RECENSIONI

Lᴀ Vᴏᴄᴇ ᴅᴇʟ Rᴇᴄᴇɴsᴏʀᴇ

SCRITTURA VIVA

 

INFINITAMENTE AMORE

di MANUELA BARBOLAN

GENERE: AUTOBIOGRAFIA

RECENSIONE

«L’amore comincia a casa: prima viene la famiglia, poi il tuo paese o la tua città». Niente di più appropriato di questo pensiero di Madre Teresa di Calcutta per descrivere il senso dell’opera di Manuela Barbolan. È una breve autobiografia quella che ci lascia l’autrice con il suo libro Infinitamente amore (BookSprint edizioni, anno di pubblicazione 2021, pagg. 39), ma incisiva e significativa. Un racconto che insegna come affrontare la vita soprattutto quando quest’ultima viene sconvolta da tragici eventi che impongono una ricostruzione totale di sé stessi e delle priorità personali. Si sa, la scrittura aiuta a tirare fuori dolori, sofferenze per meglio metabolizzarli. È un po’ come mettersi allo specchio per osservarsi dal di fuori, da un’altra prospettiva, per avere una visuale diversa, magari più distaccata; un modo per analizzare a distanza di tempo determinati accadimenti, per ricostruire quel segmento della vita che, per l’intensità emotiva di un evento vissuto in un particolare periodo, sembra essere sfuggito alla coscienza. Ma chi scrive lo fa anche per lasciare un segno del suo passaggio, affinché esperienze personali possano essere utili ad altri, a coloro che si trovano ad affrontare realtà similari, perché possano non sentirsi soli. La scrittura è dunque un importante atto d’amore verso sé stessi e gli altri, un donarsi nella conferma di quei legami che, al di là di quelli di sangue, ci vedono tutti fratelli e sorelle su questo sentiero che chiamiamo vita. Non esiste una vita perfetta, né un equilibrio stabile che ci accompagni durante tutta l’esistenza, e nessuno è immune da nulla. La vita è per la maggior parte imprevedibile; potrebbe essere paragonata al mare, a volte tranquillo a volte lievemente ondoso, altre agitato. E noi siamo quel veliero… Ognuno in realtà è simile a un veliero che viene sballottato nel mare della vita. Venti e tempeste – tragedie personali – vanno e vengono, ma, finché manterremo il controllo del timone e delle vele, potremo dirigerci ovunque vorremo. In realtà piogge e tempeste possono arricchire l’esistenza e ricordarci chi siamo veramente. È questo uno dei messaggi importanti che passa attraverso il racconto autobiografico della Barbolan. Il timone e le vele dell’autrice sono l’amore, quello con il quale è stata cresciuta dai suoi genitori che le hanno insegnato il significato delle parole sacrificio, educazione e rispetto, e che hanno fatto di lei la donna che è: una persona capace di donare e donarsi senza condizioni, mettendo da parte, ad un certo punto, progetti, ambizioni, carriera. Dopo diverse difficoltà, vari impieghi ed esperienze, l’autrice sembrava proprio averla trovata la sua strada, lontano dal suo Paese d’origine e dagli affetti più cari. In Brasile, nonostante le contraddizioni di un Paese variegato e molto diverso da quello italiano, l’autrice ad un certo punto sente di essere a casa, di aver trovato la sua dimensione professionale: ambasciatrice della gastronomia italiana in Brasile. Poi l’imprevedibile: la perdita del padre, figura importantissima, al quale l’autrice dedica delle pagine colme di sentimento e gratitudine, e il rientro in Italia. Il senso della famiglia e l’amore la portano a prendersi cura dei suoi cari, perché nulla esiste di più importante della famiglia, di quel nucleo dove l’amore è il collante. Perdere un genitore, credo sia una delle più provanti esperienze della vita. La perdita porta con sé tristezza, dolore e cambiamenti importanti in chi resta a fare i conti con un vuoto interiore che inizialmente sembra incolmabile. Per la prima volta ci si trova a sentirci gli unici responsabili delle scelte quotidiane. Anche se il dolore per la perdita di un familiare è, per chi resta, difficile da superare, ognuno reagisce a suo modo… C’è chi, più forte, sente il bisogno di aiutare e sostenere gli altri componenti della sua famiglia. Ed è questo che fa l’autrice per loro, in diversi momenti. Con la perdita del padre diviene “madre” di sua madre alla quale dedica altrettante pagine importanti del suo racconto. Esiste un momento nella vita dei figli in cui avviene il cosiddetto “passaggio del testimone” e ci si trova a restituire l’affetto, le cure e le attenzioni che da piccoli si sono ricevuti. Non è un dovere, un obbligo, ma se si è stati cresciuti nell’amore, prendersi cura di un genitore è qualcosa che matura spontaneamente. Scrive l’autrice: «Abbiate cura dei vostri genitori. Se potete, teneteli accanto a voi il più possibile. Con tranquillità, pace, amore e fede». Parole che fanno molto riflettere sull’importanza e la necessità di recuperare quei valori che a causa della frenesia della società moderna tendiamo a dimenticare. Spesso, distratti da cose talvolta effimere, scordiamo quali sono le cose davvero importanti. Con questa autobiografia l’autrice ci riporta alla realtà, a quelle priorità che danno il senso alla vita di ognuno di noi. Non saremmo nessuno senza un passato, e i nostri genitori sono la nostra storia, le nostre radici. Senza di loro praticamente non esisteremmo. Una personalità poliedrica quella dell’autrice che racconta anche delle sue passioni, della forza di volontà, della sua elasticità mentale, della sua voglia di sperimentarsi, di conoscere realtà diverse per arricchirsi interiormente. Una penna semplice delicata, scorrevole e autentica quella di Manuela Barbolan, capace di narrare con sentimento le ragioni del cuore.

Amelia Desiati

INTERVISTA 

Come nasce l'esigenza di questa autobiografia?​ ​ ​ ​

Non potevo trattenere il mio essere, il mio modo di vivere. Mettere nero su bianco le mie emozioni mi è servito per rafforzare il mio carattere. 

L'Amore: colonna portante della sua autobiografia... ​

Assolutamente si.​ L'amore per la famiglia.​ Nonostante ognuno di noi abbia dei limiti e delle caratteristiche ben definite che spesso non coincidono con le nostre è importante parlare, accettare, pregare e amare.

Qual è​ il messaggio più significativo che ha voluto trasmettere con la sua autobiografia?

​Non trascurare i genitori.​ Mettendoli "da parte". Soprattutto un messaggio per i giovani. Sempre più spesso distaccati e lontani.

A proposito della sua opera...

Il ricavato della vendita (solo chi acquista da me) lo devolve in beneficenza per aiutare le famiglie in difficoltà economica causa covid​ 

Ha in cantiere qualche altro lavoro letterario?

Si ma per adesso lo sto elaborando

Contatto instagram:

manufoodandrunning​

L'AUTRICE SI RACCONTA

Nasco a Treviso da mamma trevigiana e papà carnico. Dalla mamma ereditò la dolcezza e lo spirito altruistico. Dal papà la volontà la caparbietà e l'amore per lo sport. Cresciuta con valori quali onestà, sacrificio, rettitudine morale. Prima commercialista poi ambasciatrice della gastronomia italiana in Brasile.​ In maratona mi colloco tra le prima 50 all time. Sciatrice e ciclista... ne faccio di una passione anche un lavoro​. Ho una sorella medico anestesista e rianimatore.