STEFANIA GERMENIA: I VIAGGI DI PENELOPE
GENERE: NARRATIVA (ROMANZO)
RECENSIONE
C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta. Così come non credo che si viaggi per tornare. L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perché, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da se stessi non si può fuggire. (Andrej Tarkovskij)
La nostra natura consiste nel movimento, la calma completa è la morte. (Blaise Pascal)
Siamo esseri in continuo divenire. La vita di ognuno di noi è un viaggio costellato di incontri, emozioni, esperienze che ci provano, ci forgiano, ci insegnano, e finché il ciclo esistenziale non sarà concluso con la nostra dipartita continueremo ad evolverci, a trasformarci... Secondo un celebre aforisma cinese, chi torna da un viaggio non è mai la stessa persona che è partita. La storia del pensiero filosofico, e non solo, è costellata di viaggi alla scoperta del Divino, dello Spirito, del Sé. Fin dai primordi dell’umanità troviamo viaggi solenni che precedono la storia e che rientrano nell’Epica, dall’Epopea di Gilgamesh (2900 a.C.) all’Odissea, ai viaggi della Genesi… viaggi che si espandono nelle due dimensioni esperienziali dell’essere: quella geografica, reale, e quindi attinente alla effettiva visione di nuove terre, e quella spirituale, considerando che le due esperienze sono spesso connesse. Come non ricordare, in particolare, il viaggio di Ulisse, il re di Itaca, il quale rientra nella sua Terra con un bagaglio carico di esperienze, di avventure e disavventure che non hanno fatto altro che accrescere le sue capacità intellettive e migliorare le sue qualità morali. Ciò che conta in un viaggio quindi non è la destinazione, ma tutto ciò che accade durante il tragitto. Si può partire dalla propria Terra per ritornare in essa più ricchi interiormente e maggiormente consapevoli. Quando si parla di viaggi in altre terre, quindi, non ci si riferisce esclusivamente a luoghi fisici, all’andare da un luogo all’altro, bensì anche e soprattutto a quelli dell’anima. Ed è proprio un viaggio dell’anima quello che ci racconta l’autrice Stefania Germenia con il suo romanzo I viaggi di Penelope (editrice Gruppo Albatros, Il filo, anno di pubblicazione 2022, pagg. 108). Sembra non essere un caso il fatto che l’autrice abbia voluto dare alla protagonista – in realtà protagoniste sono anche altre tre donne, Beatrice, Ameena e Elettra, diverse nel loro essere ma unite da sentimenti comuni – il nome di Penelope, figura mitologica greca, regina di Itaca, moglie di Ulisse. La storia mitologica ritrae Penelope come sintesi di intelligenza, bellezza, astuzia, fedeltà; caratteristiche che ritroviamo nella Penelope raccontata dall’autrice, la quale si pregia, inoltre, di due elementi importanti e distintivi che danno senso e significato a tutta l’opera: il coraggio e il donarsi. È Penelope che con il suo carisma e la sua empatia tesse pazientemente la tela, con l’intento di far nascere un legame e creare un sostegno tra le donne della storia che, provate e deluse dalla vita, riescono a rinascere. Ed è lei stessa che si mette a nudo raccontando del suo passato e delle sue ferite. La condivisione del suo dolore consolida il legame tra le donne, e la consapevolezza di poter contare l’una sull’altra e aiutarsi reciprocamente apre la via al cambiamento. Stefania Germenia ci narra una storia al femminile, dunque, intrisa di pathos; una storia ricca di descrizioni dettagliate capaci di far arrivare al lettore odori, sapori, colori dei luoghi descritti: La meravigliosa isola siciliana e l’affascinante città Parigina. La trama pur nei suoi tempi “lenti” e accorati della narrazione dei ricordi è dinamica, avvincente. Le pagine scorrono con piacere. Brava l’autrice nelle descrizioni così vivide da consentire a chi legge di sentirsi catapultato ora sulle spiagge della Sicilia ora tra i mercatini di Parigi, tanto che in certi passi in particolare il lettore si sente parte attiva del romanzo, presente in quegli stessi luoghi delineati ad arte dalla stessa. La penna di Stefania Germenia è calda e avvolgente; senza esagerare, mi sentirei di definirla materna. Un’opera di spessore che fa molto riflettere sulla solidarietà tra donne, sulla generatività intesa come dono di sé spontaneo senza aspettative, e sulla forza interiore delle stesse che pur nelle difficoltà più dolorose della vita sono capaci di risorgere ancor più determinate. Penelope, sostegno e guida per le altre donne del racconto, insegnerà loro a cercare dentro di sé la verità. Che la nostra Penelope possa essere, per noi donne e non solo, la stessa autrice che con il suo toccante romanzo ci consentirà di rivelarci la magia maieutica? Lo scoprirete leggendo le intense pagine de I viaggi di Penelope.
