PATRIZIA FUSARO: LA LIBERTÀ DI SOGNARE AD OCCHI APERTI
GENERE: AFORISMI E RACCONTI
RECENSIONE
Cosa sarebbe la vita senza la libertà e i sogni? E laddove la libertà non può essere vissuta pienamente perché la realtà impone dei limiti – che possono essere materiali oppure fisici – ci pensa la fantasia a spiegare le sue ali e a rendere possibile ciò che è difficile o impossibile. Ed è questo che fa Patrizia Fusaro con i suoi scritti. Non è la prima volta che ci accostiamo al sentire dell’autrice, avendo recensito altre sue opere. Una penna dalla personalità complessa, quella della Fusaro, ma sempre autentica e schietta, che non ha timore di mostrarsi in tutte le sue sfaccettature. Nell’opera che ci presenta, intitolata La libertà di sognare ad occhi aperti (Booksprint edizioni, pagg. 140, anno di pubblicazione 2022), l’autrice ci dona una prima parte, contenente degli aforismi – attraverso i quali ci racconta il suo modo di vedere, sentire e vivere la vita – e una seconda parte nella quale raccoglie racconti di diversa natura: fantastici – con le tipiche caratteristiche delle fiabe – e di realtà difficili, cruenti, in cui i protagonisti sono spesso malfattori, mafiosi, gente senza cuore e coscienza che architettano spietati delitti. La scelta di porre gli aforismi nella prima parte dell’opera, credo, non sia fatta a caso dalla Fusaro. In assenza di una prefazione all’opera – che in un libro non dovrebbe mai mancare poiché rappresenta un importante biglietto da visita – attraverso gli aforismi è come se l’autrice, prima di far inoltrare il lettore nei sentieri più impegnativi dei racconti, ritenga opportuno presentarsi. Ed infatti gli aforismi forniscono una chiave di lettura del modo di esperire dell’autrice. Essi parlano di cose semplici, ma fondamentali per un vivere saggio ed equilibrato, e rappresentano interessanti spunti di riflessione. Tra i tanti aforismi che impreziosiscono l’opera, mi sono soffermata su tre in particolare che a mio avviso sintetizzano, per certi versi, tutti gli altri. Il primo «Non mi spaventa la morte, mi spaventa la mentalità di alcune persone» credo racchiuda i timori della realtà presente nella quale la mentalità, soprattutto di chi ricopre posizioni di potere, può rappresentare un serio pericolo quando diventa opprimente e coercitiva, qualcosa di peggiore dell’idea comune che abbiamo della stessa morte. In fondo, sappiamo che tutti dobbiamo morire e che non vi è nulla che si possa fare per scampare a questo destino. Possiamo però decidere come vivere e, poiché ognuno è padrone della propria vita, nessuno, indipendentemente dalla carica che ricopre, può esercitare il controllo o obbligare l’altro a fare qualcosa che non vuole. Ecco che le decisioni dei “potenti” possono fare davvero paura. All’estremo opposto della paura si colloca l’amore, sentimento che compare spesso nelle riflessioni dell’autrice: «Ho smesso di portare rancore e ho iniziato ad amare ancora». Un pensiero profondo e significativo che vuole dimostrare sia l’inutilità di un sentimento negativo, quale appunto il rancore, deleterio innanzitutto per chi lo prova, sia la forza incredibile, benefica e salvifica dell’amore. Ma c’è un aforisma in particolare che fa riflettere: «Siamo fatti di energia, se ti senti sempre spento e perché non riesci a usare l’energia giusta per te stesso». È un pensiero molto profondo perché fa riferimento a quella componente che non vediamo ma non per questo è inesistente. Lo stesso pensiero è energia, e con l’energia del pensiero si può fare qualunque cosa. Il punto è riuscire ad individuare ed indirizzare opportunamente tale energia. Ogni aforisma della Fusaro comunica messaggi interessanti e nessuno di esso è ovvio o banale; così i racconti che ci propone… Più che porre l’attenzione su quelli cruenti e spietati – l’autrice mostra un’abilità non comune nel passare con naturalezza da storie fantastiche a racconti raccapriccianti – un accenno voglio riservarlo al racconto Lo scimmione Catalan che ritengo sia molto istruttivo in un mondo in cui valori come il perdono e la solidarietà stanno scomparendo. In tutti gli scritti della Fusaro, purtroppo, benché farciti di ottima fantasia, rimane lo scoglio della forma che se curata darebbe il giusto valore ai racconti.
Chiara Fiorucci
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