RECENSIONI

Lᴀ Vᴏᴄᴇ ᴅᴇʟ Rᴇᴄᴇɴsᴏʀᴇ

SCRITTURA VIVA

NON CI SONO CAVALLI DENTRO LE NUVOLE

DI MANUELA CIFARELLI

GENERE: NARRATIVA

RECENSIONE

Ciò che saremo da adulti, le scelte che faremo, il modo in cui ci relazioneremo è in gran parte strettamente legato alle esperienze vissute nell'infanzia. Tutto ha inizio nel nucleo familiare. I genitori rappresentano per i bambini, che diventeranno gli adulti di domani, il mondo intero, la fonte di nutrimento e sicurezza. Qualora le figure genitoriali siano immature, assenti o incapaci di far fronte all'educazione della prole, di relazionarsi, d'amare, o manifestino comportamenti violenti, gli effetti negativi, a volte devastanti, purtroppo, si ripercuoteranno inevitabilmente sull'equilibrio psico-fisico dei figli che potrebbero sviluppare anche seri disturbi del comportamento, compreso quello alimentare – toccato con molta delicatezza dall'autrice, tanto che il lettore lo percepisce quasi tra le righe, nel delineare il profilo di Vera – considerando lo stretto legame tra cibo e affettività. Dell'importanza di un sano ambiente familiare, così come dell'affettività, sembra esserne ben consapevole l'autrice Manuela Cifarelli che con grande abilità nello stilare la sua opera letteraria Non ci sono cavalli dentro le nuvole (pubblicato indipendentemente, anno di pubblicazione 2020, pagg. 196) con significativi flashback, fa tornare Vera, la protagonista, più volte, prima alle vicende del suo passato più lontano – quando da bambina viveva determinati eventi rilevanti – e poi a quelle più recenti, descrivendo sensazioni, stati d'animo, inquietudini. Vera bambina è già una persona profonda e con idee ben precise sul senso della vita e sulle scelte; infatti alla domanda se crede nella felicità, posta dalla sua amichetta Sara – con la quale tuttavia non si confida mai totalmente perché è certa che non la comprenderebbe mai fino infondo – Vera risponde: «Penso di sì, ma dobbiamo prima imparare a fare delle scelte . Ecco, credo sia questa la chiave. Finché non sappiamo cosa vogliamo veramente non possiamo capire cosa rendereci felici». Vera è una persona sufficientemente profonda insicura e fragile, ma, riflessiva e, nonostante tutto, con una grande capacità di amare; tuttavia è consapevole che se non si allontanerà dalla casa d'origine non riuscirà a comprendere cosa lei desideri davvero. La presenza di una svalutante che non la comprende e la sofferenza per l'assenza del padre, che Vera è una figura molto importante, madre a minare il suo equilibrio intaccando l'autostima e la sicurezza di sé. Quando vent'enne coraggiosamente va via di casa per cercare la sua strada, le uniche parole che sente pronunciare dalla sua datrice di lavoro sono: «Vera, non riuscirai mai a fare niente nella vita. Sei una nullità! Sai cosa vuol dire non valere niente? Come puoi pensare di diventare un'insegnante? Non sai fare una O con un bicchiere!». Parole dure come macigni, che diventano ancora più pesanti se pronunciate da persone del che invece dovrebbero incoraggiare e spingere all'autonomia. Fortunatamente dall'altra parte risonano nelle sue orecchie, come manna dal cielo, le parole incoraggianti del professore: «Bravissima Vera. Farai strada molta nella vita… Tu hai qualcosa di raro. Sei in gamba. I tuoi voti lo dimostrano, ma ti chiedo una cosa: sicurezza. Ricorda che se credi di non essere abbastanza, le persone vedranno che non sei abbastanza. Credi in te… lascia che il tuo futuro sia ciò che desideri, non ostacolarlo con le tue paure». E il problema di Vera è proprio quello. Quanto crede davvero in sé, considera i suoi pregressi con le persone che dovrebbero dover essere amorevoli e incoraggianti? E quanto le paure l'avrebbero climatizzato? Unico punto di riferimento solido per Vera è Tiziano, che l'accompagna, come solo un uomo innamorato può fare, in tutte le sue difficoltà e, in un secondo momento, Claudio, che le aprirà nuovi orizzonti. Chi ha alle spalle una storia di certezze affettive, approvazioni, incoraggiamenti, di certo, affronta gli scossoni ei pericoli della vita con più serenità disponendo del giusto equipaggiamento emotivo. Ma cosa potrebbe capitare se qualcosa di brutto e inaspettato si presentasse nella vita di chi non dispone di un passato confortante e stabile? Quali potrebbero essere reazioni e conseguenze? Sarà Vera a dover sperimentare ciò sulla sua pelle, quando diventerà oggetto di stalking da parte di un individuo gravemente disturbato. Paradossalmente questo evento, che la scaraventerà inizialmente negli inferi più profondi, rappresenterà per lei l'opportunità concessale per rinascere una nuova vita, la possibilità di comprendere le fragilità dell'essere umano e l'occasione per risvegliare in lei sentimenti di compassione, comprensione, amore, perdono; farà maturare in lei il desiderio di farsi valere, di imporsi, di prendere delle decisioni importanti, di non permettere più a nessuno di calpestarla, di prendere qualche rivincita e soddisfazione. L'opera della Cifarelli tocca in realtà diverse importanti tematiche, affrontate con grande delicatezza e sensibilità, come ad esempio quella del lato ombra, aspetto della personalità parecchio attenzionato da Carl Gustav Jung nella sua teoria psicanalitica, che caratterizza la personalità di ognuno di noi e con il quale bisogna imparare a dialogare. Un libro, quello della Cifarelli, che fa molto riflettere e che dimostra come attraverso l'amore e il perdono (in primis quello verso sé stessi) per non aver creduto al proprio valore, si possa cambiare e rivoluzionare una vita intera. È possibile che leggendo l'opera molte donne si ritrovino in alcuni frangenti. Curata e ben imbastita la storia si palesa vincente e convincente.

