GIUSEPPE GAUDINO: L’ARTE DELL’AMORE

GENERE: POESIA

RECENSIONE

«E si chiamava Amore, una cosa più antica degli uomini e persino del deserto, che tuttavia risorgeva sempre con la stessa forza dovunque due sguardi si incrociassero come si incrociarono quei due» Paulo Coelho.

Sono questi i pregnanti “versi” che mi sono tornati alla mente leggendo la coinvolgente silloge di Giuseppe Gaudino, nella quale bellezza di immagini e armonia del verso si fondono in un tutto organico.

Nella poesia, soprattutto in quella lirica, l’amore ha sempre occupato un posto di rilievo, fin dal suo esordio. Grandi poeti come Shakespeare, Pessoa, Dickinson, Merini hanno “cantato” l’amore, e a distanza di anni i loro versi continuano ad emozionare e a incantare i lettori. Pur manifestandosi in modi diversi – romantico, tormentato, nostalgico, passionale – a seconda dei contesti culturali e delle varie epoche, il sentimento amoroso si caratterizza per il suo nascere dall’interesse per “l’oggetto d’amore”: la persona amata. Esso rappresenta non solo quella forza travolgente di fronte alla quale l’essere umano non può far altro che arrendersi, ma anche quella possibilità/opportunità di poter vedere il mondo con occhi nuovi, diversi e con i sensi amplificati. L’amore può essere al contempo un sentimento tanto spontaneo quanto complesso o variegato, ed è proprio tale complessità nell’esperirlo che attribuisce ad esso quel fascino e quel mistero che è alla base della produzione poetica. Mentre è facile definire cosa siano la gioia, la paura, la rabbia, la tristezza, ecc., non è lo stesso per il sentimento d’amore che spesso ha a che fare con più emozioni insieme. Se spiegarlo non sempre risulta facile, la poesia è di certo lo strumento migliore che ci consente di comprenderlo più in profondità. Ed è questa l’impresa con la quale si sperimenta l’autore Giuseppe Gaudino nella sua silloge L’arte dell’amore (Casa Editrice Antipodes, anno di pubblicazione 2021). Già il titolo scelto dall’autore ci dice molto sul modo in cui egli stesso lo vive sulla propria pelle, lo esperisce, e soprattutto su come lo comunica, condividendo il suo sentire. L’arte dell’amore: amare quindi sarebbe un’arte. Ma cosa intendiamo propriamente con tale espressione? Potremmo azzardare dicendo che i due termini arte e amore sono complementari in quanto arte è tutto ciò che ci fa provare importanti emozioni, qualcosa di magico che ci fa stare bene. L’Arte è anche dunque un linguaggio, ossia la capacità di trasmettere emozioni e messaggi. Essa è espressione “estetica” dell’interiorità dell’animo umano. Allo stesso modo l’amore è espressione di ciò che custodiamo dentro. Esso diviene arte nel momento in cui lo esprimiamo; e la poesia è la forma spiritualmente più elevata per farlo. Però si badi bene che l’amore non è solo spiritualità, contemplazione della bellezza, puro romanticismo, ma anche passione, contatto di due corpi, unione, fusione, piacere. «L’amore può diventare arte quando due destini s’incontrano e un bacio può raggiungere l’anima anche nell’abisso più profondo», scrive l’autore. Ed è questo “l’insegnamento” che ci fornisce Giuseppe Gaudino con i suoi componimenti. L’autore non si limita a descrivere tale sentimento solo nella sua forma puramente estetica, ma avverte la necessità di comunicarlo nella sua totalità che non può mettere da parte l’aspetto più sanguigno e carnale: il bacio, la carezza, l’amplesso. L’aspetto immaginifico è ciò che sorregge tutta la poetica dell’autore. L’amore è sogno, desiderio, fantasia, erotismo e molto altro.

