MARIA BELLUCCI: FAUCI

GENERE: SUSPENSE

RECENSIONE

“Questa è la vera natura della casa: il luogo della pace; il rifugio non soltanto dal torto, ma anche da ogni paura, dubbio e discordia.” John Ruskin

“Datemi genitori migliori e vi darò un mondo migliore.” Aldous Huxley

Chissà quante volte avremo sentito parlare dell’importanza della famiglia per uno sviluppo sano ed equilibrato. Le figure genitoriali sono dei punti di riferimento insostituibili per i figli. Rappresentano un riparo sicuro, un rifugio da tutto ciò che di brutto c’è fuori. Spesso si pensa erroneamente che il benessere psicologico derivi prima di tutto da caratteristiche personali, ma l’autostima e la fiducia in se stessi sono attitudini che si costruiscono col tempo e provengono dalle relazioni che si instaurano in famiglia dall’infanzia. Il compito della famiglia, dal punto di vista psicologico, come “nucleo affettivo”, è quello di dare amore e stabilità ai suoi membri. Un ambiente familiare sereno, quindi, non potrà che essere la condizione sine qua non per delle relazioni equilibrate e una vita appagante.

Ma cosa può succedere quando, al contrario, l’ambiente familiare in cui si cresce non è sano per via, ad esempio, di atteggiamenti violenti e poco comprensivi nei confronti dei figli o tra gli stessi genitori? O peggio ancora, nel malaugurato caso in cui i figli subiscono umiliazioni e abusi sessuali da chi invece li dovrebbe proteggere dal male e dalle brutture della società? Un bambino abusato porta nel decorso evolutivo della sua mente le tracce di un evento traumatico che ne compromette il regolare sviluppo. Accade, dunque, che perpetrano nella crescita atteggiamenti che porteranno al probabile sviluppo di problematiche a livello psicologico e di successivo disadattamento. Diverse evidenze dimostrano che un abuso sessuale da parte di un genitore, subito da un bambino in età prepuberale con ogni probabilità si rivelerà un’esperienza tra le più distruttive per la salute psichica.

È quello che, purtroppo, accade a Marco, protagonista, insieme alla sorella Gemma, della storia narrata dall’autrice Maria Bellucci, nel suo romanzo Fauci (Bacchilega editore, anno di pubblicazione 2021, pagg. 184). Le conseguenze dell’insano ambiente familiare hanno ripercussioni negative, ma diverse sui due fratelli. Entrambi per difendersi dalla sofferenza che li ha segnati nell’infanzia hanno imparato ad appoggiarsi l’uno all’altro, sviluppando però un attaccamento simbiotico con tutte le conseguenze negative che da esso derivano. Mentre da una parte l’autrice descrive l’infanzia dei due fratelli – periodo che torna a galla anche grazie ad alcune pagine di diario che Gemma rilegge – e le vicissitudini della loro vita da adulti, dall’altra imbastisce la storia del commissario Cesari e dell’ispettore Capuozzo, impegnati a venire a capo di efferati delitti che da tempo interessano una città laziale: vengono stranamente ritrovati dei cadaveri privati dei rispettivi apparati genitali. Un cliché che continua a presentarsi con sempre più frequenza.

È un romanzo di indubbio interesse, quello che ci presenta l’autrice, dalle tinte forti, a volte cruenti e con interessanti risvolti. Sesso, violenza e scene raccapriccianti accompagnano il lettore fino al toccante epilogo. Di efficace impatto emotivo è anche il titolo che la Bellucci ha scelto per il suo romanzo, Fauci, termine che per le scene abilmente descritte, rimanda sia alla voracità, che nel racconto ha diversi significati, sia all’aspetto propriamente cruento. Il romanzo è ben strutturato, riesce a coinvolgere il lettore, e anche se ci sono alcune ingenuità stilistiche, il risultato è decisamente apprezzabile.

Una narrazione che regala sorprese che colpiscono, spiazzano, inquietano, soprattutto imbarazzano per le scene di sesso descritte. Una penna decisa e scorrevole che incuriosisce e intriga.

