IL VIAGGIO DI JONAS
di Fabiano Pini
Un amore inaspettato
a cura di Angela Patrono
«Io e te / Io e te / Perché io e te / Qualcuno ha scelto forse per noi / Mi son svegliato solo / Poi ho incontrato te / L'esistenza un volo diventò per me»... Esordisce così la bellissima Vento nel Vento, gemma poco nota di Lucio Battisti. Quando l’amore è capace di riscrivere il copione di una vita intera, cambiando il destino di due anime in un battito di ciglia, la mente si affolla di interrogativi sui passi sovrumani che hanno condotto al sospirato incontro. Lo sa bene Fabiano Pini, che nel suo romanzo Il viaggio di Jonas (Edizioni il Molo, pagg. 254) narra il percorso di un legame sempre in bilico tra desiderio e rimpianto. I protagonisti sono Jonas e Gina, un uomo e una donna alla soglia dei cinquant’anni, entrambi sposati, ma incastrati in relazioni segnate da incomunicabilità, assenza di rispetto e logore discussioni. Compagni di giochi durante l’infanzia, si ritroveranno dopo trentacinque anni, galeotta una vecchia foto che scatena in Jonas emozioni mai sopite. Tra loro nascerà una sintonia magica e indimenticabile. Con garbo, semplicità e un pizzico di ironia, l’autore racconta di un amore inatteso che irrompe in una quotidianità collaudata, portando una ventata di freschezza e rinnovamento. Il viaggio di Jonas non va inteso tanto come spostamento fisico – Jonas e Gina, infatti, si incontreranno di persona appena un paio di volte – ma segue il sentiero rarefatto della memoria, del sogno, della fantasia. I protagonisti vivranno sospesi in una dimensione eterea, una bolla soffusa che si espanderà attraverso gli odierni mezzi di comunicazione: i messaggi whatsapp, i social network, le telefonate. Il contatto a distanza sarà lo scenario ideale della loro relazione, creando un mondo parallelo dove poter vivere il loro amore lontano da malelingue e sguardi indiscreti. I cuori di Jonas e Gina palpitano all’unisono, creando inaspettate telepatie e connessioni, quelle che Carl Gustav Jung, in un celebre saggio, definì “sincronicità”. L’autore sa descrivere con sentimento e veridicità le emozioni del protagonista Jonas, combattuto tra il senso del dovere verso la propria famiglia e il desiderio di vivere «una favola dai contorni magici, dai sapori antichi, dai gusti ritrovati». I protagonisti sono colti nelle loro istantanee di spontaneità, mentre chiacchierano informalmente al cellulare o si scambiano messaggini piccanti, ma sempre conditi da un retrogusto di ironia. Malgrado siano entrambi coinvolti in una relazione coniugale, il sentimento che li unisce va oltre le semplici convenzioni terrene. La loro è una relazione più sognata che vissuta, sempre a un passo dal trovarsi e dal perdersi. Ma alla fine, paradossalmente, è la lontananza a unire le loro anime e i loro corpi in una fusione oltre la materia. Perché la distanza fisica non conta quando due cuori sono vicini. Lo dimostrano le riflessioni del protagonista: «Non si può morire dentro per delle imposizioni altrui, non possiamo sentirci prigionieri di noi stessi anche se il mondo vorrebbe coprirti con una sorta di telo nero e lasciarti nel silenzio della tua anima. Il corpo può essere prigioniero, ma la mente no». Jonas e Gina vivono un amore anticonvenzionale, fuori da ogni schema, dove la passione fisica si intreccia indissolubilmente a quella intellettiva. E nel commovente finale si intravede una possibilità di riscatto per quell’amore così immenso, che sia in una futura reincarnazione o in una dimensione ultraterrena: «Il cielo è talmente grande che ci sarà spazio per tutti quelli che vorranno amarsi ancora una volta, perché nessuno potrà mai dire basta all’amore». Con un lessico discorsivo e accattivante Fabiano Pini riesce a trasmettere tutta la freschezza dei dialoghi amorosi, trasportati dalle ali di un Cupido che solca l’etere. La lettura, scorrevole e coinvolgente, è scandita da lunghe riflessioni del protagonista e da scambi di battute immediati, informali, che ricalcano la rapidità dei servizi di messaggistica istantanea. Numerose sono le citazioni musicali italiane e straniere a risuonare nella storia dei due innamorati: lo stesso protagonista è un chitarrista dilettante. Nel complesso, Il viaggio di Jonas si delinea come un libro ricco di sorprese e di sfaccettature, che mette a nudo tutta la complessità e la bellezza dell’animo umano. Consigliato ai veri romantici.