Il verso libero svincolato da qualsiasi metrica e l’uso costante di metafore ci restituiscono quella sincerità d’intento e d’immediatezza che coinvolge e abbraccia il lettore come in una ritmica danza. La parola diviene sostanza e "respiro" dello sguardo del poeta che, con tocco delicato e incisività d’inchiostro, imbastisce versi – modellando pause e accenti – lasciandoli plasmare lungo le tracce sensuali del comporre ora nel ricordo, ora nella nostalgia di quell’amore o del desiderio di esso che sembra non spegnersi mai. Un viaggio negli angoli più riposti dell’animo dell’autore, in quelle intercapedini dell’essere dove il più grande sentimento esplode ed è sempre capace di incantarci.

Loredana Angela 

LA POETICA DI GIUSEPPE GAUDINO

La sua è una poesia sull’amore che scandaglia l’interiorità nei suoi intrecci più segreti, che con perizia pone alla ribalta, vestendoli di quell’afflato magico che solo chi sa amare è in grado di saper donare, eventi, passioni, gioie e dolori che il fluire del tempo non cancella, ma solamente nasconde nelle segrete dimore del cuore. Un tratto, semplice, dai connotati romantici ma dal poetare sicuro, ricco di assonanze, dove i versi rivelano quella “sospensione” eterea sul crinale dell’esistenza. E se la “Poesia” ha il compito di riportare e suggerire sensazioni, impressioni ed emozioni tramite un’incredibile mescolanza di suoni ritmici e di armonie in grado di creare suggestioni estetiche e immaginarie, il linguaggio spesso figurato, usato da Giuseppe Gaudino, unito alla strutturazione armonica del testo, al significato specifico delle parole e alla sua aggettivazione, sono gli elementi distinguenti che danno forma e contenuto alle continue divergenze del suo verseggiare. Una poesia, la sua, leggera, di genuina impostazione stilistica, ove i sentimenti, i richiami interiori, le continue osservazioni su ciò che è o avrebbe potuto essere, si impastano e si amalgamano in un singolare proporsi poetico, come stretta essenzialità e rappresentazione della sua anima travagliata. L’incarnato della parola, infine, è l’essenza dello sguardo del poeta che, con mani d’argilla e accorata passione, impasta versi, accenti e dolci metafore lasciandoli fiorire lungo le tracce passionali del suo comporre.

Fonte: José Russotti - Antologia di Poeti contemporanei siciliani - Vent'anni dopo il duemila. (Prefazione di Giuseppe Rando e Considerazioni sulla Poesia di Tommaso Romano, Volume III).

BIOGRAFIA 

Giuseppe Gaudino detto Pino, è nato nel 1964 a Salemi (TP), dove risiede tuttora. Poeta siciliano, ha lavorato per anni come operatore sociosanitario occupandosi di persone diversamente abili. Nei suoi componimenti risalta l’energia vitale dell’amore, ed emergono immagini e atmosfere affascinanti quasi idilliache, dovute alla passione per i viaggi e alla curiosità di conoscere attraverso essi, culture e tradizioni diverse dalle proprie. Autore di circa 350 poesie, compositore di haiku e riflessioni introspettive, ha ricevuto molti premi e riconoscimenti, tra cui la Menzione D’onore al Concorso nazionale e internazionale “Club della Poesia” e il 2° posto al Premio Letterario Nazionale “Un libro amico per l’inverno” - IX edizione 2020 per la raccolta Se perdi il filo segui il cuore. È stato inserito nell’Antologia dei poeti contemporanei 2017, con la poesia Luce nel buio, e nell’Antologia Premio nazionale “Tempus fugit”, con la poesia Perso. Tra gli altri riconoscimenti si ricordano il Primo Posto al “Premio di poesia e Narrativa città di Arcore 2019” per la poesia Destino senza meta e la targa di merito del “Premio Alda Merini 2018” per il componimento Penetrante Inquietudine. Nel Gennaio 2021 viene iscritto nell’Albo d’oro dei Poeti e Scrittori Contemporanei Italiani di Cefalù Art. Ha partecipato a numerosi concorsi letterari. Ha pubblicato la Silloge poetica Se perdi il filo segui il cuore (2018) classificandosi al secondo posto nel Premio letterario nazionale “Un Libro Amico Per L’Inverno 2020”. La Silloge L’arte dell’amore (2021) vince il secondo posto Al Concorso Artistico Letterario Internazionale “Ars Mea 2021”. Sulla sua opera letteraria hanno scritto e parlato, tra gli altri: Giuseppe Cassese, Franca Donà, Giuseppe Guidolin, Antonio Biancolillo, Antonio Barracato, Luciano Rosario Capaldo, Giovanni Monopoli, Giovanni Ghione, Zoé Alef Zel, Stefana Pieretti, Carla Composto, Vincenzo d’Ambrosio, Antonella Ariosto.

