PATRIZIA FUSARO: PENSANDO ALLE ROCCE
GENERE: RACCONTI
RECENSIONE
Per chi avesse già avuto modo di approcciarsi alle opere di Patrizia Fusaro, sa che l’autrice ama sorprendere i lettori: da una parte porge una rosa con i suoi racconti fiabeschi di mondi incantati e personaggi immaginari e fantastici che racchiudono una morale o che comunque terminano con un lieto fine, adatti non solo ai più piccoli ma anche ai grandi, e dall’altra ci spiattella con nonchalance racconti cruenti, con descrizioni così violente e d’impatto, di fronte ai quali risulta difficile rimanere impassibili. Credo sia proprio questo modo di alternare le due facce della realtà, quella dolce e quella spietata, a rendere le opere della Fusaro decisamente coinvolgenti – così come lo è Pensando alle Rocce (Una vita di stelle library, anno di pubblicazione 2022, pagg. 123). Così tanto che, nonostante i testi risultino non attenzionati dall’autrice dal punto di vista sintattico e stilistico, la lettura non risulta ostica. Ma perché mettere a confronto le due facce della medaglia? Probabilmente perché l’autrice è consapevole che dentro ognuno di noi coabitino la luce e l’ombra, lo yin e lo yang che esprimono la dualità di ogni cosa nell’universo. Lo yang sarebbe l’energia luminosa, positiva, mentre lo yin rappresenterebbe la parte negativa. Finché sussiste il giusto equilibrio tra queste componenti, ci sarà armonia. Il problema in effetti emerge allorquando la parte negativa fuoriesce dagli argini. Ma come avviene ciò? Con estrema naturalezza, nelle sue storie cruenti, l’autrice racconta di personaggi pacifici, tranquilli, bravi lavoratori, rispettosi delle leggi e della morale che ad un certo punto, stanchi di vessazioni, violenze, ingiustizie, discriminazioni e prevaricazioni, da persone oneste si trasformano in “demoni”, facendo prevalere il desiderio di vendetta. Spesso capita di sentire in tv di comportamenti violenti che mai si sarebbero potuti attribuire a determinate persone. Tuttavia, sempre con la convinzione che le azioni violente sono da bandire, l’autrice vuole farci riflettere su quanto labile sia quella linea di confine tra la “sanità” mentale e la devianza. Per quanto ogni forma di violenza sia da condannare, è anche vero che esiste un limite al livello di sopportazione, soprattutto quando viene soppressa la nostra libertà o si viene privati con violenza degli affetti più cari. Esiste una soglia del dolore oltre la quale la stessa sofferenza non è più gestibile, fino alla perdita del lume della ragione che può portare a commettere gesti inconsulti. Se la realtà di questi accadimenti cruenti può essere sconvolgente, l’autrice cerca di riequilibrare il tutto proponendoci altre possibilità: quella del sogno, della gentilezza, della leggerezza della libertà e del perdono che si respirano nelle fiabe che ci espone, e attraverso le quali mostra come gli errori commessi possono insegnarci tanto. Significativa a tal proposito è la fiaba intitolata Lo scimmione Catalan, nella quale l’animale, nonostante sia canzonato e sfottuto dal leopardo Tam Tam, suo peggior nemico, non matura in sé alcun desiderio di vendetta, anzi, nel momento in cui il leopardo si trova in difficoltà egli gli salva la vita, liberandolo da una trappola lasciata dai cacciatori per catturare gli animali. Se al mondo esistono esseri cattivi, spietati, senza scrupoli dai quali stare alla larga, è anche vero che ne esistono altri dai quali non si può che imparare, tenendoseli stretti. Se le fiabe della Fusaro ci insegnano che gentilezza e perdono sono possibili, allora è possibile sperare in un mondo migliore, dove nessuno prevarichi l’altro rispettandone la libertà nelle sue varie forme. Il rispetto della libertà del prossimo passa dai modelli educativi ai quali siamo esposti e sottoposti. Se, ad esempio, in famiglia ci insegnano a detestare gli omosessuali, difficilmente riusciremo a tollerale e rispettare chi ha gusti sessuali e modalità comportamentali diversi dai nostri. In un racconto in particolare l’autrice affronta il delicato problema dell’omosessualità e le drastiche conseguenze che ne potrebbero derivare. Emergono, tra le righe, nelle storie della Fusaro, significati importanti che ci invitano a riflettere. Se fin da piccoli fossimo educati al rispetto del prossimo e delle diversità, non ci sarebbero pregiudizi e discriminazioni, né ogni forma di violenza sia fisica che verbale nei confronti di chi la pensa diversamente da noi. Una utopia?! Niente affatto: una concreta possibilità, segno di intelligenza e civiltà.
Interessanti gli aforismi della Fusaro che aprono e chiudono l’opera.
Amelia Desiati
A PROPOSITO DEL LIBRO L'AUTRICE SCRIVE...
Il mio libro "Pensando alle rocce" esprime la mia voglia di evadere dalla vita quotidiana, sono un'artista, una sognatrice. Amo vivere da ribelle. Amo profondamente vivere, adoro tutto della mia vita, rispetto il mio passato anche se mi ha segnato profondamente. Il titolo del mio libro rispecchia il mio carattere: dolce, ribelle pronta ad emozionarsi scrivendo un nuovo romanzo, pronta ha regalare al mondo la mia arte.
Per acquistare il libro:
https://www.ibs.it/pensando-alle-rocce-nuova-ediz-libro-patrizia-fusaro/e/9791280619518