RECENSIONI

Lᴀ Vᴏᴄᴇ ᴅᴇʟ Rᴇᴄᴇɴsᴏʀᴇ

SCRITTURA VIVA

PIER CELESTE MARCHETTI: IL BAMBINO SENZA UN NOME

GENERE: RACCONTI

RECENSIONE

 

«Se vuoi diventare un vero cercatore della verità, almeno una volta nella tua vita devi dubitare, il più profondamente possibile, di tutte le cose.» (Cartesio)

Chi crede di avere certezze, di detenere verità seppur parziali e di essere in qualche modo protetto da un ordine che possa spiegare la logica dell’esistenza umana con tutti i significati che intorno ad essa ruotano, potrebbe avvertire uno scossone non indifferente nella lettura di questo testo intitolato Il bambino senza un nome (PlaceBook Publishing, anno di pubblicazione 2020, pagg. 292) che ci propone Pier Celeste Marchetti. Chi invece amasse essere fomentato dal dubbio e conoscesse i benefici dell’umorismo, quand’anche scaturisse da situazioni non proprio gioiose bensì piuttosto amare, allora potrà arrivare soddisfatto alla conclusione della lettura di quest’opera. Se è vero che in qualche modo la nostra identità è legata al nome che portiamo, una vita senza nome risulterebbe una vita di nessuno o forse di tutti, poiché potremmo essere nessuno o forse tutti i personaggi raccontati dall’autore – con i dubbi, i patemi, le sventure, le fortune – a partire, appunto, dal bambino senza nome che di tanto in tanto fa capolino nei racconti, quasi come volesse rassicurarci che in un immenso oceano confusionario non ci siamo, poi, del tutto persi. E se questo mio dire nell’introduzione alla critica dell’opera di Pier Celeste Marchetti può in qualche modo far naufragare l’esigenza di un senso che il lettore richiede, è un bene, perché consiglio di non intestardirsi nella ricerca di un senso a tutti i costi – soprattutto accostandosi all’opera dell’autore – e di lasciarsi trasportare dalla corrente del fiume che, anche se malauguratamente non dovesse condurci in nessun posto, ci farebbe affermare che siamo giunti in quel “nessun posto”, viaggiando in tempi e spazi immaginari, accompagnati da personaggi che hanno caratterizzato la storia, da Socrate a Platone a Hegel e da tanti altri che hanno contribuito ad arricchire l’universo del sapere. Sulla stessa linea dell’autore che, disponendo di un’ottima conoscenza in materia filosofica e difendendosi bene nella conoscenza di altri campi del sapere, ama giocare con le parole e i loro significati, potrei dire che l’opera che ci propone Pier Celeste Marchetti potrebbe servire; ma a chi? E per quali necessità? Forse per porci quegli interrogativi che in tanti prima di noi si sono posti e che non hanno portato a nessuna risposta definitiva? Non è forse questo il senso del pensiero filosofico: porsi degli interrogativi, speculare, appunto, anche se ognuno “suona la propria campana” e tutto ruota attorno al concetto di relatività con il quale Einstein ha caratterizzato un segmento della storia? Del resto perché intestardirsi su quelle verità assolute, quando anche il concetto di verità appare sfumato e relativo, non solo a seconda delle diverse epoche e situazioni ma anche in relazione al soggetto che esperisce? Potremmo varcare i cancelli delle opinioni, ammesso e non concesso che si fosse d’accordo con la definizione univoca del termine opinione, e affermare che la matematica non è un’opinione? In base a quali “certezze”? L’autore si diverte a mettere in dubbio ciò che nella vita ci dà una certa sicurezza o per lo meno dei punti di riferimento. E non lo fa con l’intenzione di beffarsi dell’avventore di turno, ma solo perché, come indagatore e speculatore, sa che ciò che necessita nella vita non è arrivare ad un punto fermo, bensì accettare la mutevolezza, il cambiamento, l’imprevedibilità dell’essere umano, così come di tutto ciò che ci circonda, nel continuo divenire. In fondo l’intelligenza non è forse quella capacità di adattarsi positivamente alle sfide poste in essere dall’ambiente? E per affrontare le sfide non è necessario uno spirito critico, speculativo, sempre attivo che ci difenda da pericolosi dogmi, verità preconfezionate e ipnotismi di massa? In questa epoca che stiamo attraversando, l’opera di Marchetti ci fa avvertire il senso dell’universale, del caos in esso esistente e l’importanza dell’umorismo, senza il quale non riusciremmo a ridere di fronte ai paradossi, alle brutture e alle contraddittorietà della società nella quale il caso ha voluto che vivessimo.

