PATRIZIA FUSARO: TEMPI LONTANI
GENERE: ROMANZO
RECENSIONE
«C’è sempre una certa follia nell’amore. Ma c’è anche sempre qualche ragione nella follia.» Friedrich Nietzsche
L’infanzia dovrebbe essere per tutti un periodo felice e spensierato, tuttavia sono molti i casi di infanzia rubata. Infatti sono diversi i bambini costretti fin dalla più tenera età a comprendere la durezza della vita, a sopportare ristrettezze e privazioni di ogni genere. Ma le conseguenze di un’infanzia rubata sono ancora più evidenti quando la causa del malessere è dovuta al comportamento dissennato di entrambi i genitori o di uno di loro, con episodi di violenza verso gli stessi componenti della famiglia. Durante l’infanzia si inizia a costruire l’identità personale, ed è proprio in questa fase della crescita che ha origine la maggior parte dei traumi emotivi. Qualsiasi negligenza da parte dei genitori o situazione che provochi squilibrio nell’ambiente circostante causerà gravi problemi che si ripercuoteranno nella vita adulta. È da bambini che si tessono quei fili che andranno a comporre il tessuto della nostra vita psicologia. Quando questi fili non sono robusti o non sono stati tessuti correttamente è chiaro che la personalità adulta risulterà fragile e inconcludente. Ed è proprio di questo che narra la storia che ci propone Patrizia Fusaro con la sua ultima opera Tempi lontani (Editrice Una vita di stelle library, anno di pubblicazione 2022, pagg. 137). Protagonista del romanzo è Massimo Caruso, uomo di cinquant’anni che si trova a vivere in un ambiente familiare e sociale disfunzionale. Quanto profonde possono essere le ferite di un bambino cresciuto senza amore? Che futuro può avere un bambino che ha assistito a violenze familiari? Il protagonista della storia raccontata da Patrizia Fusaro ci consente di sondare la personalità, i pensieri e tutti quei meccanismi psicologici che accompagnano chi è stato “dimenticato” e “abusato”. Si badi bene che in questo caso con la parola abuso non si fa riferimento alla violenza sessuale, bensì alle altre forme di violenza, compresa quella psicologica. Massimo avrebbe potuto avere sicuramente una vita diversa se avesse avuto fiducia in sé stesso, se fosse stato determinato nel perseguire i suoi obiettivi e se fosse stato convinto che qualcosa di positivo la vita avrebbe comunque potuto donargliela. Purtroppo la fiducia in sé stessi non è qualcosa che nasce spontanea, e la determinazione nel perseguire obiettivi è figlia della prima. Tutto dipende dall’amore. È vero quando si dice che l’amore è il motore che fa girare il mondo. Vivere la vita senza questo sentimento nelle sue varie forme non avrebbe senso. Mancando l’amore, soprattutto nel periodo dell’infanzia, quando si dipende totalmente dalle figure genitoriali che rappresentano il più importante punto di riferimento, vivere la vita diventa una corsa a ostacoli che a volte possono risultare insormontabili. Spesso nei soggetti che non sono stati amati la fragilità prende il sopravvento, e si ricade in quegli errori che sembrano essere quasi persecutori. Fragilità e inconcludenza sono tra le caratteristiche che accomunano chi è stato privato dell’amore. Inoltre, chi è stato vittima di violenza finisce spesso a sua volta per essere violento. Freud diceva: «Noi siamo quello che siamo perché siamo stati ciò che siamo stati.» per significare che se abbiamo ricevuto amore e sicurezza dai nostri genitori saremo capaci a nostra volta di elargirli. Al contrario, se abbiamo sperimentato l’anaffettività, difficilmente riusciremo a creare delle relazioni stabili e durature. La storia narrata dalla Fusaro fa molto riflettere su tutte quelle realtà di degrado e di violenza che siamo soliti ascoltare dai TG o che leggiamo sui giornali. Soprattutto fa riflettere sui giudizi che spesso con leggerezza esprimiamo nei confronti di chi commette reati. Si giudica spesso ingiustamente senza conoscere il passato della persona che ha sbagliato. Bisognerebbe invece chiedersi il perché di tali comportamenti, che non significa giustificare chi ha commesso gravi reati, naturalmente, piuttosto avere una visione più approfondita di una realtà che può essere compresa solo se ci allontaniamo da quella che viviamo noi. Quali saranno le vicende che riguarderanno il protagonista di questa storia? Riuscirà Massimo a trovare quella tranquillità meritata? Lo scoprirete leggendo Tempi Lontani.
Come in tutte le opere della Fusaro, che eccellono per fantasia e capacità inventiva in riferimento al contenuto, la forma purtroppo risulta ahimè non curata.
Amelia Desiati
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