PATRIZIA FUSARO: RACCONTI  DI VARIE ATROCITÀ

GENERE: RACCONTI

RECENSIONE

Non sono tutte “atroci” le storie raccontate da Patrizia Fusaro nel libro Racconti di varie atrocità (Casa Editrice Una vita di stelle Library, anno di pubblicazione 2021, pagg. 146) che incuriosiscono e sorprendono. Se da un lato l'autrice ritrae personaggi cattivi, egoisti o invidiosi, figli di una realtà difficile nella quale per sopravvivere si è “costretti” in qualche modo ad adeguarsi alle “regole” e a “codici” di un certo tipo, propri di quei territori un po' dimenticati da Dio – ricordiamo che l'autrice vive in Calabria –, dall'altra la Fusaro tratteggia storie fantastiche, decisamente più leggere, nelle quali il lettore può tirare un respiro di sollievo. L'accostamento di realtà così diverse in una stessa opera può risultare azzardato; ma chi ha avuto l'occasione di avvicinarsi agli scritti dell'autrice sa già che la capacità di osare è una delle sue più importanti qualità che in qualche modo la contraddistinguono.

Anche se il testo è pervaso da diverse ingenuità stilistiche, l'opera si legge velocemente e senza intoppi. Si passa da contesti ben delineati, decisamente seri, ad altri più sbarazzini, nei quali la Fusaro riesce a osare sfogo alla sua fantasia. È proprio quest'ultima a rappresentare un'àncora di salvezza per la stessa scrittrice. Consapevole che la realtà può essere spesso molto difficile e anche ingiusta, riesce appunto tramite la fantasia a spiegare le sue ali, oltrepassando quegli schemi, convenzioni e paletti che tanto le stanno stretti. Immaginando un mondo magico, incantato di zebre e zanzare fuori da ogni definizione, l'autrice dà sfogo alla sua creatività unica età. Liberandosi da fardelli ingombranti, sente di essere libera, e tale sensazione è pienamente avvertita anche dal lettore che si sofferma, curioso di sapere quale sarà la conclusione ora di questa ora dell'altra storia narrata.

Nei racconti della Fusaro ci sono vittime, carnefici, ma anche personaggi che riescono a riscattarsi da una vita dura e ingrata, e a realizzare qualcosa di buono per sé e per gli altri. L'autrice parla di valori importanti quali l'altruismo e lo spirito di sacrificio che nella nostra realtà individualistica purtroppo sono stati messi da parte o dimenticati. Per alcuni aspetti, e in particolare per certi racconti in cui sono difficoltà e avventure, la narrazione fa venire in mente le Novelle di Giovanni Verga e i tratti tipici Verismo che senza tanti giri di parole si limita a fotografare la realtà per quella che era. Tale accostamento al Verismo è possibile notarlo già dal primo racconto intitolato Un ragazzo incompreso: Jonny Small– «Jonny small era un ragazzino di circa 15 anni, era molto timido ed insicuro, sul suo viso si vedevano tanti punti neri e brufoli, lui non era molto considerato dagli amici e molto spesso veniva anche deriso alle spalle dal gruppo, che lo chiamava Jonny Brufolone. Il povero ragazzo soffreva molto per queste offese e dentro di lui sognava di andarsene dal suo…» – che ricorda molto quel Rosso Malpelo al quale in molti ci siamo affezionati leggendo appunto le novelle del grande scrittore ed esponente del Verismo italiano. Alcuni ambienti sono gli stessi; del resto Sicilia e Calabria per molti aspetti si somigliano in quanto alle condizioni particolari di vita e alle difficoltà che le Terre del Sud da sempre hanno dovuto affrontare. Vi è una somiglianza anche nel linguaggio: povero, semplice, che utilizza una sintassi elementare, ma non per questo poco comunicativo; al contrario vivido e d'impatto. Vi è poi la tematica della morte, che se da un lato può apparire come una liberazione per una creatura sofferente, dall'altra può rappresentare un'opportunità per la persona che resta, potendo usufruire quest'ultima del lascito del parente. Storie tristi ma avvincenti, con importanti significati, nelle quali, comunque, in alcuni casi c'è un lieto fine e quel riscatto tanto agognato.

Per chi desiderasse immergersi in una lettura “alternativa”, che offre di certo interessanti spunti di riflessione, consiglio quest'opera dell'autrice Patrizia Fusaro.

Marisa Francavilla