Una trama, quella proposta dall’autrice, che di certo fa molto riflettere sugli effetti della mancanza d’amore e della trascuratezza che possono distruggere l’equilibrio mentale di chi, malauguratamente, si trova a farne esperienza.

Il lettore non può fare a meno di appassionarsi alla storia e di entrare in empatia con i personaggi percependo la precarietà della vita e il dispiacere per le esistenze spezzate.

Per chi fosse interessato a un giallo diverso dai soliti, Fauci è il romanzo giusto.

Loredana Angela 

INTERVISTA

Come nasce l'idea di questa opera?

Fauci nasce dalla voglia di raccontare una storia dove non ci fosse salvezza, dove l’animo umano venisse fuori nella sua totalità senza edulcorazioni o lieto fine.

Cosa ha significato scrivere questo libro?

Mettermi in gioco e narrare una storia che avevo dentro da tanto tempo.

Quali sono i messaggi più significativi che ha voluto trasmettere con la sua opera?

Credo che ce ne sia uno molto forte che trascina con sé tutto il resto: la narrazione dell’abisso, dell’animo umano e del male; come dico sempre il bene è solo una distrazione del male.

Ha in cantiere qualche opera similare?

Sto scrivendo un'altra storia, diversa dal punto di vista dell’incastro narrativo, ma che ha come sempre la stessa visione del male, dell’animo umano così come io interpreto ​ un noir.

A proposito del suo libro...

Fauci ha avuto una vita complicata; nasce completamente diverso, molto più “sporco” se così si può dire, viene letto e su richiesta dell’editore​ ho praticamente riscritto da capo tutto il libro pur mantenendo la storia iniziale. Il romanzo ha vinto il Garfagnana 2021 nella sezione inediti ed è stato poi pubblicato con grande meraviglia e gioia; sono molto legata a questo romanzo per tanti motivi; uno su tutti è che là dentro, in ogni pagina, c’è una parte di me e della mia storia.

MARIA BELLUCCI SI RACCONTA...

Sono nata a Tarquinia, nel cuore della maremma laziale, dove attualmente vivo. Ho studiato al Liceo scientifico di Tarquinia e ho frequentato la facoltà di Farmacia di Pisa senza giungere alla laurea. Fare lo scrittore, parolona, è il mio sogno di sempre e invece nella realtà mi occupo di bilancio e programmazione economica nel piccolo Ente dove lavoro, quando si dice la legge del contrappasso. Nel 2014, grazie allo scrittore Lugi De Pascalis che ha creduto in me, ho avuto la fortuna di essere l’autrice di un capitolo del libro, definito noir a incastro, Verità imperfette edito dalla Del Vecchio Editore, dove erano presenti scrittori come De Giovanni, Simi, Vichi. Il mio racconto Il maestro è stato pubblicato in e-book edizioni Milano Nera. Ho pubblicato con Frilli Editori cinque miei racconti all’interno delle antologie : Una finestra sul noir 2017 , 44 Gatti in noir 2018, Tutti i sapori del noir 2019, I luoghi del noir 2020 e Odio e Amore 2021. Autrice di racconti brevi che sono all’interno di diverse antologie dal 2015 in poi , vincitrice di premi letterari, uno su tutti il Garfagnana in Giallo 2020 nella sezione racconti inediti e il Garfagnana in Giallo 2021 nella sezione romanzi inediti.. Cosa altro dire? Sono leale nei confronti dei miei amici e non mi lascio scoraggiare dagli insuccessi ma ho una sfilza innumerevole di difetti: posso essere volubile, lunatica e permalosa. Non ho autodisciplina e tendo all'autoindulgenza, insomma mi voglio bene. Interessi: cinema, balletto classico, teatro, letteratura e musica. Anche se ogni tanto vorrei scappare da qui il luogo che considero veramente casa mia è il posto dove sono nata e al quale sono legati i miei ricordi più felici.