RECENSIONI

Lᴀ Vᴏᴄᴇ ᴅᴇʟ Rᴇᴄᴇɴsᴏʀᴇ

SCRITTURA VIVA

NIDO D’INFANZIA E NARRAZIONE -

LE FILASTROCCHE DI BARTOLOMEO

Di Annamaria de Gaetano

GENERE: PEDAGOGIA/LETTERATURA PER L’INFANZIA

RECENSIONE

Il passaggio dalla concezione del nido come luogo di custodia e assistenza a servizio educativo preposto al benessere del bambino e in grado di coltivare le competenze sociali supportando lo sviluppo cognitivo e affettivo è stato possibile grazie a diversi approcci e al cambiamento delle richieste socio-educative. Fondamentale si è rivelato a fine Ottocento l’attivismo pedagogico. Il movimento per l’educazione nuova ha segnato e cambiato radicalmente il quadro pedagogico, tanto che Dewey parlava di una vera e propria rivoluzione copernicana. La nuova pedagogia del filosofo americano John Dewey sottolineava l’importanza di abbandonare contenuti prefissati mirando, invece, al metodo necessario per promuovere lo sviluppo delle capacità critiche. Unico metodo riconosciuto è l’indagine tramite l’esperienza diretta. Centrale risulta non solo la concezione puerocentrica del bambino, rispettato nella sua dimensione infantile, ma anche la necessità della pedagogia di attenersi e considerare le scoperte della ricerca psicologica in riferimento all’apprendimento e allo sviluppo. Con l’attivismo cambia il ruolo dell’insegnante che diviene un facilitatore nel processo di scoperta del fanciullo e che, osservando, personalizza l’insegnamento in virtù di interessi e bisogni del bambino. Poiché l’infanzia è il periodo formante dell’essere umano, essa deve svolgersi secondo le sue leggi e la sua misura senza le imposizioni dell’adulto. Il bambino diviene, quindi, protagonista attivo del processo educativo. Fondamentale risulta l’osservazione di situazioni specifiche così come l’attenzione alle reazioni dei piccoli in riferimento a determinati stimoli in base ai quali si potranno poi progettare gli interventi educativi. Proprio sulla base della centralità del bambino, dell’osservazione e dell’importanza della progettazione modellata sui bisogni dei piccoli, nasce l’opera Nido d’infanzia e narrazione - Le filastrocche di Bartolomeo (Casa Editrice Kimerik, anno di pubblicazione 2020 pagg. 96). L’autrice Annamaria de Gaetano, sulla base di un suo progetto e della sua esperienza di sperimentazione diretta, in questo libro dimostra come la narrazione, in particolare l’uso di filastrocche nella primissima infanzia, non è una semplice forma di intrattenimento ma diviene espediente utile, suscitando emozioni, a promuovere conoscenze e apprendimento. Il ritmo scandito e rimato viene facilmente memorizzato dai bambini. Le filastrocche hanno quindi una musicalità che rimane facilmente impressa nella mente dei piccoli che cercheranno prima di memorizzare e poi, nel caso dei bambini che sanno già parlare, di ripetere quanto ascoltato. Anche per i bambini che non sanno parlare, queste risulteranno un valido strumento per la crescita e la conoscenza del linguaggio. La de Gaetano, in base alla sua esperienza diretta spiega come la curiosità dei bambini per le filastrocche, la gestualità ad esse connessa, l’intonazione di chi legge recitando, le immagini, i colori dei libri, la sonorità armoniosa della rima tipica delle filastrocche riescono a coinvolgere positivamente i piccoli, rendendoli maggiormente consapevoli e partecipi della vita del nido, con la sua routine, gli spazi, le ricorrenze. Vincente si è dimostrata quindi l’idea di creare così un personaggio di fantasia: Bartolomeo, un simpatico elefantino che facilitando il passaggio dall’ambiente casalingo al nido con le sue figure di riferimento è diventato parte importante e integrante di tutte le attività svolte. L’autrice ha così ben pensato, in virtù di un positivo riscontro, di descrivere momenti, situazioni e attività tramite