 2020 si classifica al terzo posto al premio letterario "La Ginestra di Firenze" e al secondo posto con il testo teatrale edito La finzione al premio letterario Cosentino. Suoi racconti e poesie sono inseriti in numerose Antologie. Nel mese di settembre 2020 pubblica una narrativa colorata di giallo: il romanzo Le donne del Prof. 

Link dell'autrice: