SARA GUIDA: CHIMERE

GENERE: POESIA

RECENSIONE

Non è da tutti sapersi esprimere in modo così naturale, spontaneo, attraverso la poesia. Comunicare mediante i versi comporta quella delicata capacità di cogliere un particolare momento del proprio vissuto e renderlo fruibile agli altri attraverso l’uso di parole che generano emozioni… E di emozioni quest’opera al lettore ne suscita davvero tante. È, indubbiamente, una poesia degli attimi quella che ci dona Sara Guida con la sua silloge Chimere (Aletti Editore, anno di pubblicazione 2021, pagg. 76) attraverso la quale l’autrice fotografa con gli occhi dell’anima ciò che la circonda. La delicatezza dei pensieri si fonde con l’incisività del verso che con semplicità ma efficacia di immagini, proprio come uno scatto fotografico, si presenta al lettore. Quella dell’autrice è una poesia garbata, gentile, ma allo stesso tempo penetrante. Una visione a tutto tondo dove è racchiuso un intero universo: il suo mondo, fatto di osservazioni raffinate, ma mai costruite e ritoccate come spesso accade nel tentativo di chi cerca di “abbellire” i versi. La sua è una poesia d’impeto, autentica; una spinta impulsiva che si mostra limpida. I versi si presentano nudi, come semplici riflessioni spontanee, che non hanno bisogno di essere filtrati o rimodellati e che arrivano come immagini immediate ben definite. È tuttavia, anche se nella maggior parte dei componimenti i suoi pensieri emergono in superficie e sono facilmente riconoscibili ed identificabili, in altri vi è una sorta di “ermetismo”, per cui l’occhio attento del lettore ha bisogno di scavare, di andare più in profondità tra le righe, nel poco accennato, per toccare il senso e conoscere il perché.

Sono diverse le tematiche affrontate dalla scrittrice; per esempio il senso di precarietà dell’esistenza, una vita che non dà certezze ma che bisogna necessariamente percorrere, nel bene e nel male, confidando e sperando in quella salvezza provvidenziale, come l’autrice esprime efficacemente in Sua salvezza: «Su un’invisibile / filo sospeso, / tra due antichi edifici, / un funambulo / cammina / senza guardare / il gran vuoto / che lo circonda. / Da terra, / l’altezza / è esagerata / ma uno / è il suo fine: / attraversare / la cordicella / che lo porta / dall’altra parte / dove risiede / la sua salvezza». Il senso di precarietà si tocca anche nel componimento Lastra di ghiaccio: «… e mi fa strano, / sentirmi come / un pupazzo di neve / posto su una sottile / lastra di ghiaccio». Nonostante l’autrice sia consapevole della complessità del mondo in cui viviamo, dove ci sono spesso tante maschere e pochi volti autentici – «…troppi ingannevoli volti / vedo / in questa realtà.» (Dalla poesia Caotico mondo) – non retrocede di un passo nel voler godere appieno della vita in tutti i suoi aspetti e nelle sue molteplici sfumature… Una vita che definisce come «più grande sogno e meravigliosa avventura». Del resto, sembra voler comunicare l’autrice, ciò che conta davvero è come ci si approccia ad essa, ed è per questo che invita ad avere un atteggiamento positivo e a sorridere spesso, e sicuramente ciò non sarebbe possibile se i suoi componimenti non abbracciassero quella importante spiritualità che dà senso e sostanza a tutta la sua narrazione. L’intera silloge è infatti pervasa da una sentita “religiosità” che non si manifesta attraverso l’aderenza a dogmi, ma che si esprime nella fede solida in quell’Entità soprannaturale che identifichiamo con il nome di Dio e che l’autrice rivela nel suo modo di accostarsi e dipingere la natura – quando parla delle stagioni, dei fiori e degli insetti – nella sua meravigliosa autenticità. Non manca il riferimento a valori importanti come quello della famiglia – luogo di intimità, affetto e protezione – che insieme ad altri, purtroppo, oggi paiono eclissarsi, e la nostalgia per i luoghi cari – odori, sapori – che rappresentano non soltanto la sua memoria, ma importanti punti di riferimento e radici dell’essere.

Una silloge vibrante e appagante.

Loredana Angela

INTERVISTA

Come nasce l'idea di quest'opera poetica?

Quest’opera poetica è nata da un periodo difficile per tutti noi, quello della grande pandemia da covid 19 dove molti ragazzi e non si sono trovati catapultati in un mondo dove le restrizioni erano all’ordine del giorno. Molte attività sono state limitate per via del contagio e gli adolescenti in modo particolare si son dovuti adattare, forse in modo troppo rapido, al nuovo cambiamento. Chimere è nata da una vera e propria utopia in quanto è proprio in questo periodo che si è realizzato il mio più grande sogno, quello di veder pubblicato un libro. Ho preteso molto da me perché una poesia deve essere bella ed elegante soprattutto per chi la legge. Il titolo “Chimere” è nato da una riflessione durante il periodo di pandemia dove quasi tutti ci siamo trovati limitati in tutte le attività come ad esempio nello sport, università e altro. La scrittura ha avuto un importante valore testimoniale in quanto la realtà ha inciso molto come completamento personale.