Libro più che consigliato.
Alessandra Ferraro
INTERVISTA
Cosa rappresenta per lei la scrittura?
Sono stata fin da molto piccola una divoratrice di libri, incuriosita e attratta dalle tante storie e dagli svariati personaggi in cui mi sono imbattuta nelle mie letture. Credo, dunque, che la scrittura sia stata per me un approdo del tutto naturale per cui da buona lettrice mi sono gradualmente trasformata in scrittrice. In realtà, ho sempre amato e praticato l’esercizio della scrittura come momento intimo e personale. Solo in un secondo momento, per circostanze fortuite e fortunate, da quarantenne, ho cominciato a pubblicare i miei scritti e a praticare la scrittura con cadenza quotidiana, portando avanti il filo dei miei pensieri e delle storie di vita che amo raccontare, ogni tanto anche in poesia. Dunque la scrittura è per me un tempo sospeso, proprio come recita il titolo della mia opera prima, un luogo dove solo io ho accesso, di meditazione e consapevolezza, che mi consente di restituirmi agli altri, attraverso le mie storie e i miei personaggi.
Com'è nata l'idea di questo libro?
L’ispirazione nasce in una giornata di fine estate, al mare della mia Sicilia, il mare di Siracusa. Durante quell’ultimo bagno di addio all’estate, mi è capitato di poter osservare a lungo due anziane donne, belle, dagli splendidi capelli argentei, in costume da bagno intero di colore nero. Sono state per me un colpo d’occhio e mentre non riuscivo a staccare da loro gli occhi, quasi inconsapevolmente ho cominciato a costruire su di loro una storia. Mi colpiva la loro bellezza elegante, un vero inno alla vecchiaia, ma anche la loro complicità, il modo di chiacchierare, di aiutarsi a vicenda per raggiungere il mare dagli scogli, in sintesi l’armonia che emanavano. Le ho pensate amiche e non parenti fra loro, forse perché ho percepito in esse quella solidarietà ed empatia al femminile che apprezzo tanto e della quale ho la fortuna di godere grazie a tante mie amiche, alcune delle quali hanno nutrito questo mio primo momento d’ispirazione con le loro vite e il loro modo straordinario di essere donne. Per questo le ho riversate nei personaggi femminili del mio romanzo, creando una miscellanea delle loro bellezze. Poi, la quarantena da Covid ha fatto il resto e, così, tra un momento di DaD e un altro, essendo io un’insegnante, ho potuto praticare quotidianamente la scrittura e trasformare quel primo delizioso momento d’ispirazione, in un vero romanzo.
Quali sono i messaggi più significativi che ha voluto trasmettere con la sua opera?
Il mio romanzo è una storia tutta al femminile e i viaggi di Penelope sono verso luoghi fisici in momenti cruciali della loro storia ma anche luoghi dell’anima, di gioia e dolore. Il mio libro racconta storie di vita, non ha la pretesa di essere letto a scopo didattico o come denuncia sociale o come approfondimento storico. Ho certamente restituito un quadro attualissimo del mondo femminile, della sua bellezza e delle sue criticità.
Quali sono secondo lei le caratteristiche che non dovrebbero mai mancare ad uno scrittore?
La scrittura è universale e viene declinata in innumerevoli forme, tipologie e caratteristiche. Credo solo che uno scrittore non debba mai dimenticare di rimanere vero non lasciandosi “commercializzare”.
Ha in cantiere qualche altra opera?
Sì, sto scrivendo ancora storie di vita e storie di donne, questa volta si tratta di biografie romanzate delle quali, spero, parleremo al più presto.
Dov'è possibile acquistare il suo libro?
In tutti gli store. Di seguito alcuni link per l'acquisto:
BIOGRAFIA
Stefania Germenia è docente di Lettere e archeologa. Nasce e vive a Floridia, cittadina poco distante da Siracusa, dove esercita la sua professione. Appassionata di letteratura, dal 2016 è direttore artistico di “Floridia in Biblioteca”, fruttuoso e stimolante progetto dell’Associazione culturale Focus di cui è Presidente e curatrice di progetti culturali. Ha pubblicato Tempo Sospeso (Carthago Edizioni 2019), menzione d’onore al Premio Victoria 2.0 2021, I viaggi di Penelope (Albatros.Il filo, 2022) e ha partecipato ad alcuni concorsi nazionali sia di prosa che di poesia, raggiungendo le fasi finali ed ottenendo anche due menzioni d’onore per le sue opere poetiche. (Concorso ALI poesie d’amore 2016-2017; Concorso Poesie d’amore a Camogli 2022).