delle filastrocche, appunto, che si sono rivelate molto utili. «Bartolomeo è un elefantino, / ma tutti pensano che sia un bambino, / invece è un peluche molto carino, / un compagno di gioco per ogni bambino. / Del nostro nido è la mascotte, / tuttjassjeme ci divertiamo, / e ogni giorno tante attività assjeme facciamo. / In base alla nostra età c’è una sezione / e Bartolomeo cambia colore e direzione. / Grandi, medi e piccini le sezioni, / verde, arancione e rosso i colori. / Di mattina al nostro arrivo / Bartolomeo c’è già, / ci guarda, sorride e con una piroetta / inizia a cantar / OPLÀ… ECCOMI QUA / forza bambini è ora di andare / la nostra giornata sta per iniziare, / mamma e papà dobbiamo salutare! / Quando mamma ci manca, / Bartolomeo si avvicina, ci abbraccia e ci calma, / fa un’acrobazia e come per magia, / quel triste momento vola via / Quando è ora di pranzare / Bartolomeo arriva con la bavetta, / il cucchiaio e la tovaglietta. / Facendo un trenino le mani laviamo, / con un girotondo lo zaino riponiamo, / poi giochiamo a nascondino o prendiamo il cuscino / per un breve sonnellino. / Quando è il momento di imparare / anche Bartolomeo con noi tante cose può fare. / Con il gioco dei nomi ci salutiamo di mattina, / disegni e lavoretti facciamo in piccoli gruppetti / e con la favoletta / mamma è fuori che aspetta. / Quando a casa dobbiamo tornare / Bartolomeo come all’ingresso / anche all’uscita ci deve accompagnare. / Giocare, colorare e cantare, / ci fanno star bene si sa / ma senza Bartolomeo al nido non si va!» Tante sono le interessanti filastrocche contenute nel libro, e create ad arte per le varie situazioni e ricorrenze: festa di compleanno, festa del papà, il Natale, il carnevale e via dicendo. Tali filastrocche, come la stessa de Gaetano ha potuto constatare, si sono rivelate utili stimolando altre attività come quelle di imitazione-drammatizzazione. Osservando, inoltre, in itinere, le reazioni dei bambini e notando il loro interesse per i colori, si sono proposte anche attività di pittura libera associando, successivamente, ad alcuni colori delle emozioni. L’uso delle filastrocche si è rivelato, quindi, fucina di idee per implementare svariate attività. Con l’utilizzo delle filastrocche e delle attività ad esse associate la de Gaetano ha dimostrato come si possa realizzare una vita sociale e relazionale all’interno del nido finalizzata a stimolare lo sviluppo cognitivo – percezione, memoria, immaginazione, ragionamento – e quello fisico ed emotivo. Partendo dal presupposto che i bambini di oggi saranno gli adulti di domani, è necessario curarli sotto ogni aspetto, precisando che la parola cura non si riferisce esclusivamente ai bisogni fisiologici. Il bambino è, infatti, tanto altro: relazione, socialità, affettività, emotività, curiosità; aspetti che bisogna attenzionare e stimolare rispettando le fasi dello sviluppo infantile. Il nido rappresenta il microcosmo preparatorio, per una vita assieme, di relazione; passaggio indispensabile per arrivare alla scuola materna dove la qualità delle relazioni cambierà aprendo progressivamente la socialità alle relazioni più ampie del macrocosmo. Considerando che il periodo aureo dell’apprendimento va da zero a tre anni, è proprio in questi primi anni di vita che si decide lo sviluppo della psiche. La necessità di stimoli congrui allo sviluppo, quindi, potrà certamente fare la differenza. Un’ottima proposta quella della de Gaetano, e una dimostrazione concreta di come all’interno dell’asilo nido possa crearsi un’atmosfera positiva realizzando delle attività coinvolgenti attraverso una progettazione modellata sulla storia, sui bisogni e le caratteristiche individuali dei bambini. Un prezioso manuale con note introduttive importanti e splendide filastrocche da tenere sempre a portata di mano.

