GRAZIA MAZZEO: COME STELLE PRIMA DELL’ORA

GENERE: RACCONTI

RECENSIONE

L’autrice Grazia Mazzeo con la sua opera Come stelle prima dell’ora (L’inedito edizioni, anno di pubblicazione 2021, pagg. 196) ci propone nove racconti molto diversi l’uno dall’altro, ognuno con un sua particolarità che fornisce al lettore importanti spunti di riflessione. Sono tutti interessanti gli argomenti trattati dall’autrice: l’ingiustizia e la violenza della guerra; la religione con i suoi dogmi e la sua spettacolarizzazione, le processioni, le usanze, le tradizioni che spesso stridono con la vera natura della fede intimistica, soggettiva e spirituale; la linea di confine tra ciò che è giusto e tollerabile e ciò che è ingiusto; il limite della sopportazione umana e il concetto di giustizia e “coscienza” che dovrebbe sempre essere considerato in relazione agli accadimenti; l’importanza di continuare a credere in sé stessi non rinunciando mai ai propri sogni; il non sottovalutare l’importanza dell’istinto come avvertimento, e l’esistenza del male e delle conseguenze di esso sul quieto vivere; l’imprevedibilità della vita e l’importanza della variabile “fortuna”; il mistero che avvolge certi avvenimenti i quali si rivelano provvidenziali; la luce dell’amore che può tornare a risplendere dopo essersi eclissata per via di eventi dolorosi.

Attraverso i suoi racconti l’autrice sembra suggerirci come, se da una parte è pur vero che sussistono eventi ineluttabili che non dipendono dalla nostra volontà, come la guerra, ad esempio – della quale parla nel primo racconto che porta il titolo della stessa opera e nel terzo intonato La linea di confine – e se è altrettanto vero che non siamo noi a decidere di nascere in un determinato posto e in una data famiglia, rimane pur sempre quello spazio personale – che ha il valore della possibilità e della scelta, della forza della soggettività – fondamentale per poter impegnarci affinché le cose possano prendere altre direzioni da quelle “segnate dal destino”. Questo spazio personale non è mai regalato né scontato, e rappresenta sempre una sfida, una conquista alla quale sta a noi dare il giusto senso e significato.

Quella proposta dalla Mazzeo non può essere definita, dunque, una lettura di sola evasione, in quanto ci pone di fronte alla concretezza della vita fatta di fragilità, paure, delusioni, dolore, rabbia, ma anche di tutto ciò che da essi può scaturire, come il coraggio, il riscatto per una vita migliore; la consapevolezza che il destino può giocarci brutti scherzi, tuttavia solo fino a quando non ci impegneremo ad osservare più in profondità e a comprendere l’importanza di certi segnali che sembrano casuali ma che invece si dimostrano provvidenziali – come quel biglietto dell’autobus che giunge nelle mani della protagonista del racconto Respiro.

Ogni storia narrata racchiude in sé un consiglio, un insegnamento; e tra i vari, in particolare spiccano con maggior rilievo quelli di non rinunciare mai alla propria vita, al proprio valore come persona, alla propria libertà, scendendo a compromessi, e altresì quello di non fermarsi alle apparenze, ma di andare sempre in profondità nella conoscenza di chi abbiamo di fronte, perché, se è vero che quello che dicono di una persona e il modo in cui questa si presenta possono convincerci della sua onestà, è anche vero il detto: non è tutto oro ciò che luccica, come emerge dal racconto intitolato Te Deum.

La scrittura è decisa, forte, d’impatto, e l’uso di espressioni dialettali contribuisce a renderla ancora più incisiva e convincente. Certamente l’autrice si rivela abile nello scavo psicologico dei personaggi raccontati: alcuni particolarmente segnati dalle avversità della vita, altri, come la protagonista del racconto Sibilla, più determinati e pronti a concedersi nuove possibilità. Molto ben riuscite le descrizioni dei luoghi, che consentono meglio al lettore di vivere le storie raccontate, e dei dialoghi che risultano ben strutturati.

Un’opera di indubbio spessore, dove molti lettori potranno ritrovarsi nei dissidi e nelle scelte che distinguono i protagonisti. Opera che consiglio di leggere.

