EMANUELA STIEVANO: SILVIA

GENERE: ROMANZO

RECENSIONE

Possiamo ancora vedere la luce di stelle che non esistono più da secoli… (Khalil Gibran) …

Così come sentirci riempiti e illuminati attraverso la testimonianza scritta di chi non abbiamo avuto il piacere di incontrare ma che sentiamo far parte della nostra vita. (Anonimo)

Non si sono mai conosciute Silvia nonna e Silvia nipote. Gli eventi hanno deciso per loro. Le loro vite sono andate avanti in dimensioni diverse, l’una spirituale e l’altra terrena. Nonna Silvia, appassionata di scrittura e pittura, ha abbandonato questo mondo, ma non senza lasciare la sua impronta, perché, si sa, la peggior cosa che possa capitare a un essere umano durante la vita terrena è quella di non essere conosciuti, compresi per ciò che realmente si è. Sarà Silvia nipote a trovare nella casa della nonna un diario che l’accompagnerà nel suo presente e le consentirà di avvertire quella vicinanza e quell’amore che sicuramente le sono mancati, e di ricostruire le sconosciute verità che avranno delle conseguenze importanti nella sua vita e nei suoi rapporti futuri. È di questo che tratta l’opera di narrativa Silvia (Youcanprint, anno di pubblicazione 2021, pagg. 184) dell’autrice Emanuela Stievano, la quale con abilità, saltando indietro nel tempo attraverso le descrizioni che la nonna racconta nel diario e ricamando i giorni della giovane Silvia, ci consegna un romanzo davvero coinvolgente e singolare. Il caso vuole, ma come è noto e condiviso il pensiero che nulla capiti mai per caso, Silvia nipote, per necessità di studio, dovendo iniziare a frequentare la Facoltà di Psicologia dell’Università di Padova, necessita di un alloggio in cui abitare. E così il padre le propone di andare a vivere nella casa di Padova della nonna, disabitata da anni, ancora di sua proprietà, dove appunto Silvia rinviene il prezioso diario. La storia della nonna prende vita sotto gli occhi della nipote che non riesce a staccarsi da quelle pagine scritte anni addietro. Così pian piano Silvia ricostruisce la storia della donna che non ha mai conosciuto: le sue gioie, i suoi tormenti, le sue difficoltà, fino agli ultimi giorni di vita. Un altalenarsi di sensazioni ed emozioni che distolgono la giovane dal suo quotidiano, determinata ad andare fino in fondo per capire scelte e decisioni della sua omonima. La vita della ragazza sembra così passare in secondo piano, almeno fino al termine della lettura del diario, poiché sarà da qui in poi che si ricostituiranno i legami e si acquieteranno gli animi di coloro che erano rimasti senza risposte per lungo tempo; perché la realtà può essere anche molto diversa da ciò che appare. L’autrice dimostra di avere una scrittura armoniosa e scorrevole, oltre che accattivante. Che la Stievano sia in grado di scandagliare gli angoli più riposti dell’animo umano è già noto a chi ha avuto modo di approcciarsi ad altre sue opere di narrativa. Tuttavia in quest’opera prevale l’aspetto pratico della descrizione di una realtà che, per quanto possa coinvolgere emotivamente, appare spesso dura, fredda, descritta quasi con un’impronta verista, motivata dalla necessità di narrare la durezza dei fatti e la descrizione di situazioni che non vogliono dare spazio a particolari riflessioni introspettive di chi si trova a fare i conti con la vita e deve prendere velocemente delle decisioni. L’autrice sembra ben dosare le novità che distribuisce abilmente nei vari capitoli riuscendo a mantenere desta l’attenzione del lettore. Brava nel mettere in primo piano, sia nel diario redatto dalla nonna sia in quelle vissute da Silvia nipote nel presente, alcune descrizioni rispetto ad altre alle quali relega un’importanza secondaria, ma che si dimostrano pur sempre utili alla riuscita della storia. Un romanzo che fa molto riflettere sulla chiusura mentale, sul timore del giudizio altrui che può essere così forte da far mettere da parte i sentimenti d’affetto e il valore della sacralità della famiglia, distruggendo rapporti importanti, ma anche sulla forza di volontà e sulla determinazione di chi, pur nelle mille difficoltà e ingiustizie che la vita pone dinanzi, non si preclude la possibilità di osare, sognare ancora, amare, nel senso più ampio del termine, e desiderare il meglio per la propria vita. Non è tanto la storia a fare la differenza quanto il modo in cui l’autrice la racconta, facendo emergere la spontaneità e l’autenticità di nonna Silvia nel suo percorso di vita che la vede alle prese con la prima infatuazione e con quello che lei sperava fosse amore; un’autenticità che le dà la forza di sopravvivere a difficoltà e ingiustizie e che la rende capace di provare amore anche nei confronti di chi l’aveva allontanata senza troppi scrupoli… E anche quando lei non c’è più, le sue parole costruiscono ponti e realizzano piccoli, grandi miracoli.

