CRITICA ALL'OPERA RIMANDO di FRANCESCA ANDRUZZI
Un'opera di notevole spessore, Rimando di Francesca Andruzzi.
CTL Edizioni, Livorno
Con difficoltà riusciamo a riflettere ad apprendere e a meditare su testi redatti in maniera eccessivamente seriosa ed espressi in altrettanto modo. Di certo i messaggi contenuti al loro interno ci arriveranno ugualmente, ma la velocità con cui lo faranno e la capacità di fissarsi nella mente di chi legge sarà assai diversa. Uno scritto che dona sorrisi, strappa qualche risata, fa divertire, pur trattando di situazioni incresciose, problemi, contraddizioni della nostra realtà sarà piacevole da leggere, ricordare... e non solo. I componimenti in rima dell’autrice Francesca Andruzzi hanno anche il potere di far tanto riflettere; potrebbero essere definiti delle filastrocche anche se il termine non è del tutto appropriato considerando che con la parola filastrocca ci si riferisce a quei componimenti in rima scritti dagli adulti e destinati ai bambini. Ma non cambia il fine che è quello di trasmettere contenuti utili. Ed è quello che fa l’autrice scrivendo in merito alla gente che onestamente lavora, alla politica, alla guerra e alla pace, alla legge, alla figura degli avvocati, al problema relativo ai rifiuti urbani, ai soprusi ai danni della povera gente, ai valori quali l’amicizia, la fedeltà, il rispetto, la gentilezza, la fede. Non solo la rima ma anche la scelta di scrivere in romanesco, dialetto armonioso e piacevole all’ascolto, si è rivelata una scelta vincente. Da tempo mi occupo di testi poetici e anche se l’autrice tiene a non far passare i suoi scritti come tali, mi sembra dovuto dare a Cesare quel che è di Cesare... affermando che lo sono, anche e soprattutto in considerazione del fatto che lo stesso concetto di poesia si è evoluto, ampliato e arricchito nel corso del tempo. Del discorso sulla metrica ossessiva, poi, se ne potrebbe parlare all’infinito, ma non è questa la sede. Del resto Il termine poesia deriva dal greco ποίησις, poiesis, che significa “creazione”. L'artista crea e la creazione è atto spontaneo, impulsivo. La poesia è mistero già nel momento della ispirazione, ed è quel qualcosa capace di penetrare nel mistero delle cose e guidare l’umanità alla riscoperta della vera autenticità esistenziale. Il lettore potrà ritrovarsi in alcune situazioni e luoghi comuni descritti dall’autrice. Potrà osservare con più lucidità, togliere quel velo che impedisce di guardare responsabilmente, porsi delle domande, sostare nel silenzio e meditare. In una società che sembra proprio aver perso ogni punto di riferimento e principio etico necessario ad un vivere sano e rispettoso, le poesie di Francesca Andruzzi attraverso l’uso dell’umorismo, talvolta pungente, hanno il potere di risvegliare le coscienze e riportare in qualche modo a quella retta via necessaria per vivere nel senso vero della vita.
Un testo che non può assolutamente mancare nelle nostre librerie.
Teresa Laterza