Cosa ha significato scrivere questa silloge?

Per me, scrivere questa silloge è stato molto emozionante poiché è il mio primo libro in assoluto ad esser pubblicato. Mi sono ispirata alla grande Alda Merini, che si concentra con le sue poesie sulla natura del proprio pensiero interrogandolo, e Paolo Coelho, che è in grado di scavare l’animo umano e portarlo a una più alta filosofia di vita.

Quali sono i messaggi più significativi che ha voluto trasmettere con la sua opera?

I temi sono vari, vengono trattate tematiche che spaziano da aspetti di vita quotidiana a quelli più astratti come la vita, la pazzia, la sua ragion d’essere e di diventare, dove a volte può sembrare imprevedibile altre volte invece unica. L’obbiettivo della mia opera è quello di dar speranza alle generazioni future, raccomandando di non abbattersi mai e di guardare il futuro con positività e spensieratezza, perché la vita è bella e non va sprecata. Il mio pensiero positivo è influenzato anche dallo sport che pratico, il taekwondo, che oltre a essere icona di valori è anche arte ed equilibrio che porta alla conclusine che la vera fonte di ispirazione è la vita stessa con i suoi insegnamenti. Molti episodi da me trattati sono profondi, riflessivi e hanno un messaggio ben preciso nascosto nei versi delle poesie da me composte. Vorrei che il lettore nel momento in cui legge possa riflettere sui possibili esiti dell’essere umano, sulla causa dell’odio ma anche gioia di vivere, a conclusione che anche le grandi amarezze della vita alla fine possono essere piccole trasmettendo l’importanza delle piccole cose.

Ha in cantiere qualche opera similare?

Si, perché amo molto scrivere ed esternarne i miei sentimenti e la poesia è per me attività liberatoria dell’animo umano in cui tutti possono manifestare le proprie emozioni e sentimenti rendendoli universali. Il modo giusto per evadere dalla realtà e cercare una calma interiore. Prossimamente uscirà una raccolta poetica dal titolo “Il respiro dell’haiku” e “Il volo dell’anima”. In futuro scriverò sicuramente anche sul mio sport, il taekwondo, poiché poco conosciuto a livello nazionale e lo vorrei diffondere alle generazioni future. Scrivere ad esempio un libro romanzato raccontato dal punto di vista di un atleta agonista e le sue varie emozioni sul campo di gara, ciò che può e che fa suscitare questo sport, che oltre a essere bellissimo è anche unico.

A proposito del suo libro...

"Chimere" è un libro innovativo e originale, ricco di spunti di riflessione. I temi sono scorrevoli e lo stile leggibile, libero, diretto a tutti perché la scrittura è semplice e pura . Tra i giovani è indispensabile la diffusione della cultura come sogno che può trasformarsi in realtà solo con una grande forza di volontà. L’immagine di copertina rappresentante il tramonto, simboleggia la speranza e la rinascita.

BIOGRAFIA

Sara guida, autrice di un libro di poesie dal titolo “Chimere”, nasce a Gaeta e vive a Formia. Studentessa universitaria presso la facoltà di Scienze dell'Educazione e della Formazione. Cintura nera di taekwondo, atleta agonista e allenatrice, coltiva con molta passione, sin dai 13 anni, la poesia raggiungendo, in questi ultimi tempi, ottimi risultati a livello nazionale e internazionale. Vincitrice del 3° Premio con titolo di Eccellenza al Concorso Letterario Internazionale “Verba Volant, Scripta Manent”; vincitrice nelle selezioni speciali del concorso 2021 anno 4° Premio Internazionale di Poesia Inedita “Le Occasioni”; Targa di merito alla 1° edizione del premio internazionale “Lady/Lord of Poetry”; finalista alla XIV Edizione del concorso europeo di poesia a tema libero; Premio Wilde 2021; premio speciale della giuria al concorso internazionale “I colori dell’anima 2021"; medaglione d’onore concorso internazionale X edizione Alda Merini; finalista al XVIII concorso di Poesia Inedita “Tra un fiore colto e l’altro donato” poesie d’amore; finalista al XIII Edizione Concorso Internazionale di Poesia “Il Federiciano” 2021. Molte delle sue opere sono pubblicate in diverse antologie, blog e riviste letterarie. Partecipa al progetto agenda del poeta e ha ottenuto diverse menzioni di merito a concorsi internazionali. Partecipa come giurata popolare al ”Lucca Film Festival e Europa Cinema”. Autrice di due sillogi dal titolo “Chimere”(2021), presentata su una rubrica televisiva di Voxlibri, e “Il volo dell’anima”, quest’ultima in corso di stampa. Inserita come miglior poeta under 21 nell’antologia di Alcova Letteraria Seconda Edizione Poesia Contemporanea 2021. Ha collaborato al progetto di poeti e poesia per la realizzazione di un minisito e dell’agenda del poeta 2022 dedicata a Leonardo da vinci. Ha contribuito alla realizzazione dell’antologia “Le parole che non ti ho detto" vol. 3 di deComporre Edizioni. La poesia è per lei attività liberatoria dell'animo umano. I suoi punti di riferimento sono Alda Merini e Paolo Coelho.