A PROPOSITO DEL LIBRO L'AUTORE SCRIVE...
Una storia viva di emozioni, un amore difficile ma allo stesso tempo sconvolgente. Una bella storia basata su una storia vera. Ovviamente nomi di fantasia, circostanze di fantasia e luoghi misteriosamente inesistenti senza una collocazione geografica precisa, ma rapportabili agli stessi luoghi che un qualsiasi lettore può riconoscere come suoi, una volta che riesce a entrare in simbiosi con la storia stessa. Gli amori giovanili che ci portiamo dentro, quasi mai sono gli amori con i quali viviamo da adulti e per una vita insieme, ma certamente sono tra quei sentimenti che spesso ricordiamo come veri e sinceri, che a volte ci fanno pensare a come sarebbe potuto andare a finire, se solo avessimo perseguito quell'amore fin dal principio. L'amore quello vero, quello che ti prende il cuore, che ti fa tremare le gambe e la voce: l'Amore, con la A maiuscola ma dal finale tutt'altro che scontato.
CURRICULUM ARTISTICO
Fabiano Pini è pisano DOC dal 30 aprile del 1966, anno della sua nascita. Nella sua adorata città, vive e lavora come responsabile tecnico di una ditta di impianti tecnologici e con alle spalle, esperienza trentennale di gestione aziendale. Appassionato di alcuni hobby impegnativi come la subacquea e il Rally, praticati assiduamente, tanto da ritenerli negli anni, suoi secondi lavori. Ama cimentarsi nella scrittura fin dai tempi delle scuole dell’obbligo, scrivendo il suo primo testo di natura goliardica a sei mani, complici due compagni delle scuole superiori. Sposato, una figlia e un cane anch’essa femmina, combatte giornalmente con queste tre entità superiori per la propria esistenza, senza peraltro riuscirci.
PUBLICAZIONI
Per non soccombere, ma soprattutto per colmare i grandi vuoti lasciati dal diradarsi delle attività hobbystiche, ha esordito con la scrittura nel 2012 con “Pratiamente tutti gnudi sur purma!!!” opera prima edita da Edizioni Il Molo. Una scrittura semplice, intensa che colpisce nel vivo dei ricordi, narrante le gesta ed episodi reali, di un fanciullo che si è fatto uomo, con la naturalezza che ha contraddistinto chi li ha vissuti, in simbiosi alle amicizie più profonde. Attraverso le pagine del libro, si respira un sentimento importante, difficile da coltivare: l’Amicizia. Nel 2014 esce la sua collana per bambini “Le avventure di Natalino” cinque volumi scritti e disegnati, editi sempre da Edizioni Il Molo, con cui passare il tempo leggendo, colorando, giocando e imparando. Totalmente imprevisto, il successo riscontrato al Salone Internazionale del Libro di Torino dello stesso anno. Con buona lena, galvanizzato dai riscontri positivi e dai complimenti e buone recensioni sulle opere fin qui vergate, scrive con assiduo impegno la sua settima fatica, “Una corsa per la vita” pubblicato nel 2015, ancora una volta con Edizioni Il Molo. Un romanzo dalle tinte giallo rosa, dai risvolti non sempre scontati, lasciando anche i lettori più svogliati a mettere a rischio il proprio intelletto, nel fagocitare il più velocemente possibile le pagine per giungere alla fine con l’intento di scoprire come sarebbe andata a finire la storia. “L’isola che non c’è”, sempre con la Edizioni Il Molo, vede la luce nel luglio del 2018, una serie di racconti basati su storie vere che comportano un’attenta analisi di