PAOLA INÉS ANTONUCCI NOI: NON SIAMO COME VOI
GENERE: SAGGIO
RECENSIONE
Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo.
Mahatma Gandhi
È questa la frase del grande pensatore e operatore di pace che rappresenta al meglio il nocciolo dell’opera di Paola Inés Antonucci.
In un mondo in cui l’uomo sembra aver smarrito la direzione e aver perso il senso dell’esistere, l’opera della Antonucci, Noi: non siamo come voi (Edisud Salerno), rappresenta un buon “vademecum” per tornare a essere, dove il termine essere fa riferimento alla vera essenza dell’individuo in armonia con il tutto; dove pace, rispetto, giustizia, onestà con sé stessi e gli altri rappresentano i punti cardine e i dettami per una vita etica e di conseguenza felice. Sono significativi nel titolo i pronomi noi e voi usati ripetutamente dall’autrice per operare una netta distinzione tra chi, compresa lei stessa persegue l’onestà, la serietà e mette in pratica un agire corretto ed etico e chi invece dall’altra parte non rispetta la vita, usurpandola. Il noi quindi fa riferimento alla parte sana, quella che può fare la differenza, che può unirsi in vista di una vita vissuta nel pieno delle potenzialità umane più autentiche; mentre l’altra parte è quella corrotta, legata alla materia, all’ego, alla menzogna, quella della disonestà e della corruzione, insomma, unicamente interessata al guadagno e al profitto, alla oppressione e soppressione del libero pensiero e della libera e vera circolazione della cultura, in una sola parola la parte peccatrice. L’Opera della Antonucci rappresenta una forte presa di posizione e di distacco, di indignazione e denuncia verso chi non compie il bene per sé stesso e per gli altri. L’autrice tiene a precisare che lei non è una rivoluzionaria, che non alimenta alcuna guerra, ma che è solo interessata al perseguimento della pace, perché, come sosteneva il grande Gandhi, la pace è la via, l’unica via possibile che può consentire quella rivoluzione interiore che si propaga poi all’esterno, nel nostro rapporto con il prossimo e con tutto il creato. Il discorso che porta avanti con determinazione l’autrice, snocciolando uno dopo l’altro i punti del suo “credo”, consente al lettore di ritrovare quel filo conduttore che vivendo in una società superficiale e approssimativa, strada facendo, si è smarrito. Basta guardarsi attorno per accorgerci del marciume in cui siamo finiti. Soprattutto negli ultimi tempi abbiamo assistito allo scempio dei diritti umani. Sono stati quindi violati gli individui nella loro dignità. Sono stati calpestati tutti i valori… Ecco che l’autrice sente forte la necessità di portare il suo “grido” per risvegliare le coscienze, poiché di fronte a questo stato di cose e alle ingiustizie non si può rimanere indifferenti. Per poter operare il cambiamento, la prima necessità dell’individuo è quella di divenire consapevole, prendendo atto dello stato di cose; essere cosciente che continuando a vivere nel modo sbagliato, lontano dai valori dell’etica e della morale, l’uomo potrà solo sprofondare nel nulla assoluto, compiangendo unicamente se stesso per i propri errori. Del resto, anche se con modalità diversa, la Antonucci non fa altro che portare avanti il pensiero dei più grandi pensatori della storia. I pensatori della storia della filosofia, infatti, nel parlare di ciò che ritenevano fosse bene o male, giusto o ingiusto, tracciavano delle “linee di condotta” attraverso le quali poter vivere rettamente ed essere in pace con sé stessi e in armonia con gli altri. Di notevole interesse sull’argomento pace ricordiamo gli idealisti tedeschi: Fichte, Schelling, Hegel, Kant. Ricordiamo anche Erasmo da Rotterdam con il suo ideale progetto di pace perpetua, il quale ha scritto una Querela Paci, un Antì polemós, opere contro la guerra, aprendo la strada a tutta una letteratura che si propone di creare una piattaforma per la pace universale. Da non dimenticare Kant, il quale sosteneva che lo stato di pace tra gli uomini, che vivono gli uni a fianco degli altri, non fosse uno stato naturale ma artificiale e che la pace dovesse essere costruita attraverso uno sforzo cosciente dell’uomo che naturalmente tende a divergere. Erasmo ripone fiducia nell’esistenza di uno Stato giusto e solenne. Ma… Quis custodiet ipsos custodes? Anche se la Antonucci non fa esplicitamente riferimento all’organo dello Stato, è chiaro che il suo “Voi” è riferito a tutti coloro che impediscono, opprimono, censurano il libero agire e il libero pensare di ciascuno. L’autrice non pensa di detenere verità assolute, rimanendo la sua una visione soggettiva delle cose e della realtà; tuttavia mai così limpido e semplice appare il percorso che lei traccia per perseguire la virtù. Ognuno di noi dovrebbe operare facendo la sua parte per la realizzazione di un mondo nuovo che inizia con il cambiare noi stessi, poiché chi agisce secondo correttezza e serietà, fondando la propria esistenza su quelli che sono i valori civili universali, non potrà che essere libero e donare a sua volta libertà nel pieno rispetto di ogni essere vivente. Non veniamo al mondo per essere schiavi. Nasciamo liberi e tali dobbiamo e vogliamo rimanere, precisa l’autrice. Ognuno, cominciando a operare il cambiamento dentro di sé, è quella piccola goccia che insieme alle altre potrà operare una svolta significativa nella direzione dell’agire responsabile. La vita è vera vita solo quando si è protagonisti, e per esserlo necessita la libertà di vivere in autenticità per una causa comune: il benessere di tutti. Laddove vi è manipolazione, oppressione, repressione da parte di qualcun altro non vi è libertà ma solo schiavitù. Quindi, presa di coscienza, consapevolezza e necessità di destarsi da uno stato di ottundimento risulta impellente, oltre che necessario. Un’opera davvero interessante quella che ci propone Paola Inés Antonucci, opera che merita non solo di essere letta ma ben interiorizzata, affinché nessuno possa arrogarsi il diritto di comandare sulle nostre vite e suoi nostri sogni.
