CON IL CUORE A NORWICH

di Emanuela Stievano

Genere: Narrativa

RECENSIONE

Il grande filosofo Seneca diceva che «ci vuole tutta una vita per imparare a vivere». Preciserei che nessuno può insegnarci a vivere, ma è la vita stessa che lo fa mettendoci alla prova. È ciò che emerge leggendo l’interessante opera di Emanuela Stievano, Con il cuore a Norwich (Casa Editrice Youcanprint, anno di pubblicazione 2018, pagg. 200), una intensa storia all’interno della quale vivono e si snodano altre storie di personaggi che ruotano intorno ai protagonisti principali. E poiché, come si sa, ognuno percepisce e vive uno stesso evento in modalità diverse, la separazione e lo sgretolamento della famiglia possono essere vissuti e raccontati da ciascun figlio a proprio modo, magari suscitando in essi reazioni opposte, e ugualmente vale per i coniugi. A tal proposito, interessante risulta lo stratagemma adottato dall’autrice che intitola varie sezioni del romanzo con i nomi dei diversi protagonisti, così da avere i loro diversi punti di vista. Una scrittura scorrevole e una trama intrigante permettono al lettore un vivo coinvolgimento; ma ciò che rappresenta il punto di forza dell’opera è di certo l’elemento sorpresa che compare a romanzo ben inoltrato, quando il lettore pensa di avere già ben chiara la situazione e il profilo dei protagonisti, e anche quasi al termine, nel momento in cui diventano palesi i veri volti di alcuni personaggi che si dimostrano, invece, molto diversi da come li si immagina in base alla descrizione, fatta dall’autrice, degli eventi iniziali. La Stievano conferma la sua abilità nel ricamare una storia verosimile, dettagliata e convincente il cui svolgimento se al principio, e per buona parte del romanzo, pare puntuale e senza alcuni rilevanti scossoni, improvvisamente sconvolge il lettore che si trova “disorientato” con la necessità di ridefinire il quadro della situazione. Protagonista della storia è Bill Radford, con la sua scelta di abbandonare la famiglia a causa di un colpo di fulmine: Sandra, che lui sente essere il vero amore della sua vita; tanto che trascorrerà insieme a lei ben trentacinque anni! Ma può davvero un padre di famiglia decidere a cuor leggero di fare una scelta così importante e radicale senza alcun rimpianto o senso di colpa e soprattutto senza conseguenze? Può un uomo scegliere di vivere serenamente, lontano dalla sua famiglia, come se tutto ciò che ha fatto e costruito fino a quel momento non avessero senso o importanza? Come saranno gli anni di Bill accanto a questa donna che gli ha fatto letteralmente perdere la testa? Intanto la moglie, Lisette, cerca di andare avanti con la sua vita, risentendo forte il colpo dell’abbandono, essendo molto innamorata di Bill. Cercherà, per quanto possibile, di essere una buona madre per i suoi figli, pur non riuscendo a scongiurare pericoli e difficoltà. Quando Bill deciderà di tornare a Norwich, raccontando della lunga malattia della sua amata, della sofferenza per il timore della perdita della compagna, del dolore per la dipartita di Sandra e della conseguente bancarotta per far fronte alle cure della sua donna si apriranno nuovi scenari in cui verità, ravvedimenti, comprensioni giocheranno un ruolo determinante. Uno dei significati principali dell’opera della Stievano risiede senza dubbio nell’ineluttabilità del destino, al di là delle scelte che si decide di compiere nella vita, come se esistesse un piano metaforico superiore, meno esplicito, che vede la via apparentemente più semplice e giusta non necessariamente la migliore; come a voler dire che certe avversità bisogna necessariamente attraversarle per vedere compiuto il nostro destino più luminoso. E, inoltre, per quanto il destino a volte sembri divertirsi nel far capitare impedimenti o eventi spiacevoli, non è detto che questi ultimi lo siano fino in fondo. Se quindi da una parte esistono eventi che accadono indipendentemente dalla nostra volontà, è anche vero però che all’interno di essi si ha sempre la possibilità di ravvedersi e cambiare strada, mettendo da parte le resistenze e soprattutto l’orgoglio: forse il sentimento più ostico da superare. Altri elementi che emergono sono l’imperfezione della natura umana e la fragilità, che spesso alimentano le scelte, le decisioni o le azioni repentine; così come il modo in cui si vedono le cose che possono essere ben diverse da come appaiono. Al momento del suo ritorno, Bill troverà una moglie cambiata e dei figli che praticamente non conosce. Racconterà la sua versione dei fatti, e per risollevare la sua situazione economica sembrerà avanzare delle pretese. Ma come nei migliori film qualcosa di improvviso e inaspettato scuoterà ancora una volta i già fragili equilibri. Ciò che prima era stato da Bill ben raccontato, diventerà un timore reale questa volta però nei confronti di Lisette, anche se per una situazione completamente diversa. Le novità nel racconto della Stievano sono sempre dietro l’angolo. Non solo per gli appassionati di intrighi, segreti da scoprire e sentimenti, ma anche per coloro che sperano nei lieti finali, il romanzo è decisamente consigliatissimo.