immagini di vita passata, presente e futura nelle quali si sogna, si ricorda si soffre e si ride, sperando di trovare quell’oasi di felicità tanto desiderata. Ancora una volta per la Edizioni Il Molo, esce nel luglio del 2019 “Il viaggio di Jonas”, una bella storia psicologicamente piccante da leggere tutta d’un fiato, dove i due protagonisti intersecano la loro storia d’amore, destreggiandosi nelle rispettive vite familiari. A febbraio del 2020 pubblica con la Casa Editrice Kimerik “Che mondo!”, un originale romanzo di fantapolitica ai confini della fantascienza dove cinque defunti eccellenti, osservano, commentano e tentano di porre rimedio alle brutture della vita quotidiana. Attualmente è impegnato alla stesura del dodicesimo libro, mentre l’undicesimo è già scritto e vedrà la luce appena l’editore riaprirà i battenti terminato il periodo di quarantena a causa del Coronavirus. Due opere molto diverse tra loro così come diverse da tutte quelle fino a oggi pubblicate. Raccoglie con enfasi nuove sfide trovando sempre spunti e idee dalla vita quotidiana, dai fatti realmente accaduti, legandoli con la fantasia al punto da non capire dove inizia una e finisce l’altra.
Collaborazioni
Stando a stretto contatto con le Edizioni Il Molo, ne ha assorbito l’essenza, collaborando fattivamente alla vita giornaliera della casa Editrice. Ha relazionato su scrittori emergenti e navigati, scrivendo prefazioni e post fazioni, curando il marketing e la distribuzione, impegnandosi sempre al massimo, come in ogni attività da lui svolta. Nell’orbita di un ampliamento continuo è approdato alla scuola del pluripremiato poeta e scrittore pisano Alessandro Scarpellini con valenza nazionale e internazionale, apprendendo tecniche e metodi utili alla crescita professionale.
Presentzioni e partecipazioni
Le presentazioni sono sempre state un punto di forza in cui si è sempre sentito a suo agio fin dal lavoro principale. Un po’ ovunque, ha incontrato critici, lettori, che sono i migliori critici sia nella sua città sia altrove, persino nella non vicinissima Sicilia, arrivando nelle fiere e Saloni di settore. Numerose le partecipazioni a concorsi letterari sparsi un po’ ovunque sul territorio italico; diverse le riconoscenze ricevute. Quelle che hanno destato maggiore soddisfazione e che ancora si porta dentro l’eco delle emozioni, sono diluite nel tempo a partire dal 2015, anno in cui riceve “Encomio e gratitudine” per la poesia “Mio padre” al concorso Massa città fiabesca di Mare e di Marmo. Il 2016 è stato l’anno “dell’Attestato di Merito” ricevuto all’Accademia Internazionale d’Arte Moderna di Roma per la valente opera “Una corsa per la vita”. Nel settembre 2017 ha ritirato a Milano, la “Menzione d’Onore” al Premio Culturale Nazionale Carlo Emilio Gadda e il “Premio speciale della Critica” al Premio Letterario Massa Città Fiabesca di Mare e di Marmo, ancora una volta con l’opera “Una corsa per la vita”. Pochi mesi dopo l’uscita e nel novembre del 2018, “L’Isola che non c’è” riceve il “Diploma d’Onore con Menzione d’Encomio” al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti di Forte dei Marmi. Scrivere è diventato linfa vitale, al punto che spesso dimentica il dovere primario del lavoro per mettersi alla prova nelle stesure improvvise e capillari di cui sente il richiamo.