FORTUNATA BARILARO: LÀ DOVE FINISCE IL FIUME

GENERE: GIALLO

RECENSIONE

È decisamente interessante il romanzo che ci propone l'autrice Fortunata Barilaro dal titolo Là dove finisce il fiume (Edizioni Convalle, anno di pubblicazione 2019, pagg. 204). Una storia piacevolissima, nonostante il delicato tema trattato, dove il mistero si fonde con le particolari relazioni umane che si intessono e si infittiscono pagina dopo pagina.

La penna di Fortunata Barilaro è scorrevole, brillante, accogliente, a tratti divertente. L'autrice descrive la particolare realtà di un paesino, dove tutti o quasi si conoscono. Il lettore viene intrigato dalle caratteristiche dell'ambiente e dalla particolarità di ciascun personaggio. Un romanzo dalle tonalità del giallo, ma arricchito e contornato da quei sentimenti che giocano un ruolo fondamentale nello svolgersi dell'intera vicenda.

Anni prima una bambina è scomparsa… Ma cosa è accaduto alla piccola? L'autrice gioca coi suoi personaggi spostando l'attenzione del lettore che, per l'abilità scrittaria della Barilaro, in certi frangenti dimentica quasi che il tutto è focalizzato sulla scomparsa di una bambina di soli quattro anni: Sara. Sua madre Nina, chiamata la pazza, pervasa dall'acuto dolore, vaga alla ricerca disperata della figlia. Nina è una madre inquieta che non si capacita di come la sua piccola sia potuta scomparire nel nulla. Non riesce a darsi pace, né a trovare consolazione in quanto, non essendo stato trovato il corpo, spera che la figlia possa essere ancora viva da qualche parte. Le indagini condotte diversi anni prima, all'epoca dei fatti, avevano portato alla conclusione che la bambina poteva essere caduta nel fiume in piena. Ma è davvero così o la verità e un'altra? Sarà Diego, giornalista finanziario – visto inizialmente con sospetto da alcuni abitanti in quanto appunto giornalista – a essere incuriosito da questa storia, che lo cambierà radicalmente, e a volerci vedere chiaro. Diego in realtà incontrerà Nina per caso una sera di maggio, mentre è in viaggio con la sua auto; anche se nulla capita per caso… In fuga per la delusione causata dal tradimento della moglie, con l'intenzione di riprendere in mano la sua vita concedendosi una vacanza, Diego rimarrà in panne e sarà costretto a fermarsi a Novaterra, un paesino alle pendici Serre Calabre, e ne conoscerà i paesani. Sarà proprio in quel frangente che vedrà di sfuggita per la prima volta Nina, una donna strana e misteriosa. L'incontro con Giorgia, una bambina vispa e intelligente, si rivelerà importante per il nostro protagonista. Sarà questo uno dei motivi principali che spingerà Diego a tornare sui suoi passi quando, ad un certo punto, deciderà di abbandonare l'idea di indagare sul caso e di andarsene; Un altro motivo sarà il dispiacere per Nina che nel suo dolore angosciante chiede di continuo a Diego se ha visto la sua Sara. La piccola Giorgia sembra avere un effetto benefico su Nina che grazie a lei riesce, nella sua sofferenza, a rimanere per certi versi ancorata alla realtà, una realtà amara che ha il sapore dell'assenza. Intorno a Giorgia in verità ruotano tutti i personaggi che sono ugualmente importanti e fondamentali per lo svolgersi della storia, toccando così con attenzione dall'autrice. La Barilaro riesce a trattare una questione delicata, quella della scomparsa, senza mai risultare pesante; questo grazie non solo al ruolo centrale della piccola Giorgia, ma anche all'affascinante personaggio di Claudia, grande amica di Diego, che con il suo carattere positivo e travolgente porta una bella dose di buon umore e una ventata di leggerezza. Una strategia vincente direi, questa usata dall'autrice e inserita al momento giusto, che consente al lettore quella pausa utile ad alleggerirsi, a divagare dall'impegnativo tema centrale, e a riprender fiato.

Il testo è ben scritto, capace di catturare il lettore. La scrittura è composta e dettagliata fino al punto di catapultare chi legge nella storia narrata fin dalle prime battute. Il linguaggio usato è semplice, mai appesantito. I dialoghi sono ben strutturati. La scrittura risulta agile e pulita, la trama avvincente e ben articolata. Come andrà a finire la storia? Il finale inatteso e intrigante soddisferà anche il lettore più esigente. Vi sono scrittori che più di altri riescono a comunicare e a trasmettere al lettore sensazioni ed emozioni con grande facilità, e la Barilaro possiede questa importante abilità. Una storia che per la vividezza delle immagini si potrebbe prestare alla realizzazione di un film. Indubbiamente un romanzo di grande spessore che fa dell'autrice una scrittrice degna di nota e della quale si continuerà a ben parlare. In attesa di altri scritti auguriamo a Fortunata Barilaro un buon prosieguo. e sicuramente la Barilaro possiede questa importante abilità.

Una storia che per la vividezza delle immagini si potrebbe porre alla realizzazione di un film. Indubbiamente un romanzo di grande spessore che fa dell'autrice una scrittrice degna di nota e della quale si continuerà a ben parlare. In attesa di altri scritti auguriamo a Fortunata Barilaro un buon prosieguo. 

Alessandra Ferraro