RECENSIONI

Lᴀ Vᴏᴄᴇ ᴅᴇʟ Rᴇᴄᴇɴsᴏʀᴇ

SCRITTURA VIVA

Contributo (inserito a pag. 182) di Teresa Laterza all’opera Conosci il tuo destino di Marco Cesati Cassin

Siamo esseri preziosi e con infinite potenzialità per credere che la nostra esistenza sia solo frutto del caso e che tutto accada senza un motivo. In ogni essere umano albergano due vite, quella del corpo e quella mentale-esperienziale. La prima cresce indipendentemente dalla volontà, la seconda si evolve solo se predisposti ad accogliere i segnali che determineranno il nostro percorso di esperienze, altrimenti il rischio è quello di trascorrere un’esistenza da individui solo apparentemente svegli. La frenesia del quotidiano allontana dalla tranquillità interiore, che ci consente di riconoscere possibilità proficue per il nostro benessere. Non siamo fatti di solo corpo e di necessità materiali, ma anche di anima, che ci permette di instaurare una comunicazione con l’universo. Quest’ultimo ci parla con un linguaggio suo e spetta a noi, distaccandoci dal caos, leggerne i segnali. Il destino può essere definito come ciò che concretamente si pone in essere quando riusciamo a risvegliare il nostro mondo interiore, predisponendoci alle cosiddette “illuminazioni”, captando i segni dell’universo e realizzando esperienze che ci consentono di evolvere. Già Eraclito sosteneva che l’universo fosse pieno di segni o coincidenze. L’universo comunica con noi ponendoci davanti a circostanze da interpretare; agisce in infiniti modi. Gli eventi possono rappresentare in realtà dei segnali che, se interpretati e compresi, ci aiutano nel nostro percorso. Purtroppo, crescendo, l’impatto con la cultura tarpa le ali all’intuito. Quando nasciamo siamo naturalmente predisposti a ciò che è istintivo; con il tempo, soprattutto nella nostra civiltà occidentale, tendiamo ad allontanarci dal contatto naturale con la parte più profonda di noi e con l’universo. La vita non è uno scorrere programmato e amorfo che procede in modo lineare, ma un cammino costellato dall’imprevisto. Questa parola ha in sé il mistero e il potere di un risveglio da uno stato di torpore. L’imprevisto, Infatti, è qualcosa che, interrompendo il flusso regolare degli eventi, crea disequilibrio, ma al di là del primo impatto di smarrimento, esso può rappresentare un’opportunità. Gli imprevisti o coincidenze altro non sono che dei fari indicanti la rotta verso il complimento di qualcosa. La realtà in cui viviamo, purtroppo, tende a ingabbiarci in un sistema preordinato che addormenta gli impulsi dell’anima, protesa, per natura a crescere e a evolvere. Nella società siamo ingranaggi del “sistema”, ma lo scopo della nostra vita non può essere stimato come valore funzionale a una realtà produttiva che espropri l’uomo della sua intima essenza. Ci vogliono conformi, indottrinati, silenziosi, non pensanti occupati e preoccupati “in” e “per” situazioni generate dal medesimo sistema. Subiamo una sorta di “lavaggio del cervello” e non ci accorgiamo di vivere una vita “fuori da noi stessi”. Procediamo distratti. Non viviamo in coscienza, ossia consapevolmente e, senza l’orecchio alla nostra anima, la libertà è solo un’illusione. L’anima intesa come essenza, è ciò che chiede di ricongiungersi all’universo...