Complimenti all’autrice.
Francesca Autieri
INTERVISTA
Cosa rappresenta per lei la scrittura?
Per me la scrittura è tante cose: un foglio di carta ed una penna, strumenti per rendere chiaro un pensiero, un’idea, o un progetto, per dargli vita. Per me la letteratura e la scrittura sono vita. L’arte e la cultura edificano il soggetto umano il quale è un contenuto di essenza e di sostanza vitale. L’arte e la letteratura sono ricerca di senso, di significato e di vita.
Com’è nata l’idea di questo libro?
Noi: non siamo come voi è una presa di posizione. Innanzitutto è la mia presa di posizione, e di coscienza. Questo libro nasce con l’intento di sottolineare ed evidenziare il concetto e idea, che io non sono come voi, ed io e noi, amici veri della vita vera, non siamo come voi. Quel voi: disonesti e corrotti nell’etica e morale, quel voi che risulta essere senza alcun dubbio riferito ai nemici e traditori della vita stessa.
Quali sono i messaggi più significativi che ha voluto trasmettere con la sua opera?
Penso che ogni pagina della mia opera sia importante. Su ogni mia pagina vi è un’idea o concetto significativo. Comunque ho voluto trasmettere un’idea precisa di libertà. Libertà da ogni male. Dove spesso il male si nasconde sotto il viso, le parole e le azioni di quegli individui di dubbia morale che sono pronti a compiere ogni tipo di bassezza etico-morale, contro gli altri, e non sono degni di fiducia.
Quali sono secondo lei le caratteristiche che non dovrebbero mai mancare ad uno scrittore?
Penso che le caratteristiche che fanno grande uno scrittore a livello etico-morale siano tante, molteplici. Per essere uno scrittore, un modello, un buon esempio in qualche modo da prendere come riferimento penso sia basilare il fatto che uno scrittore debba restare fedele a sé stesso, fedele alla vita e rispettare onestamente la vita, rimanendo fedele alla sua propria filosofia di vita personale soggettiva e relativa, che si è creato. Rimanendo onesto verso sé stesso e la vita. Restare fedele alla vita e a tutto ciò che è connesso e legato alla vita, senza tradire mai ciò in cui crede. Non tradire mai i suoi credo esistenziali.
Ha in cantiere qualche altra opera?
Sì. Sto elaborando delle opere di poesia. Entro l’anno usciranno altri miei libri.
BIOGRAFIA
Paola Ines Antonucci in arte Paola Insiu.
I suoi libri:
I miei quadri dipinti:
Dottoressa ricercatrice in ricerca culturale libera, consapevole, e in scienze umanistiche. Pittrice, artista, ed autore scrittrice. Maestro d’arte. Dottoressa in ricerca - esistenziale, vitale e culturale. Autore di libri e di dipinti. Traduttrice. Musicista e poeta. Esistenzialista di ricerca culturale, libera e consapevole e vitale. Si dedica a questi settori da oltre vent'anni.
Libri pubblicati: Apocrifo doppio cerchio edito 2017 da Rudis edizioni.
Video:
Innamorarsi della vita è religione – 40 componimenti poetico letterari – edito 2018 da Eventualmente edizioni.
Video:
La chiave del tempo. Edito 2021. Da Aletti edizioni.
Recensione La chiave del tempo:
Per l'acquisto:
Noi: non siamo come voi. Edito luglio, 2022.
Per l'acquisto:
L'autrice nasce a Mendoza, Argentina nell'aprile del 1979. Paola Inés Antonucci, nome d’arte: Paola Insui, dal sentire sinceramente cosmopolita, cittadina del mondo. Abita in Italia dal 1990. Italiana di adozione. Italo – argentina. Nata da padre italiano. Nonni paterni italiani. Madre argentina, bisnonni materni spagnoli. Cittadina italiana, europea. Cittadina del mondo. Residente in italia dal 1990. Di origini europee. I suoi nonni e bisnonni erano italiani e spagnoli. Nativa di questo mondo terra cielo arcobaleno dai tutti i colori esistenti. Si dichiara così: "nativa Aborigene autoctona di questo mondo, yo soy. Io sono. Figlia di pachamama = Universo intero".