LE MOVENZE DEL TEMPO
di DANIELA A. SABATO
GENERE: POESIA
RECENSIONE
La penna del poeta colpisce dritto al cuore
«A volte sento battere gli zoccoli a terra come di cavalli che corrono liberi» scrive la poetessa siciliana Daniela A. Sabato. È la stessa sensazione di libertà che permea la sua emozionante silloge di poesie intitolata Le movenze del tempo - Libeccio Edizioni, pagine 88, anno di pubblicazione 2021. Un titolo che rimanda alla danza, un’arte elegante e armoniosa, e che si presta bene al contenuto di quest’opera poetica. Superare le prove a cui ci sottopone la vita sembra essere la parola d’ordine dell’autrice, basterebbe proseguire lungo strade agevoli al passo, ma la poetessa preferisce «solo strade in salita / perché a scendere / si diventa fragili». Rimane la consapevolezza che «L’amore non perdona. / Un bacio sulla fronte / e uno schiaffo al cuore», ma subentra la certezza che il «tempo metterà tutto in ordine», scrive la Sabato fiduciosa nel componimento L’amore non perdona. Il tempo, questo grande amico/nemico di ogni essere pensante, è un motivo che attraversa tutta l’opera. Chiediamo sempre il suo aiuto per dimenticare dolori e sofferenze, ma lo odiamo perché via via che passa va via il brutto ma anche il bello della nostra esistenza. Nonostante le delusioni che la vita riserva inevitabilmente a tutti, è grande il desiderio della poetessa di essere ancora felice, come si deduce da un verso di una delicatezza straordinaria: «Lo scorrere gentile / degli attimi in fiore / mi ricorda di gioire» - (Le Movenze del tempo). Il bisogno di sognare, di sperare ancora è forte e prevale su qualsiasi forma di tristezza, come l’autrice lascia intendere in Fede: «Eppure il sorriso non demorde / una luce che sa di speranza. / Si schiudono i desideri / ed esplodono le emozioni». Così come «I fiori» che «continuano a crescere sull’asfalto» e il «gabbiano che tenta di tornare sulla riva del mare» - come leggiamo in Malinconie - allo stesso modo la Sabato rivendica il diritto di rimettersi in gioco, di rivivere giorni lieti. La natura, che è da sempre un conforto e un’amica benevola per gli animi più sensibili, le viene in aiuto. Il sole illumina il pensiero della poetessa e guida la sua mano. Un foglio bianco diventa documento e testimone di un animo appassionato, di una mente che si riempie di pensieri, di immagini, di ricordi, come si può intravedere tra le righe del suggestivo componimento intitolato I palpiti del mio cuore: «Il sole illumina le fronde degli alberi / e fa luce a queste pagine bianche. / Il fiume scorre lentamente / il suo moto mi appartiene. / Un soffio leggero accarezza il mio viso». Basta fermarsi a contemplare le meraviglie della natura - anche un semplice paesaggio - per emozionarsi e creare. «La penna sa quanti silenzi si nascondono dentro un verso... » scrive Daniela Sabato, e ci sembra quasi di vederla, davanti al foglio mentre si accinge a scrivere un pensiero che la rende felice, oppure a descrivere uno stato d’animo che alla fine esplode in un pianto. Mai e poi mai un poeta scrive senza passione, la sua mano non può descrivere il nulla, ciò che viene dalla sua penna strazia o conforta, addolora o allieta, ad ogni modo accarezza l’anima e la mente. Le immagini inserite nell’opera non sono semplici foto per arricchire il testo, ma delle vere e proprie anteprime fotografiche delle rispettive poesie che le seguono. Emblematico, da questo punto di vista, il componimento intitolato Poetico Autunno, dove scrivere ed emozionarsi diventano un tutt’uno: «Verseggiare su un foglio bianco / davanti a un focolare lento / spalanca l’emozioni/ vissute sulla punta di una penna. / Non vuole andare il merlo / che bussa alle finestre. / Eppure mi lascia dentro / una piacevole armonia / questo poetico autunno». È evidente nell’opera della Sabato lo sfogo sincero e accorato di un animo poetico che cerca di giustificare, di accettare dolori e sofferenze che la vita in fondo “ci regala” per renderci sempre più forti. Le delusioni fanno parte della vita, sono sempre pronte a colpirci all’improvviso, inaspettatamente, ma la poetessa sa che «alla fine vince chi porta / più sorrisi nel cuore», come scrive in Io e me, come sa anche che non «sbocciano sorrisi / sui rovi dell’arroganza» - (Malinconie). Lo stile poetico di Daniela Sabato è limpido, discreto, scorrevole. Il suo è un poetare leggero, simile a quello del Trobar Leu, lo stile agevole e piano di quei poeti provenzali che rifiutavano i tecnicismi oscuri del Trobar clus. Le assonanze rendono piacevole l’ascolto delle sue poesie e il lettore si smarrisce fra i suoi versi, ritrovandosi in un’atmosfera incantevole ed emozionante. La poesia di Daniela Sabato tocca i suoi vertici in Incanto e poesie: «Abbagliante notte / che sotto i cipressi profumati / proteggi il mio segreto / infuso d’incanto e poesia». Sono versi che racchiudono l’essenza stessa della poesia. Si tratta quasi di una poesia nata all’interno della poesia stessa. I versi dedicati alla sua Sicilia sono esplosioni di gioia e di grande passione: «Sicilia di canto e d’amore, di tamburelli e baci salati». Le passioni rimangono indelebili nella mente, nel cuore, sulla pelle, lo scrive a chiare lettere Daniela Sabato, nella bellissima poesia intitolata Passione: «Sinfonie d’agosto / sensazioni intense. / Il mare brucia / come i nostri corpi / che ardono di passione / di fronte a un’alba densa. / Una rosa soltanto / imbevuta di un sogno, / siamo due anime / sature di paradiso. / Indimenticabile follia». La poetessa avverte la necessità di cambiare, di evolvere in senso positivo, necessità che si coglie bene in alcune righe: «Ma ho bisogno di rinascere per vivermi domani. / Ho bisogno di un altro paio d’ali». E finalmente una dichiarazione ferma, risoluta, che sembra un vero e proprio manifesto poetico: «Siamo aquile che volano controvento /… // E non raccontateci storie / su come il romanticismo / sia passato col tempo / che per amarci non ci vuole poi tanto» - (Poeti in versi).
Enza Salpietro