Amelia Desiati

INTERVISTA sul libro Nido d’infanzia e narrazione - Le filastrocche di Bartolomeo 

Un impegno importante, direi fondamentale quello dell’educazione della prima infanzia. Come nasce il suo interesse per la cura dei più piccoli?

Sicuramente dalla convinzione che l’infanzia non può essere considerata semplicemente una fase della vita, e ridotta all’idea che sia necessario solo, un mero accudimento del bambino e un’ educazione fatta di rigide regole per limitare i capricci. Sin da piccolissimo il bambino è in grado, nella sua unicità e a suo modo di interagire con chi e quanto lo circonda perché è dotato di capacità innate.

Freud diceva: “Noi siamo quello che siamo perché siamo stati ciò che siamo stati.” Quanto le esperienze dei piccoli al nido d’infanzia incidono sulla vita futura?

L’infanzia esercita un’influenza determinante per lo sviluppo di una personalità adulta sana.

Com’è nata l’idea di usare la filastrocca come strumento educativo?

Si è scelta la filastrocca in quanto si è verificato che la musicalità della rima cattura maggiormente l’attenzione e l’interesse dei bambini, anche dei più piccoli.

Filastrocche e sviluppo cognitivo. Il suo parere e la sua esperienza.

La narrazione, soprattutto se caratterizzata da uno schema narrativo semplice e ripetitivo, svolge un ruolo determinante nella memorizzazione e, di conseguenza, nell’apprendimento. Di fatto, nel tempo e con la rilettura delle filastrocche di Bartolomeo, è stato possibile verificare che l’uso sistematico della narrazione contribuisce, nel rispetto dell’età del bambino, ad arricchire il pensiero aumentando il livello di attenzione, a stimolare la curiosità, a favorire lo sviluppo del linguaggio e a facilitare la comprensione di azioni e ruoli.

Alcune precisazioni dell’autrice

Il nido è un servizio dedicato all’infanzia che accoglie bambini dai 3 ai 36 mesi, nasce con il preciso obiettivo di fornire un concreto sostegno alle madri lavoratrici, sia in termini di custodia, che di assistenza primaria, ma nel tempo e con l’affermarsi di una cultura dell’infanzia, si evolve da luogo di custodia a risorsa educativa, di conseguenza il bambino perde la sua connotazione di soggetto passivo, assumendo centralità, non solo rispetto all’accudimento dei bisogni primari, ma anche, e soprattutto, rispetto alle azioni pedagogico-educative da proporre. La legge Basaglia del 1978, ha previsto la chiusura dei manicomi e gli anni successivi sono stati dedicati alla dismissione dei pazienti e alla definizione di soluzioni abitative in grado di restituire dignità alla persona, promuovendo lì dove possibile, l’inserimento sociale ed una precisa formazione lavorativa. In altri termini, attraverso progetti terapeutico riabilitativi individualizzati che prevedono anche la residenzialità (gruppi di convivenza), si garantiscono ai soggetti con diagnosi psichiatrica, interventi ad hoc di rieducazione e riabilitazione alle autonomie personali.

BIOGRAFIA 

Annamaria de Gaetano si laurea nel 1998 in Psicologia e si specializza in Psicoterapia sistemico-relazionale nel 2007. Si è occupata di counselling motivazionale per il miglioramento della compliance ai protocolli farmacologici antiretrovirali in soggetti con infezione da HIV o in AIDS conclamata, presso l’A.O. “D. Cotugno” di Napoli. Ad oggi, si occupa di riabilitazione psichiatrica attraverso P.T.R.I. (progetti terapeutico riabilitativi individualizzati) o budget di salute, all’interno di gruppi di convivenza per soggetti con problemi di salute mentale; gestisce e coordina il servizio di asilo nido comunale “ASSJEME” presso il Comune di Aversa.