RECENSIONI

Lᴀ Vᴏᴄᴇ ᴅᴇʟ Rᴇᴄᴇɴsᴏʀᴇ

SCRITTURA VIVA

SILVIA PANTERA: IL TEMPO RUBATO

GENERE: ROMANZO/DIARIO

RECENSIONE

 

«Il giovane cammina più veloce dell’anziano, ma l’anziano conosce la strada» (proverbio africano).

Chi siamo? Siamo medici, ingegneri, avvocati, architetti, commercianti, insegnanti? In realtà non siamo, ma svolgiamo la professione di… L’essere è qualcosa che appartiene invece all’essenza della stessa persona, è ciò che ci contraddistingue, è quel tratto di unicità che fa di noi ciò che intimamente siamo con le nostre caratteristiche, gli atteggiamenti, le reazioni, le riflessioni. Mentre la società capitalista ci identifica come produttori di qualcosa, la realtà individuale è l’unica che ci identifica in ciò che genuinamente siamo. L’essere prima di tutto uomini e donne, con sentimenti, ideali, fragilità, sogni, speranze, ci consente di ricollocarci in quello stato naturale delle cose senza il quale perderemmo non soltanto la nostra identità originaria ma anche il perché, ovvero le ragioni della nostra esistenza. Quando si svolge una professione, soprattutto alcune in particolare, i valori umani non sono una valigia che possiamo mettere da parte o dimenticare in qualche altro luogo. Essi non dovrebbero mai essere scavalcati o soppiantati da altro. Per alcune professioni, soprattutto quelle che hanno a che fare con la scienza e con la tecnica, notiamo sempre più un allontanamento da ciò che è vero, autentico, naturale, umano; per altre, le cosiddette professioni d’aiuto, le qualità propriamente umane come l’empatia che consente l’ascolto, la comprensione, l’assenza di giudizio, l’accoglienza delle diversità, il dialogo, la “materia” di lavoro – avendo a che fare con le persone – non può essere finalizzata a qualcos’altro se non alle stesse relazioni. Non si è preoccupati di produrre qualcosa, bensì di dare input, stimoli per riportare alla sanità e contribuire al benessere dei destinatari degli eventuali interventi educativi e assistenziali. È ciò che accade, o meglio che dovrebbe accadere, per esempio, nelle case di riposo per anziani. Badare agli anziani in tutti i loro bisogni e necessità è indubbiamente una missione, prima di essere un lavoro. Ed è proprio questa missione che intraprendono due amiche, Michela e Marinella, anche se in posti diversi, nelle storie raccontate dall’autrice Silvia Pantera nel libro Il tempo rubato (Ctl edizioni Livorno, anno di pubblicazione 2021, pagg. 114). Un diario di ciò che accade nelle rispettive case di cura con le “stranezze” dei loro ospiti, i tempi organizzati per le diverse necessità ma non solo… È soprattutto un diario di crescita e di maturazione personale delle due protagoniste che divenendo parte integrante di una “famiglia” allargata non si limitano a dare, e ricevono tanto. Saranno alcuni eventi, e ospiti in particolare delle strutture in cui svolgono il loro servizio, a renderle delle donne migliori, in grado di affrontare la realtà con coraggio, di scoprirsi diverse, ardite e capaci di grandi trasformazioni. Così, come accade in una famiglia in cui tra i componenti si instaurano relazioni d’affetto e l’uno può essere fonte di ispirazione, motivo di incoraggiamento per l’altro, allo stesso modo accade per Mirella e Michela che, benché caratterialmente molto diverse, avranno modo di fare esperienze importanti dalle quali ne usciranno arricchite.

Un romanzo che fa riflettere molto sugli anziani – sul loro valore e sulla loro importanza – che mentre per la società capitalistica sono considerati inutili e anche un peso, poiché non più produttivi da un punto di vista lavorativo, per chi, invece, riconosce il valore umano in sé e sposa le professioni assistenziali sa che gli anziani sono portatori preziosi di grandi valori, e quindi costituiscono un patrimonio insostituibile. Ma cosa accadrà alle due badanti in questa loro bellissima e difficile esperienza lavorativa? In che modo ne usciranno trasformate?

Un romanzo che si legge tutto d’un fiato, ma che invita a soffermarsi dove è necessario. Pagine di vita che ci faranno sorprendere, sorridere e commuovere. Un incoraggiamento per chi decide di abbracciare questa meravigliosa professione al servizio degli anziani. Una scrittura fluida, semplice, incisiva che affascina e convince.

Romanzo decisamente consigliato.

Marisa Francavilla 

Per l'acquisto del libro:

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