Loredana Angela

BIOGRAFIA

Grazia Mazzeo nasce a Rocchetta S.Antonio nel lontano 1966, un paese del Subappennino​ Dauno da dove migrerà a Candela, un paese distante dal luogo natio qualche spicciolo di chilometri. Ha conseguito la maturità classica presso il Liceo ginnasio statale F. De Sanctis di Lacedonia e non ha conseguito la laurea in lettere e filosofia presso l'università di Bari!​ Ha quattro figli: tre maschi e una femmina. Pare che la vena artistica sia una tara famigliare, perché ognuno di loro ha inclinazioni verso tutti i campi dell'arte, dalla scrittura passando per la musica sino ad arrivare alle arti pittoriche.​ Ha molti interessi oltre la scrittura, coltiva l'arte del riciclo, del restyling, della lavorazione della plastica e l'arte della sartoria che per qualche tempo ha praticato quasi a tempo pieno. Scrive come può, quando può e nel 2015 dopo quattro anni (due di stesura, più due di inutile e vana attesa di responso e riscontro​ da parte di un editore​ disposto a pubblicare) da una novella riesce a cavarne fuori un romanzo di stampo​ realistico -​ magico, ambientato nel prerisorgimento​ meridionale, pubblicato poi con Booksprint edizioni. Nel frattempo comincia a sperimentare nuovi stili letterari ad impatto più immediato, sintetico​ e meno impegnativo per il lettore. Nasce così il sodalizio con l'Inedito letterario e pubblica una raccolta di racconti "La realtà dietro l'angolo" raccolta che è stata menzione speciale della giuria scientifica al premio Maria Teresa di Lascia. È presente con i suoi racconti in molte antologie collettive e con le sue poesie, anche in vernacolo, in altrettante antologie. Sempre con L'Inedito edizioni pubblica "Come stelle prima dell'ora" che è candidato quest'anno al premio Campiello.​ Il libro può acquistare sul sito dell'inedito edizioni al seguente link

e negli store online, tranne su Amazon.

INTERVISTA

Com nasce l'idea diquesta​ opera?

Quando raggruppai​ ​per la raccolta precedente i racconti, mi ritrovai un esubero di materiale, per cui dovetti fare una scrematura. Raccolsi, quindi tutti i racconti che avessero caratteristiche tali da farle rientrare nel progetto. Perché proprio di progetto si trattava... i racconti, pur essendo slegati tra loro e conservando la propria autonomia, intendo, seguono una sorta di fil rouge che li lega tra loro, che li attraversa facendoli rientrare in un reticolo che può essere d'ispirazione per il titolo stesso. Per i racconti che rimasero fuori, non sufficienti da farne una raccolta, ne ho aggiunto altri, seguendo lo stesso criterio.

Cosa ha significato scrivere questo libro?

FIino a qualche tempo fa era difficile che riuscissi a racchiudere in poche pagine l'enorme mole di informazioni, riguardo a situazioni e vicende dei protagonisti, ma l'esercizio di sinossi mi ha reso consapevole che il racconto non deve essere esaustivo, ma offrire un "sommi capo", come "illuminando", dal barlume di un lampo, stralci, pezzetti di visione che danno al lettore l'idea del vissuto del personaggio senza entrare nello specifico, anzi lasciandogli immaginare quello che non dico. Man mano mi sono resa conto che il racconto mi è molto congeniale, perché sono riuscita a sposare ai contenuti un linguaggio e uno stile senza scopiazzature (presumo, almeno) stile che apparentemente semplice e di facile comprensione, rende chiari concetti che sarebbero risultati pesanti e a volte anche ostici. Come al solito entro nell'animo umano usando come metro le mie paure, la mia rabbia, insomma, cammino sul filo oscillante e spaventoso che congiunge e separa il bene dal male: provoco e sprono me stessa ad attraversare quella sottile linea di confine. Penso che questa sfida sia una sorta di catarsi comune a tutti noi. In fondo è proprio questo il messaggio che tento di dare al lettore: abbandonare i falsi buonismi e guardare finalmente nell'abisso che ognuno di noi nasconde sotto un tappeto di buone intenzioni e che neanche lontanamente ammetterebbe esista e eserciti un richiamo potente e perentorio.

Ha in cantiere qualche opera similare?

Quest'opera, sia stilisticamente, sia di contenuti, mi piace e credo che il mio prossimo progetto sarà un’altra raccolta di racconti o novelle, o magari racconti flash. Insomma vorrei sperimentare anche qualcosa più noir o tipo gialli psicologici che ultimamente mi stanno appassionando molto. E poi chissà, da un racconto, magari potrebbe (ri)nascere come l'araba fenice (detesto i luoghi comuni, ma questo ci sta) un romanzo, insomma potrei tornare alle origini.​

A proposito del suo libro…

Non è che ci creda molto, e non mi credo certo un’aquila capace di volare in alto più di quanto possa volare un pollo, poiché nei grandi concorsi letterari la concorrenza è di qualità, le firme autorevoli e accreditate e grandi case editrici, diciamocelo, sono avvantaggiate di molte lunghezze rispetto ad autori sconosciuti, ma quest’anno, per quanto possa sperare una piccola casa editrice (ma di tutto rispetto) come la mia “L’Inedito edizioni”, come l’anno scorso ha deciso di mandare al Premio Campiello 2022 tre opere e una di questa è la mia “Come stelle prima dell’ora”, ​ quindi, per quanto possano valere i gesti scaramantici e riti propiziatori, incrociate tutti le dita per me… ​ cito a proposito di sogni ​ un verso de “La voce” , una lirica di Baudelaire... E ​con gli occhi al cielo cado nelle buche. Ma la voce mi consola e dice: “Conserva i tuoi sogni: i saggi non ne hanno di così belli come i pazzi!