GLASS WORLD: MARTINA SALVATORI
GENERE: DARK FANTASY
RECENSIONE
Cosa potrebbe accadere se a un certo punto non fossimo più padroni dei nostri pensieri, delle nostre azioni e della nostra vita? Essere privati della libertà, espropriati della volontà, credo sia la cosa più terribile che possa capitare a un essere umano. Forse più che mai in questo ultimo periodo l’opera di Martina Salvatori, Glass World, (Youcanprint Edizioni, anno di pubblicazione 2019, pagg. 124) ci può fare riflettere sui pericoli nei quali potremmo incorrere se qualcuno o qualcosa di molto potente fosse capace di plagiare i nostri pensieri e le nostre azioni riducendoci a dei burattini. È quello che accade quando, ad esempio, si assumono delle sostanze stupefacenti o dell’alcol che offuscando la nostra mente e il nostro giudizio ci rendono facilmente plagiabili e vulnerabili, alla mercé, quindi, di possibili approfittatori.
Proprio ultimamente si presenta all’orizzonte l’inquietante scenario della tecnologia invasiva, ossia di particolari microchip da impiantare sottopelle proprio come si fa con gli animali, solo che per gli umani gli scopi sarebbero ben diversi. Il plagio e il controllo sono strategie che possono provenire anche da persone carismatiche, persone capaci di irretire con discorsi seducenti; e di esempi nella storia, purtroppo, ne abbiamo avuti diversi. Basti ricordare l’influenza di Hitler e di Mussolini sulle masse. Ma questo è un discorso lungo e complesso che rischia di allontanarci dall’opera della nostra autrice, Marina Salvatori, anche se il senso è proprio quello: la manipolazione e l’influenza alle quali nella vita ci si può trovare a essere sottoposti. L’autrice ci propone un originale dark fantasy – sottogenere letterario del fantasy che unisce, a elementi tipici del genere, quelli dell’horror – che ha come protagonista Leila, un’adolescente sensibile, dai grandi sentimenti e molto legata alla sua famiglia. Leila è la classica brava ragazza, diligente, volenterosa, studiosa e rispettosa delle regole. Crede tanto nel valore dell’amicizia, e infatti è molto legata a Patricia, sua compagna di classe. Il racconto entra subito nel vivo, iniziando con un evento pregnante e funesto: il funerale della cugina della protagonista, Lydia, trovata suicida nella propria camera da letto con un asciugamano intorno al collo. La causa di quel gesto violento ed estremo potrebbe essere dovuto alla rottura con il ragazzo, o almeno così pensano i genitori che si trovano improvvisamente a dover piangere la perdita della loro unica figlia. Come sovente accade quando muore una persona cara, i familiari hanno il piacere di donare qualcosa appartenuta al defunto a parenti o amici affinché ne possano conservare meglio il ricordo. È così che la zia di Leila invita la nipote a scegliere qualcosa tra gli oggetti di Lydia. Anche se con qualche iniziale resistenza e un po’ di imbarazzo per la richiesta della zia, Leila alla fine sceglie di portare con sé una palette per ombretti. Tuttavia ciò che inizialmente sembra essere un semplice oggetto per truccarsi e specchiarsi si rivelerà poi qualcosa di terribile e inquietante. Si apriranno così scenari assurdi e al contempo sconcertanti che avvinghieranno il lettore fino all’ultima sequenza della storia. Il testo è scorrevole, i dialoghi sono ben costruiti; appropriate e dettagliate le descrizioni dei luoghi e dei personaggi, che rendono l’intero testo interessante e mai noioso. L’autrice si dimostra abile nel delineare anche i personaggi secondari, che contribuiscono ad arricchire la storia. Di certo, non è un testo adatto a risollevare l’animo ma, d’altronde, risponde perfettamente al genere che ha quelle “tonalità” cupe dell’horror, anche se ammorbidito da quelle più leggere del fantasy. Si tratta in realtà di due generi – il fantasy e l’horror – particolarmente pretenziosi quanto a inventiva; il fatto poi di coniugarli non è certo abilità di tutti. L’autrice riesce, invece, con spontaneità a fondere l’aspetto “magico” e misterioso, con quello decisamente oscuro e macabro. Leila svilupperà un attaccamento sempre più ossessivo alla palette che diventerà onnipresente nella sua vita, portandola non solo a disattendere impegni e responsabilità della sua età, ma anche a uno stravolgimento del suo modo di comportarsi.
Cosa nasconde in verità la palette che Leila ha scelto tra tanti oggetti per ricordare la cugina? In che modo condizionerà la vita della protagonista? E fino a che punto? Riuscirà la nostra sedicenne a riprendere in mano il controllo della sua vita? Lo scoprirete leggendo questo delizioso libro.
Molti sostengono che chi è “normale” non ha molta fantasia. È chiaro che la parola normale è intesa come mentalità “statica” contrapposta a quella dinamica. Ed è proprio dinamica, quindi movimentata e in continua evoluzione, la storia che ci racconta la nostra autrice che non smentendosi neanche nella chiusura, come spesso accade nei più coinvolgenti film horror, lascia aperte inquietanti eventualità, ideali quest’ultime per un prosieguo della storia.
Francesca Autieri
INTERVISTA
Come nasce l'idea di questo libro?
Volevo scrivere qualcosa di diverso rispetto a quello che avevo scritto in precedenza, per mettermi in gioco, e così mi è venuta l'idea di creare una storia che presentasse sia gli elementi del genere fantasy che quelli del genere horror.
Cosa significa scrivere per Martina Salvatori?
Scrivere per me significa divertire il lettore, e perché no, anche istruirlo e informarlo facendogli conoscere cose nuove.
Come nasce la passione per il genere dark fantasy?
Nonostante io sia una persona molto razionale, mi incuriosisce tutto ciò che ha a che fare con il sovrannaturale, ed è così che è nata la passione per questo genere letterario.
Ha in cantiere un altro libro del genere?
Attualmente no, in quanto sto lavorando ad un romanzo rosa; ma ho già scritto un altro dark fantasy, nel 2020, che altro non è che il sequel del libro qui presentato.
A proposito del suo libro...
Il mio romanzo "Glass World" è l'unico della mia produzione letteraria che non ha un formato digitale, ma ho intenzione di chiedere all'editore di convertire il testo in ebook con l'arrivo del nuovo anno.
I link per l'acquisto del libro
BIOGRAFIA
Martina Salvatori è nata a Roma nel 1988, ma attualmente vive e lavora a Firenze; appassionata di lingue straniere e di scrittura, ha pubblicato il suo romanzo d’esordio, intitolato Ritornerò edito da Edizioni Eve, nel 2016. Ad esso sono seguiti Il sentiero dei bucaneve, edito da Collana Floreale nel 2017, e un piccolo saggio sull’amore, Amore e relazioni: una guida dalla A alla Z, autopubblicato con Amazon nel 2018. Tra il 2019 e il 2020 ha pubblicato tre romanzi, rispettivamente Glass World, Una strana alleanza e Glass World 2, con la casa editrice Youcanprint; nel 2021, invece, ha pubblicato una raccolta di racconti di fantasmi su Amazon, intitolata Fantasmi del Regno Unito: misteriose apparizioni tra castelli, laghi e giardini, e Border Love, un romanzo rosa edito dalla Collana Flying Book legata alla casa editrice PubMe.