ALCUNI INTERVENTI CRITICI

«Leggere Pino Gaudino è scoprire le strade del cuore e i viali dell’anima; immergersi nei sentieri del sentimento, tra le paure, le gioie, i tormenti, le sensazioni e i dubbi che sono parte di esso. In poche parole è scoprire sé stessi!». Giuseppe Cassese.

«Mi piace, infatti, pensare alla poesia come a un’arte che riesce con “quattro parole” a esprimere il mondo di sfumature e sfaccettature della dimensione intima dell’autore, raccontare storie, trasmettere vibrazioni; Pino Gaudino ne è un interprete eccellente e originale». Vincenzo d’Ambrosio.

«Girano i versi sulla pelle calda di respiri affannosi e volteggianti onde di sguardi e di mani toccano bramosi desideri. Un verseggiare di eros molto intrigante che dà quello spazio giusto che vuole la fantasia del lettore». Antonio Biancolillo.

INTERVISTA

Come nasce l'idea di questa opera poetica?

Penso che come ogni autore arrivi il momento di lasciare un’impronta tangibile e reale. Scrivere un libro di poesie è come denudarsi davanti a chi legge, si possono togliere subito tutti i vestiti con il rischio di annoiare il lettore. Per stimolare l’interesse e far comprendere il messaggio trasmesso dalle parole ho cercato di cambiare impostazione e metodo. Ho raggruppato in blocchi da cinque le mie poesie, illustrandone con un disegno il contenuto, non contento ho chiesto ad amici poeti, di esprimere le loro impressioni su ogni blocco.

Cosa ha significato scrivere questo libro?

Nel mio mondo non esistono termini di significato netto' Il senso che attribuisco alla complessità dell’opera è inversamente opposto alla laboriosità della vita. La mia opera è un nuovo inizio, la fine di un percorso intrapreso da molto tempo, vuole essere nella sua interezza la testimonianza di come trovare il perché delle cose. Spesso la notte si mischia con il sole e il pericolo di restare pieni di dolore diventa grande, l’unica via da perseguire è l’amore, questa è la risposta per non essere né vincitori né vinti ma solo per diventare persone vere.

Quali sono i messaggi più significativi che ha voluto trasmettere con la sua opera?

Due sono i pilastri che compongono la mia consapevolezza, la passione per la vita e la preziosità del nostro tempo, che con la comprensione dell’essere umano compongono la mia dialettica. Diventa fondamentale coniugare tutto per trovare l’equilibrio della nostra esistenza, passione, tempo, rispetto, servono per compiere e terminare nel modo migliore il nostro viaggio. Noi partecipiamo con grossa influenza sul l’evolversi del nostro destino, dall’inizio alla fine tutto va vissuto senza rimorsi e senza rimpianti. Questo serve per dare positività nei momenti più negativi.

Ha in cantiere qualche opera similare?

È mio intento in un prossimo futuro scrivere un romanzo.

A proposito del suo libro...

Il libro è la mia memoria, serve per ritrovare il mio vissuto, il mio presente, il mio futuro, rappresenta gli elementi che formano il carattere. Frastagliati e molteplici sono i piccoli fiumi che portano un flusso vitale al cuore, raccolgono tutto nelle acque che spesso sembrano torbide, ma un filtro chiamato coscienza le purifica e cerca di donare linfa pulita. Ho messo tutto me stesso per trasmettere quello che io vivo e sento, cercando di innaffiare sempre l’amore per rendere florida l’arsura dell’odio.

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