Federica Girotti

INTERVISTA

Come nasce l'idea di questo libro?

Questo romanzo è nato un po’ per caso. Un amico mi chiese di scrivere un raccon­to fantasy. Non avevo mai scritto niente su quel genere, co­sì iniziai a fantast­icare. Nacquero allo­ra due personaggi femminili. La prima fu Charlotte, una rag­azzina inglese pazza per l'Italia tanto da voler farsi chia­mare Carlotta. Sofia, invece, era una adolescente italiana che nascondeva un se­greto. Alla fine il racconto fantasy na­cque su tutt’altra storia. Avevo però qu­este due ragazzine che ogni tanto mi tornavano in mente. Un giorno finalmente, pensai che se le avessi fatte incontra­re in qualche modo, ne sarebbe nata una storia. Mi piaceva poi questo gemellagg­io tra Norwich e Bel­luno, ma volevo che il romanzo iniziasse e finisse in un al­tro posto. Pensai a Tenerife, così dive­rsa dalle altre due… Non ci sono delle ​ motivazioni partico­lari che mi hanno sp­into a scrivere que­sto libro, se non il piacere che provo nel dar vita a dei personaggi che mi osp­itano e condividono con me il loro cammi­no.

Destino e scelte autonome. Come si in­trecciano secondo lei nella vita queste due "variabili"?

Questa domanda merit­erebbe un’ampia rifl­essione. Ogni giorno siamo chiamati a fare delle scelte. Non so se il destino sia collegato ad ess­e, posso però ammett­ere di averci pensato trovandomi in certe situazioni che poi hanno influito not­evolmente nella mia vita.​ A volte siamo talmente sicuri di noi stessi da esse­re disposti persino a prendere decisioni radicali esattamente come fece Bill, il personaggio del mio romanzo. Fu il des­tino a fare in modo che lui tornasse do­po molti anni sui su­oi passi? Non saprei. Di sicuro la vita gli ha dato una seco­nda opportunità che lui ha saputo coglie­re.

Bill, il "protago­nista", è un persona­ggio completamente inventato o ha preso spunto dalle caratte­ristiche di qualcuno di sua conoscenza?

Alcuni aspetti della personalità di Bill si​ possono trovare in molte persone che probabilmente ho conosciuto, ma il per­sonaggio in sé è di pura fantasia.

Quali consigli da­rebbe a chi scrivendo volesse adottare l'elemento sorpresa, caratteristica di qu­esto suo libro?

Credo che l'elemento sorpresa in un roma­nzo, sia essenziale. Se una storia va avanti senza cambi di ritmo, finisce per appiattirsi anche se ha una​ trama int­eressante.​ Quando una storia è preved­ibile, significa che il libro ha perso il suo scopo, quello di sorprendere il lettore con situazioni a cui non sarebbe arrivato da solo.​ In “Con il cuore a Norwich” i personaggi sono tutti un po’ protagonisti. Le loro vite si intrecciano e le sorprese non mancano per nessuno di loro. Mi auguro di averli resi inter­essanti.

Ha in cantiere qu­alche altro lavoro scrittorio?

Ho scritto altri due romanzi e un terzo è già terminato e in procinto di essere pubblicato. I titoli sono: “Il cielo blu di Tel Aviv” e “S­ilvia” Sono molto co­ntenta di questi lav­ori. Ogni mio libro racconta storie div­erse. Mi piace immer­germi in realtà che altrimenti difficil­mente avrei conosciu­to e in questo, Inte­rnet è un ausilio pr­ezioso per ricerche di ogni genere. Tut­ti i miei libri sono disponibili sulla piattaforma Youcanpri­nt:​ Lo store di Youcanpr­int,​ e su tutti gli store online.

A proposito del suo libro...

Alcuni hanno definito “Con il cuore a Norwich” un romanzo buonista. Io invece ritengo​ che il ruolo affrontato dai miei personaggi, abbia più a che fare​ con la loro fragilità e umanità. A volte sembra che tutto vada a rotoli, che i no­stri sbagli ci rima­ngano tatuati sulla pelle e che non ci sia più speranza. Ecc­o, io ho cercato con questa storia, di dare un messaggio di fiducia e che si può ricominciare, se davvero lo si vuole.

BIOGRAFIA ​

Emanuela Stievano è nata a Venezia nel 1961. Da sempre appassion­ata di letteratura, ha iniziato a scrive­re molti anni fa, concentrandosi su rac­conti brevi. Alcuni di questi sono stati inseriti in un lib­ro pubblicato nel 20­03 da Montedit nella collana Le schegge d'oro dal titolo: “Castelli di sabbia”. ​ Romanzi pubblicati con Youcanprint: “Io Volo” 2015; “Con il cuore a Nor­wich” 2018; “A come Aquilone” 2018 (fiabe); “Il cielo blu di Tel Aviv” 2021; “Silvia” 2021. ​ Finalista nei segue­nti concorsi lettera­ri: ​ Premio O.R.S.A. VE­NEZIA 2020 “Nell’attesa ti rac­conto”; ​ Scrivendo Natale 20­20 “Natale dagli Harri­s”; ​ Racconti dal Veneto 2020 “Attorno ad un pian­o”.

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