Francesca Autieri

INTERVISTA

Come nasce l’idea di questo libro?

L’idea di questo libro nasce innanzitutto dalla voglia di emergere, di dare vita a pensieri e riflessioni che avevo sempre custodito segretamente. Condividere queste riflessioni è un tentativo di aiutare le persone a trovare la via d’uscita laddove sembra non ci sia.

Cosa significa scrivere per Manuela Cifarelli?

Scrivere è libertà. Quando scrivo, creo, costruisco, adeguo, scelgo. Ecco, scrivere significa scegliere in totale libertà. Scegliere la vita, il tempo, il luogo, i colori. Tutto intorno diventa silenzioso e aspetta. Il tempo rallenta la sua corsa mentre scrivo.

Un libro che scava all’interno dell’animo umano in quelle intercapedini dove albergano i perché dei nostri comportamenti manifesti. Quali le sue riflessioni in merito?

L’animo umano è un universo da scoprire, da mostrare o da tenere per sé. Le parole dette o scritte in un libro, possono tentare di scoperchiare le case in cui i pensieri dimorano, ma ciò che ne ricaveranno sarà una parte infinitesimale di essi.

A proposito del suo libro...

Il mio libro è importante nel momento in cui sento che i lettori si sono in qualche modo immedesimati nei personaggi. È importante quando mi scrivono di aver tratto degli spunti di riflessione o addirittura degli insegnamenti. È  importante perché io stessa ho capito molte cose mentre scrivevo. È importante quando si coglie il messaggio del perdono e della redenzione. Ogni lettore può prendere dal mio libro ciò di cui ha bisogno.

Ha in cantiere qualche altro lavoro letterario?

Ho tante idee in testa, molte delle quali spingono più di altre. Sì, ho qualcosa in cantiere, ma voglio godermi “Non ci sono cavalli dentro le nuvole” ancora per un po’, prima di concentrarmi su un altro lavoro.

L’AUTRICE SI RACCONTA 

Mi chiamo Manuela Cifarelli, sono nata a Torino nel 1978. Nel 2004 ho conseguito il diploma universitario di interprete e traduttrice nelle lingue inglese e spagnolo, a seguito di diverse esperienze professionali in Inghilterra e in Spagna. Negli ultimi anni ho maturato un grande interesse per l’introspezione, praticando sport nella natura e meditazione. Questo percorso mi ha mostrato qualcosa che prima non comprendevo chiaramente: il bisogno di avvicinarmi a me stessa, al silenzio e alla solitudine, a discapito della socializzazione e del caos. Ho iniziato ad interessarmi alle scienze olistiche e ad occuparmi maggiormente del tempo a mia disposizione, considerandolo sacro e prezioso. L’amore per la scrittura mi accompagna fin da quando ero bambina, il classico sogno nel cassetto, ma non ho mai creduto di poter scrivere un libro. Mi sono quindi dedicata alla lettura. Leggo tantissimo e sono gelosissima dei miei libri. L’arte, la osservavo da una finestra, finché, in un giorno qualunque, ho aperto quella finestra e ho provato a scrivere. Mentre lo facevo, mi rendevo conto di provare una soddisfazione smisurata nel vedere i miei pensieri prendere forma e, così, ho deciso di crederci.

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