Marisa Francavilla

BIOGRAFIA

Emanuela Stievano è nata a Venezia nel 1961 Da quando lesse il suo primo romanzo Bonjour Tristesse di Françoise Sagan, la sua passione per i romanzi non si è più interrotta. Verso il finire degli anni novanta del secolo scorso, iniziò a scrivere. Il risultato fu una serie di brevi racconti che la appassionarono così tanto, da provare a iscriversi a un concorso letterario. Il racconto: Una cena quasi perfetta arrivò tra i finalisti e successivamente venne inserito nel suo primo libro: Castelli di sabbia – racconti brevi pubblicato nel 2003 da Montedit nella collana Le schegge d’oro. Dopo alcuni anni e un numero considerevole di racconti decide di iniziare un nuovo progetto: un romanzo per dare risalto e far conoscere un’altra sua grande passione: il mondo degli aquiloni acrobatici, così nel 2015 esce, pubblicato da Youcanprint, Io Volo un must per tutti gli appassionati e non. Da allora i romanzi sono diventati cinque, più un libro di fiabe. Altri due sono in lavorazione. Il suo motto è: “L’immaginazione è il mio film preferito”.

Romanzi pubblicati con YOUCANPRINT:

Io Volo 2015

Con il cuore a Norwich 2018

A come Aquilone (fiabe) 2018

Il cielo blu di Tel Aviv  2021

Silvia 2021

Dorothy - Profumi e suoni lontani di Provenza 2022.

Finalista nei seguenti concorsi letterari:

Premio O.R.S.A. VENEZIA 2020 Nell’attesa ti racconto;

Scrivendo Natale 2020; Natale dagli Harris;

Racconti dal Veneto 2020; Attorno ad un piano.

Contatti: Emanuela.steviano@gmail.com

Facebook: Emanuela Stievano: due racconti al mese

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INTERVISTA

Cosa rappresenta per lei la scrittura?

Per me la scrittura, oserei dire che è un processo vitale. ​ Pur rimanendo coi piedi ben piantati in tutto ciò che mi circonda, non posso fare a meno di lasciarmi trasportare da situazioni che non mi appartengono ma che immagino. È un continuo fantasticare riempiendo tasselli come se stessi costruendo un puzzle. ​ Scrivere allora diventa una necessità perché riesco a dare voce alla mia immaginazione.

Com'è nata l'idea di questo libro?

Silvia è un romanzo nato in quel periodo incerto che è iniziato a marzo 2020. Un giorno, mentre ero chiusa in casa, visualizzai una scena assolutamente reale per quel periodo: una ragazza al suo primo anno di università bloccata in una casetta da sola alla periferia di Padova. D’improvviso si trovava a dover modificare la sua routine quotidiana. La immaginai un po’ disorientata in quella nuova situazione. Le lezioni non più in presenza, gli amici e la sua famiglia lontani. Ma volendo trovare un lato positivo in tutta questa storia, pensai al tempo che aveva a sua disposizione e che poteva sfruttare, magari riflettendo su cose che altrimenti sarebbero state dimenticate o accantonate, e a cercare risposte sulla sua famiglia paterna, per esempio. Quell’atmosfera surreale veniva amplificata anche dal fatto che si trovasse proprio nella casa della nonna paterna che non aveva mai conosciuto, quella donna che aveva avuto il suo stesso nome: Silvia. Sono convinta che in quel periodo definito lockdown, molti avranno avuto esperienze strane, di certo tutti abbiamo dovuto fare delle modifiche e adattamenti alle nostre vite. Chissà se qualcuno si riconoscerà, magari in parte, leggendo il mio romanzo.​

Quali sono secondo lei le caratteristiche che non dovrebbero mai mancare ad uno scrittore?

Credo che a uno scrittore non dovrebbe mai mancare la fantasia ma senza perdere di vista la realtà.

Quali consigli darebbe a chi volesse approcciarsi alla scrittura?

Il mio consiglio è quello di provarci. Quando iniziai a scrivere racconti, fui sorpresa di scoprire quante cose ​ avevo dentro di me che sconoscevo totalmente. Quindi… non costa niente tentare.

Ha in cantiere qualche altra opera?

Ho appena pubblicato sempre con Youcanprint un romanzo dal titolo: “Dorothy - Profumi e suoni lontani di Provenza” ​ e altri due manoscritti sono terminati e in fase di editing.