Un’opera di spessore che non può mancare nelle nostre librerie. Decisamente consigliata.

Loredana Angela

 

 

INTERVISTA

Come nasce l'idea di questa opera?

Nasce nel tragitto aereo Parigi-Caracas e si è sviluppata durante lunghe passeggiate mattutine.

Cosa ha significato scrivere questo libro?

Recuperare un passato di vita e culturale, da riproporre ai lettori come percorso in cui in parte possono riconoscere anche la loro esperienza.

Quali sono i messaggi più significativi che ha voluto trasmettere con la sua opera?

Il pensiero filosofico e la storia, reali e rivisitati fantasticamente, in un gioco di anacronismi a volte surreali, la vita di paese in periodi di povertà e di emigrazione, la tristezza, il dolore, i momenti sereni, gli obiettivi da raggiungere, lo scetticismo, la speranza L'importanza della speculazione filosofica ai nostri giorni. Oggi, la Filosofia è considerata inutile. In Spagna, per esempio, è stata tolta insieme alla Storia dai programmi scolastici. Invece, è fondamentale nella costruzione del pensiero, come lo è sempre stata fin dalle origini.

A proposito del suo libro...

La sua lettura può essere sia formativa, sia un divertimento. Sarà il lettore a dover scegliere quale dei due aspetti privilegiare, a meno che non li apprezzi tutti e due.

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BIOGRAFIA

L’autore Pier Celeste Marchetti (1945) nasce a Spineda di Riese PioX (TV). È vissuto fra Fanzolo di Vedelago (TV), Fonzaso (BL), Bassano del Grappa (VI), Belluno, Lussemburgo e Mamer (Granducato di Lussemburgo), Huatusco de Chicuellar (Veracruz, Messico. Attualmente, vive a Este (PD). Ha insegnato, ricoprendo anche incarichi pedagocico-didattici, nelle scuole elementari della provincia di Belluno e nella Scuola europea di Lussemburgo. È stato docente di Francese nell’Istituto Tecnico J. F. Kennedy di Monselice (PD), dove ha pure ricoperto la carica di Vicepreside. Come volontario, ha tenuto corsi di Italiano nella Biblioteca Pubblica e Nell’Istituto Tecnologico Superiore della città di Huatusco. È stato impegnato nell’associazionismo dell’emigrazione, come Presidente della Famiglia Bellunese di Lussemburgo, consigliere e membro del Direttivo dell’Associazione Bellunesi nel Mondo (BL). In Lussemburgo, è stato cofondatore del Circolo Culturale Fratelli Rosselli-Energie Nuove. Suoi articoli, racconti e poesie sono presenti in diverse riviste e nel sito www.parolesullealidelvento.com Ha pubblicato: - Per le vie del mondo, Ed. Sovera, Roma, 2003, che raccoglie la prima parte dei racconti mensili pubblicati nell’omonima rubrica, da lui ideata, del periodico mensile Bellunesi nel Mondo. - Il bambino senza un nome, raccolta di racconti, in formato e-book nel 2013; cartaceo e formato Kindle, nella collana Gli AEDI, PlaceBook Publishing, 2020 - L’arcobaleno, raccolta di racconti sull’onda di Il bambino senza un nome, dal quale a volte traggono qualche spunto. Nel 2015 formato e-Book; cartaceo e formato Kindle, nella collana Gli AEDI, PlaceBook Publishing, 2020 - Il visibile o l’invisibile? scritto a quattro mani con Giorgio Marchetti, in formato cartaceo e Kindle, PlaceBook Publishing, 2020 - La Grammatica è un'opinione? scritto a quattro mani con Giorgio Marchetti, in formato cartaceo e Kindle, PlaceBook Publishing, 2021 - Menzogna o Verità?, scritto a quattro mani con Giorgio Marchetti, in formato cartaceo e Kindle, PlaceBook Publishing, 2021 - Alla fine del sentiero, raccolta di racconti, in formato e-book nel 2013; cartaceo e formato Kindle, nella collana Gli AEDI, PlaceBook Publishing, 2021.